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Nel post-it vi era un numero,il 4, non capendo a cosa mi potesse servire presi l'altro libro e analizzai le lettere evidenziate in giallo.

-È molto buio, solo tu ti ricorderai il perchè e confido che lo troverai .Ricordati, tornar indietro non potrai se prima il gioco concluso non hai.-

Ancora non mi era chiaro il motivo per cui dovessi fare tutto ciò, ma mi alzai dalla sedia e camminai tra gli scaffali in cerca di qualche aiuto. Ero stanco, volevo tornare a casa e scordarmi di tutto ciò, non sapevo neanche dove fosse Mary. Volevo che fosse al mio fianco per il semplice motivo che almeno lei è molto intelligente, mi avrebbe di sicuro aiutato.
Continuai a pensare e il buio che avevo trovato precedentemente si trovava al piano terreno, quindi mi avviai verso le scale ma fui scaraventato di nuovo indietro cadendo di schiena. Provai molto dolore alla schiena.

-"Non ti è concesso scendere fino a quando non avrai trovato il libro." Disse quella voce
-"Ma come faccio!? L'unico buio qui dentro è di sotto!"
-"Non è quel tipo di buio"
-"E quale?"
-"Pensaci"

Stavo odiando quella voce, di più  della mia prof di inglese. Mi rialzati a fatica reggendomi ad uno scaffate e mi sistemai la felpa, tornai a cercare.
Davanti a me mi ritrovai in un vicolo cieco, le librerie erano piene di libri di ogni genere:
"Rinascimento", "Classicismo", " Barocco", "Medioevo", " Periodo Contemporaneo".
Mi soffermai a guardare queste librerie e osservandole bene i libri del "Medioevo" erano più scuri rispetto agli altri. Osservai attentamente ogni libro presente su quei scaffali fino a trovarne uno completamente nero. Lo aprì e tra le pagine vi era inciso tra le pagine un quadrato contenente una scatolina di velluto bianco. Presi la scatolina e la guardai, vi era un pulsantino verdognolo davanti e appena lo schiacciai si aprì e rilevò al suo interno un bigliettino con inciso il numero 8.
Rigirai il bigliettino tra le mani e notai una scritta sul retro, non era scritto in una lingua da me conosciuta, probabilmente qualcosa di antico; decisi di tenere il foglietto nella tasca destra dei miei jeans. Per ora avevo trovato il numero 4 e il numero 8, a quanto pare devo trovare una combinazione di numeri da inserire da qualche parte. Avevo ancora a disposizione 2 libri. Di colpo sentii sulla mia schiena milioni di brividi percorrermi e sentii dietro di me dei passi che aumentavano sempre di più, non riuscivo a girarmi, il mio cuore iniziò a battere velocemente.
Chiusi gli occhi e cercai di fare dei profondi respiri.
"Frank? Stai bene?"

Pov Mary

Tutto ciò mi sembrava così surreale, sembrava che fossi chiusa in un incubo. Mio nonno prima di morire mi disse che mi avrebbe lasciato in eredità la sua biblioteca, da piccola amavo passare il tempo in quel posto, era come una seconda casa.
Recentemente però le cose non stavano andando come pensavo e oggi il tutto è peggiorato, il libro che la mia famiglia conservava da generazione si era dissolto nel nulla.
Mio nonno mi raccontava che per nulla al mondo quel libro sarebbe dovuto sparire o cattive cose sarebbero successe. Mi parlava sempre di una maledizione legata a quel libro e ora sono all'interno di quella maledizione con Frank, un ragazzo che frequenta sempre la mia biblioteca.
Ormai è al secondo piano da così troppo tempo che decisi di raggiungerlo.
Mi avvicina alle scale e iniziai a percorrerle stando attenta, era tutto buio fino a quando arrivati in cima, mi guardai attorno e cercai tra gli scaffali Frank, lo trovai girato di schiena verso uno scaffale con libri del Medioevo.
-"Frank? Tutto bene?"
Non si muoveva e la situazione diventava sempre più tesa, mi avvicinai lentamente a lui ripetendo il suo nome e appoggiai, una volta arrivata vicino a lui, una mano sulla sua spalla. Si girò di scatto e mi guardò spalancando gli occhi.
-"Pensavo fossi chissà chi! Mi sono spaventato."
-"Scusami, volevo vedere se fosse tutto okay"
-"Si, sto facendo un percorso per risolvere un enigma"
-"Quale enigma?"
-"Ho trovato quattro libri color oro e dentro ci sono degli indovinelli per risolverli, ogni tanto chiedo aiuto ad una voce abbastanza inquietante"
-"Quale voce?"
-"Non ne ho idea..."
-"Posso essere utile?"
-"Si, potresti essermi utile"
Mi mostrò i risultati ottenuti fino ad ora e osservandoli cercai di dargli un senso.
-"Hai una cassaforte?" Mi chiese sedendosi sulla sedia e aprendo un libro color oro.
-"No, non avrei motivo per tenere una cassaforte"
-"Quello che trovo nei libri sono dei numeri, se non servono per una cassaforte a cosa servono?"
Rimasi in silenzio e lo guardai cercare attentamente di riordinare le parole, era molto attento e concentrato, i capelli riccioli gli cadevano sulla fronte e nascondevano a chi lo guardava gli occhi. Ero molto confusa, e nella mia mente i pensieri legati a quei numeri continuavano a passare velocemente.

Flashback

"Nonno nonno!! Raccontami ancora la filastrocca". La piccola Mary, una bimba molto perspicace, dai lunghi capelli biondi, corse verso il proprio nonno, un uomo di mezza età dai capelli biondi e gli occhi azzurri e si arrampicò sulle sue gambe per poi sedersi su di esse.
"Ancora?"
Il nonno aveva una voce molto profonda e sapeva utilizzare la propria voce per far divertire sua nipote, ma anche per farla "spaventare" mentre le raccontava qualche storia.
-"Per favoreeee"
-"Va bene, ma solo una volta"
-"Solo una"

"Di mesi ce ne son tanti...
Ma il secondo mese di certo era uno tra i più importanti,
non faceva ne caldo ne freddo e di settimane quattro ne aveva.
Gli adulti si svegliano alle otto per andare al lavoro,
così la loro famiglia per certo sfamavano
Per tutti i sette giorni."

La bimba sorrise sentendo ancora il nonno raccontare la filastrocca tanto ambita.
Il nonno era un uomo molto in gamba e insegnò alla perfezione la filastrocca alla propria nipote, nel caso in cui, un giorno, sarebbe servita.
-

"Non dimenticarti mai questa filastrocca"
-"Te lo prometto"
-"Ricordati, in futuro sarà molto importante!"
-"E perché nonno?"
L'anziano non rispose, si limitò a sorridere alla bimba.


il sogno della bibliotecaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora