Quo Vadis?

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Il vento impazza.
Gli alberi cadono: gli uomini ammazzano.
I boschi distruggi,
la terra frana e di fango il borgo sommerge.

Il sole acceca.
Il deserto avanza: gli uomini emigrano.

La tua mano assassina l'incendio appicca,
l'Amazzonia brucia e con lei il tuo respiro.

Mangi animali che mai davvero vissero,
che mangiarono granaglie per subito ingrassare,
immobili e ammassati come statue viventi,
carne nociva che la fossa ti scava.

Produci, produci,
consumi, consumi,
il gas serra aumenta,
nell'ozono il buco si espande.

I ghiacci si sciolgono: le isole sommergono.
La terza guerra mondiale
per l'acqua potabile esploderà.

Acqua in bottiglia delle Figi,
sale dall'Himalaya: dove sale non c'è,
carne texana,
frutta sudafricana,
olio di palma che la foresta del Borneo distruggerà.

Aerei che trasportano e il cielo di smog inondano.
Navi che le cisterne in mare puliscono,
tu che il mare dici di amare, ma che nella tua pattumiera trasformi.

Plastica, plastica,
plastica mangerai e in plastica ti trasformerai.

Il coniglio guarda il mondo con un solo occhio e ti sussurra: il mondo sta per finire,
soli si muore,
quindi consuma,
compra l'inutile,
il futile pretendi,
le scorie disperdi,
per produrre le tue armi: le guerre fomenta,
il DDT che più non puoi usare in Africa vendi,
diserbanti spandi,
attraverso mari e fiumi le tue acque acide diffondi.

I soldi,
l'apparire,
l'inutile,
il superfluo,
la corsa al di più,
per te deve solo valere,
che importa se il futuro distruggi?
Tanto soli si nasce,
solo per sé stessi si vive,
da soli si muore

ImprovvisazioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora