Quando arrivarono da Samantha, si sentivano gli schiamazzi dalla strada. Sicuramente erano già entrati in piscina, ma avevano ragione. Con quel caldo era impossibile non farsi un bagno. Dopo essersi tolti i caschi, suonarono il campanello e improvvisamente si sentì qualcuno gridare "sono arrivati!". Ci vollero solo pochi secondi prima di vedere Samantha sfrecciare in ciabatte verso di loro, con il suo fisico da paura e aprire il cancelletto con un pulsante rosso sotto la siepe. Aveva i capelli fradici, con le goccioline d'acqua che le scendevano ovunque.
«Ciao ragazzi» disse felice, ma frenata dai tremolii. Baciò l'amica su una guancia, come era solito fare.
«Copriti Sam», disse Giorgia, «stai congelando» e si portò lo zaino davanti per aprirlo e darle il proprio asciugamano. A quell'ora del pomeriggio, la parte anteriore della casa era completamente ombreggiata e con il vento che c'era era facile sentire freddo.
Samantha la bloccò. «No, non scomodarti», sorrise, «tanto ora torno in acqua».
Percorsero il perimetro della casa, per poi ritrovarsi su una grande piazzola di mattonelle marroni. La piscina era interrata, situata poco distante da un bellissimo tavolo di marmo bianco, con annessi sgabelli del medesimo materiale, il tutto coperto dall'elegante struttura in metallo di un gazebo, con un roseto rampicante che si diramava fino a creare una bellissima cupola profumata.
«Oh, finalmente!» urlò Alice, dall'interno della piscina. «Fra poco vi davo per dispersi».
Marco, che era il più alto tra i presenti, prese la palla arcobaleno della piscina. «Gio, hai fatto incazzare di nuovo tua madre?» e la tirò addosso all'amica, che stava depositando il proprio zaino sul tavolo, colpendola proprio in testa. Quando la palla cadde sul pavimento, Giorgia si ritrovò con i capelli elettrici e un'espressione scocciata.
«Marco», disse lei sistemandosi la ciocca svolazzante, «ti conviene tenermi amica». Poi infilò una mano nello zaino, molto lentamente, mantenendo lo sguardo sul ragazzo moro che la guardava divertito. «Perché...» e facendogli l'occhiolino, estrasse una pistola d'acqua, «io ho questa!» e iniziò a sparare ripetutamente contro l'amico, che con le mani cercò in un primo momento di coprirsi il viso, ma alla fine cedette e spalancò la bocca per trasformarla in un canestro per il getto d'acqua. Giorgia scoppiò a ridere, lanciando la pistola di plastica in piscina. Era per quello che amava i suoi amici, per quei momenti che solo loro riuscivano a regalarle.
Una volta in acqua, fu un attimo trasformare quel pomeriggio noioso nel più bello di tutta l'estate. I ragazzi si divertivano a lanciare Alice, a farle fare i salti, in quanto era piccola e magra e quindi facile da sollevare. Gareggiavano a chi faceva il tuffo più potente e Luca, essendo muscoloso, era quello che vinceva sempre. Giocavano a "schiaccia 7", che magicamente diventava "schiaccia cinque" e poi "schiaccia tre", perché nessuno riusciva a mantenere più di tre palleggi consecutivi. Erano tutti delle schiappe a pallavolo, ma la consapevolezza di ciò li faceva divertire come bambini. Il sole delle cinque era ancora splendente in cielo, ma si poteva notare che le giornate si erano accorciate, non c'era la stessa luce di giugno. Giorgia avrebbe voluto racchiudere quel momento in una sfera di cristallo, come quelle piene di neve finta che si vendono nel periodo natalizio, e riguardare la loro felicità all'infinito. Quell'estate, doveva essere indimenticabile. Avevano raggiunto quell'età in cui potevano definirsi adulti, ma che nella maggior parte dei casi distruggeva ogni forma di amicizia. È sempre così. Si cresce e si cambia. Non si è più adolescenti, ora le decisioni importanti bisogna prenderle da sé. E a volte capita che le amicizie di una vita, superata l'adolescenza, finiscano per mutare, fino a dissolversi completamente. Ma loro no, non erano così. Si erano promessi che sarebbero rimasti insieme all'infinito, che sarebbero cresciuti insieme, che sarebbero cambiati insieme. Nessuno di loro voleva allontanarsi da quel gruppo, erano come un puzzle. Se manca un tassello è tutto senza senso.
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Le onde ti raccontano
Chick-LitQuesta non è una storia americana, non sono presenti giocatori di football, non parla di una ragazza sconosciuta da tutti che si fidanza con il figo della scuola. Questa è una storia semplice. La vicenda narra di Giorgia, una ragazza di vent'anni ch...