Pisa

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"Prima o poi pensi di dirmi dove mi stai portando vero?" Ormai è da mezz'ora che siamo in macchina e sto iniziando a preoccuparmi. "Non ti piacciono le sorprese?"
"Si molto ma guardo anche un sacco di C.S.I. e inizio a credere tu voglia uccidermi." Scoppia in una stupenda risata "Io amo C.S.I."
"Anche io" ammetto euforica "Non voglio ucciderti ma solo farti vedere un posto. Sarai felice una volta arrivati. Comunque siamo a metà strada."

Bene, metà strada, guardo fuori ma siamo ancora in autostrada, non c'è nulla. Così inizio a leggere i cartelli, ma non penso che raggiungeremmo un'altra città in così poco tempo.

Decido che è meglio non pensarci troppo e gli chiedo se può accedere le radio e farmi sentire il cd che stava ascoltando. Parte 'Fix you' dei Coldplay e lo guardo ammirata. "Se non ti piace possiamo cambiare" mi dice preoccupato "Scherzi? Io li amo" la preoccupazione sparisce dal suo volto e sorride soddisfatto "Se vuoi vedere cos'altro ascolto ci sono dei cd nel cruscotto" lo apro come mi dice e prendo i cd. Trovo i One Republic, Ed Sheeran, Maroon 5, Drake e qualche italiano che non conosco. "Mi piace la tua musica" "Grazie" "Tu cosa ascolti?"
"Beh Shawn Mendes è il grande amore della mia vita, quindi riassumerei tutti i miei gusti musicali in lui." "Ah davvero?" Mi guarda divertito "Sisi, se ora comparisse sulla strada ti farei inchiodare e scapperei con lui" "Vedrò di tenere d'occhio Shawn Mendes allora, è sfida aperta." Scoppio a ridere e sono contenta di riuscire a parlare di una cosa del genere con tanta tranquillità.

Per me la musica è un argomento estremamente personale. Non la condivido mai con nessuno, ho un rapporto speciale con i miei cantanti preferiti. In un mondo in cui nessuno mi capisce loro mi parlano, esprimono e urlano al mondo tutte le mie emozioni. Io non ne sono capace così uso la loro voce e le loro parole. Ogni volta che sono agitata o arrabbiata basta che mi infili le mie cuffiette e faccia partire una canzone per farmi sentire meglio.

Così lasciamo che sia la musica a parlare e restiamo in silenzio finché mi dice "Chiudi gli occhi" lo guardo confusa "Perché scusa?" "Perché altrimenti capirai dove stiamo andando" "Okay ora ho di nuovo la sensazione che tu voglia uccidermi" mi prende la mano che avevo appoggiata sulla coscia e me la porta sugli occhi "Stai ferma così" nel farlo mi ha sfiorato la coscia lasciata nuda dalla gonna e mi sono venuti i brividi fino alle punte dei capelli. Resto immobile, con un mezzo sorriso stampato in faccia.

Dopo un paio di minuti la macchina si ferma "Posso aprirli ora?" "Come siamo impazienti, stai ferma qui che ti vengo ad aprire la portiera" lo sento scendere dalla macchina. Mi prende per un braccio e mi fa scendere, farà meglio a sbrigarsi a lasciarmi aprire gli occhi perché se continua a toccarmi, sentirà la pelle d'oca.

Camminiamo un po', credo siamo su dell'erba perché la sento solleticarmi le caviglie. "Ecco ferma qui, così, perfetta" mi sciolgo, diceva perfetta a me? O sono posizionata in modo perfetto?

"Posso aprirli ora?" "Ancora un secondo" non capisco dove sia e se mi abbia lasciata qui, non sta facendo alcun rumore. Ad un tratto sento il suo respiro sul viso e il calore del suo corpo vicino al mio. Mi bacia, un bacio diverso rispetto a quello dell'altra sera più sentito e inteso. Involontariamente tolgo la mano dagli occhi, tenendoli chiusi e porto le mani dietro al suo collo per avvicinarlo di più.

Fin ora non mi stava toccando ma ora posa le sue grandi mani sui miei fianchi e mi avvicina. Se mi bacerà con la lingua non saprò cosa fare così decido di staccarmi preoccupata di farmi una figuraccia. Vorrei aprire gli occhi per vedere la sua faccia ma per vergogna non lo faccio.

"Sei bellissima" Perdo un battito
"Grazie"
"Puoi aprire gli occhi ora."

