DIMITRI
"Tu non mi fermerai. Nessuno può. Credi di essere il primo ad averci provato? Mi dispiace disilluderti ma non è così e io ho smesso di mettere il bene degli altri prima del mio. Per troppo tempo ho sofferto in silenzio e accettato tutto. Ora basta. Voglio essere libera e se tu non puoi accettarlo allora sei solo uno dei tanti."
"Sono innamorato di te, non capisco come te ne puoi andare così."
"Che cosa?"
"Hai capito benissimo io ti amo."
"Dimitri tu sei completamente pazzo. Proprio per questo credo di amarti anche io."
"Mi ami... s-sul serio?"
"Si Dimitri. Si."
"Brooke."
Brooke. Mi sveglio di soprassalto in un bagno di sudore.
1 settimana. 1 fottuta settimana che faccio sempre lo stesso sogno. Lancio un grugnito di frustrazione e Thomas compare sulla mia porta.
"Che succede?"
"Nulla" dico buttando la testa sul cuscino
"Adesso basta Dimitri. Devi dirimi cos'è successo."
"Non ci penso proprio."
"È da una settimana che vai avanti così. Cominci a spaventarmi."Mi dispiace per lui. L'unica cosa che sa è che sono partito dal giorno alla notte per Amsterdam, facendo quasi impazzire mia madre, per ritornare completamente distrutto senza dare spiegazioni a nessuno.
Non potevo farmi lasciare attraverso un messaggio per una situazione che avevo creato io, non me lo sarei mai perdonato. Avevo bisogno di vederla, di parlarle di persona.
Pensavo che precipitarmi lì sarebbe stato un grande gesto, pensavo di colpirla.
Pensavo che avrebbe capito che la stronzata del tempo per pensare non era altro che la reazione ad una situazione che mi aveva spaventato. Andiamo aveva passato la notte a casa di alcuni sconosciuti incontrati quando non era in lei. Era ovvio che mi sarei preoccupato!
Pensavo che vedermi avrebbe fatto la differenza.
Pensavo che confessare i miei sentimenti l'avrebbe fatta restare.
Pensavo un mucchio di cose. Tutte sbagliate a quanto pare.
Non voglio che rinunci ai suoi sogni per me. Non le stavo chiedendo questo. Le ho chiesto di stare con me, fermarsi in modo da poter costruire qualcosa di concreto per poi realizzare i suoi sogni con me.
L'avrei portata io in America, l'avrei seguita ovunque. Ma devo finire l'università e non posso lasciare la mia famiglia di punto in bianco. Così in quel tempo insieme passato qui avrei sistemato le cose. Avrei messo le basi per il nostro futuro.
Ma lei non ha voluto sentir ragioni, mi ha cacciato e fine.
Thomas interpreta il mio silenzio come un invito a continuare il suo terzo grado.
"Come mai è finita?" Mi metto seduto
"Non potevo darle quello che voleva."
"E che cosa voleva?"
"Essere libera."Thomas sembra colpito dalle mie parole.
"Non ti ci vedo come uno opprimente. Non lo sei mai stato."
"Le ho detto di amarla." Dico in un sussurro
"Che cosa? Tu la ami?" Sembra visibilmente sorpreso
"Si"
Sembra riflettere per un momento
"Allora cosa fai qui? Va da lei!"
"Si da il caso che lei sia dall'altra parte del mondo al momento. E senza fissa dimora. Poi non posso lasciavi così di punto in bianco. Mamma ne morirebbe."
"Stronzate."
"Scusami?"
"Stronzate, non lo fai per noi. Tu hai paura."
"Paura? Ti sei perso la parte in cui le ho detto di amarla e mi ha rispedito al mittente?"
"Le hai detto di amarla si, ma anche chiesto di restare. Non sei saltato sull'aereo con lei. Perché lei sarebbe dovuta restare?"
"Per me! Se ricambiasse i miei sentimenti sarebbe rimasta. Mi avrebbe dato retta, ma lei non mi ama quindi fine del discorso!"
"Si, per ora."
"Cosa vorresti dire?"
"Che non abbiamo per nulla finti di parlare, ma ti lascerò dormire un po' adesso. Davvero sembri distrutto ne riparliamo domani."
"Va bene." Dico sbuffando e lasciandomi cadere sul letto.Sono le 3.15 e non credo proprio che riuscirò ad addormentarmi. Prendo il telefono e apro la chat con Brooke, non dovrei ma lo faccio comunque.
'Mi manchi.'
'Anche tu mi manchi Brooke. Mi manca il tuo profumo sui miei vestiti, la tua risata, la tua bocca che sa sempre di caffè. Dio Brooke mi manca così tanto baciarti e sono passati appena pochi giorni.'
'Dimitri...'
'Rilassati, non ci credo che riesco a farti imbarazzare anche a chilometri di distanza. Non sono nemmeno lì, puoi rilassarti.'
'Mi manchi.'
'Questo l'hai già detto. Hai voglia di aggiungere altro? Non essere timida Anastasia.'
'Come sei presuntuoso oggi! E va bene, mi manca dormire con te, contento? Mi manca svegliarmi stretta al tuo corpo.'Questi messaggi risalgono a quand'era ad Amsterdam. Devo smettere di rileggere le nostre conversazioni o impazzirò ancora di più. Chiudo i messaggi e apro Instagram. Non ho mai detto di essere un uomo intelligente. Il suo nome e il primo che compare nella lista delle ricerche. Apro il suo profilo e cazzo c'è una foto nuova.
Tocco la foto per aprirla e mi compare una Brooke con la lingua di fuori e New York alle spalle, è sull'Empire State Building. La descrizione della foto è la frase di una canzone che conosco bene di Alicia Keys, Empire State of Mind.
È la prima foto che posta da quando è a New York, ed è lì già da una settimana. Mi sembra che si sia ripresa alla grande e in fretta. Se mai fosse stata triste per qualcosa, non lo diresti da questa foto.
Devo smetterla di torturarmi e andare avanti. Lei non mi vuole, non mi ama. È stata chiara, non si fermerà davanti a niente e a nessuno. Ed è questo che amo di più in lei. È una ragazza davvero forte ma non lo sa, ha le palle eppure si scioglie non appena la tocco. Ha girato l'Europa da sola dopo l'esperienza più traumatica della sua vita e arrossisce quando le faccio un complimento.
Mi maledico mentalmente. Io la amo e volevo che restasse, sopprimendo la parte che più ammiro di lei, ovvero la sua intraprendenza e coraggio, solo per averla accanto. Solo perché il mio bisogno di lei è diventato in così poco tempo, un bisogno primario. Come respirare.
Perché lei mi fa respirare.Ho sbagliato tutto.
...
"Dimitri! Dimitri! Dimitri svegliati cazzo!" Thomas mi sta letteralmente gridando in un orecchio.
"Ma che succede?" Apro un occhio confuso. Aspetta, c'è luce fuori. È mattino, alla fine devo essermi addormentato ieri notte nel bel mezzo di tutti quei pensieri.
"È arrivata una lettera. È indirizzata a te."
"Una lettera? Ma che sarà mai!" Dico infastidito perché mi ha svegliato per una stupida lettera quando finalmente dormivo dopo una settimana di notti insonni.
"Arriva dall'America." Scatto seduto e guardo Thomas con la lettera in mano, gliela strappo e la guardo.È la sua scrittura.
"Lasciami solo, ti prego Thomas." Lo guardo speranzoso negli occhi. Senza dire una parola ma con un gran sorriso in volto esce dalla stanza. Quand'è sulla porta si gira e mi dice "Lo so che anche tu vuoi essere libero, è lo sei. Puoi andare sul serio, noi ce la caveremo qui anche senza di te. Meriti di essere felice, papà avrebbe voluto così."
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A reason to stay
Romance"...Sei una tela bianca ancora da dipingere. Sono onorato di essere il primo ad aver avuto il coraggio di prendere in mano il pennello."