XXXIV

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Voi non lo sapete.
Voi non sapete cosa realmente vuol dire avere un cuore di ghiaccio. Non sapete cosa voglia dire non riuscire a scioglierlo. Non sapete cosa voglia dire non sorridere mai, rispondere male a tutti, adulti o bambini che siano. Non sapete cosa realmente voglia dire provare solamente dolore. Solo il dolore. Non lo sapete.
Non sapete cosa vuole dire stare chiusi in se stessi, non far trapelare nessuna emozione e piangere. Piangere come una disgraziata quando tutti sono distratti, riprendersi quando voltano lo sguardo su di te. Non sapete davvero cosa voglia dire avere un vuoto dentro. Non sapete cosa voglia dire voler morire, morire seriamente, progettare il quando e il come, solo per vedere cosa succede. Se c'è qualcuno che ti salva. Se c'è altro a parte il dolore infernale che ti logora dentro, lentamente, l'anima.
Non sapete cosa voglia dire andare in giro con un'aura cupa in torno a te. Passeggiare e vedere come la gente si scansa, come una mamma stringe più forte la mano di un bambino alla tua vista. Non sapete cosa voglia dire fumare. Fumare e sentire dentro tutte le reazioni che provoca la tua azione. Fumare solo per colorare il proprio respiro, per vedere che cazzo, esisti, ma non vivi.
Non sapete cosa voglia realmente dire essere incompresa. Essere dannatamente incompresa. Non poter parlare con nessuno del marasma che hai dentro, dell'ansia, degli attacchi di insonnia, delle lacrime amare e silenziose. Non poter parlare con nessuno del dolore che ti prende dentro, che brucia come un incendio e che rovina tutto, che incenerisce gli organi vitali.
Restare in piedi, ritta, con le cuffie nelle orecchie e una musica, una qualsiasi ad occuparti la testa, i pensieri. Non sapete cosa voglia dire voler crollare, voler piangere. Sentirsi fottutamente una merda ed essere consapevole di esserlo.
Non sapete quello che ho provato io. Le urla che ho represso. Le carezze che ho scacciato. Gli abbracci che non ho ricambiato. No, non sono un'ipocrita. Le carezze le ho scacciate per paura che dopo ci sarebbe stato uno schiaffo. Gli abbracci non li ho ricambiati per paura che poi dovessi parlare.
Non sapete ciò che mi è successo in poco tempo. La depressione che mi ha assalito e mi ha smembrato. La rabbia repressa verso tutti, l'odio nello sguardo. Che tante volte davanti allo specchio mi sono scrutata, ho visto l'odio nei miei occhi truccati. Mi sono chiesta per chi fosse tutto quell'odio. Non l'ho mai capito.
E tutto ciò che mi è successo mi ha rovinato.
Ora il sorriso c'è ma è distrutto.
Lo sguardo è più dolce ma l'odio, la rabbia persiste in esso.
Il cuore è nero per le volte che l'ho incendiato.
I polmoni funzionano poco, giocano brutti scherzi.
Le lacrime fanno male quando scendono, solcano le mie guance e bruciano. Bruciano dannatamente.
Sono stata morsa da un serpente velenoso e serpente velenoso sono diventata.

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