La prima cosa che vedo è il suo bellissimo viso, ancora davanti a me, ma poi noto la torre dietro di lui. Resto a bocca aperta. Mi ha portata a Pisa, a vedere la torre di Pisa! Siamo arrivati giusti al tramonto e il cielo è tutto rosa, ci sono un sacco di persone sedute su tovaglie e coperte a mangiare o semplicemente a guardare il cielo. Qualcuno ha persino una lanterna accesa.

Lo guardo e noto che ha un cestino in mano "Grazie, è bellissimo." apre il cestino e tira fuori una coperta "Ho pensato che essendo l'Italia la tua madre patria dovevi riuscire a vedere più posti possibili e Pisa non era in lista ma vicinissima, quindi ti ci ho portata io."
"Grazie è stato un pensiero davvero dolce."

Ci sistemiamo sulla coperta e Dimitri tira fuori dal cestino una bottiglia di vino rosso, due calici e dei panini. "Hai pensato davvero a tutto." "Devo ammetterlo, si." riempie un bicchiere di vino e me lo porge, poi se ne riempie uno per se e lo avvicina al mio per farli tintinnare "Brooke" dice "alla tua" e beve.

Non mi è mai piaciuto così tanto il mio nome, il modo in cui lascia le sue labbra come se fosse lì da una vita. L'ha fatto suonare così familiare. Vorrei poter scattare una foto di questo momento e portarla sempre con me.

"Dimmi qualcosa che non so di te" ecco ci siamo, è il momento che temevo ma era ovvio che sarebbe saltato fuori prima o poi. Arriva sempre il punto dove devi decidere se aprirti con una persona o innalzare un muro. Io ho sempre preferito le mura, mi ci sono costruita un castello tante ne ho innalzate.

Potrei dire una banalità e chiederlo fuori o potrei dirgli la verità, infondo credo di volerlo conoscere quindi come posso pretendere sincerità da parte sua se io sono la prima a mentire?

Faccio un respiro profondo, appoggio il bicchiere attenta che non cada e inizio.

"Non mi sono mai sentita a casa, in inglese si potrebbe dire 'feeling like a house but not a home' capisci che intendo? In italiano non c'è una traduzione, non ci sono le parole 'house' e 'home' ma solo la parola casa."
"Si capisco perfettamente"
"Bene, quindi come ti dicevo non mi sono mai sentita a casa. Sono nata qui e all'età di 4 anni i miei mi hanno portata in Inghilterra e scaricata da mia nonna. Da quel momento li ho visti solo durante compleanni e festività. Rose è stata meravigliosa ma io non mi sentivo parte del posto comunque. Ho così pochi ricordi dell'Italia e della mia famiglia riunita che non sono neanche sicura di sapere come dovrebbe essere vivere in un ambiente familiare. Ho da sempre questo grossissimo peso sul petto e se non me le libero al più presto non riuscirò mai a respirare veramente. Ecco come nasce il desiderio e la voglia di viaggiare, sto cercando..."

Tante emozioni si susseguono e non riesco a proseguire "Una casa" finisce Dimitri per me. Lo guardo negli occhi "Esatto" senza aggiungere altro si avvicina lentamente a me "Che fai?"
"Mi sto avvicinando." Ci risiamo
"Si ma perché lo fai sempre così lentamente?"
"Perché se lo facessi di fretta, come già sai, ti spaventeresti, sembri spaventata ogni volta che voglio toccarti o baciarti in realtà, il che ferisce un po' il mio orgoglio, faccio così schifo?" Dice ridacchiando e continuando ad avvicinarsi. "Cosa?" Il cipiglio è dipinto sul mio volto "Perché i miei baci ti spaventano?" Gli metto una mano sul petto per bloccare il suo progressivo avvicinamento. Abbasso la testa e chiudo gli occhi "Perché non sono mai stata baciata."

Silenzio. Ed ecco che arriverà il rifiuto.

Poi due dita mi prendono il mento e mi fanno alzare la testa. Dimitri mi guarda dritto negli occhi "Davvero?" Non so se prendere il suo stupore come un complimento o un'offesa.
"Ma sei così bella, com'è possibile che nessuno abbia mai tentato di baciarti?" Un complimento, è decisamente un complimento. "Non lo so, non sono mai interessata a nessuno." Le due dita bruciano sul mio viso e gli occhi mi si fanno lucidi
"Lo vedo difficile da credere ma va bene."
"Va bene? La cosa non ti crea nessun problema o disagio?" Com'è possibile che ad un ragazzo come lui possa interessare una come me senza alcuna esperienza.
"Problema o disagio? Sei una tela bianca ancora da dipingere. Sono onorato di essere il primo ad aver avuto il coraggio di prendere in mano il pennello."

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