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Rimasi in silenzio tra le braccia di Mary, ero confuso, stanco tanto quanto lei, avevo bisogno di riposarmi, di pensare e di cercare un qualcosa che ci avrebbe sicuramente tirato fuori da questo incubo. Mi staccai da quell'abbraccio, e portai con me, al piano di sopra, Mary.
Mi avvicinai al mio zaino che avevo precedentemente lasciato vicino al tavolo, mi abbassai e lo alzai, mi sembró più pesante.
Abbassai la zip e guardai all'interno, rimasi sorpreso nel trovare una scatolina di legno, di certo non l'avevo messa io.
La tirai delicatamente fuori e mi girai verso Mary.
-"Che cos'è?". Mi guardó e io alzai le spalle.
-"Beh aprila no?"
Rimasi un po' ad osservarla prima di aprirla, cercai il punto in cui si potesse aprirla e quando lo trovai alzai il coperchio: all'interno vi era una pergamena antica, rovinata, e aveva un insolito color giallo. La tirai fuori e aprendola vidi delle scritte. Rimasi perplesso nel leggerle.

Non sempre il gioco si conclude,
a volte si pensa di essere stati bravi
e di averlo concluso in modo corretto.
Evidentemente se sei ancora qui,
non hai finito.

-"Che dice?"
L

a voce di Mary mi fece tornare alla realtà,  mi girai verso di lei, allungai la mano con la pergamena per farla leggere a lei, mi guardó, la guardai, entrambi non sapevamo più che fare.

Mi appoggiai al tavolino con le braccia , sedendomi sulla sedia di legno.
Mi sentivo inutile, come se non fossi riuscito a concludere nulla, avevo sprecato così tanto tempo ed energie che ora non avevo più idee.
Mi alzai di scatto, sentivo dentro di me la rabbia che cresceva sempre di più,  mi avvicinai al primo scaffale vuoto e iniziai con forza e rabbia a buttare giù tutti i libri.
-

"Ma che stai facendo!?". Mi urlò Mary, ma non le risposi, continuai così facendo tutti gli scaffali della prima parete, poi passai alla seconda, alla terza, agli scaffali nella fila centrare e infine arrivai all'ultima liberia. Levai l'ultimo libro e sentii il pavimento sotto di me tremare, mi guardai attorno e vidi la libreria davanti a me abbassarsi e aprire un buco nel pavimento, indietreggiai velocemente per non farmi travolgere da quel buco, ed in esso iniziarlo a crearsi dei gradini che formarono una scala a chiocciola.
-"Mary! Vieni presto!"
Arrivò da me correndo e rimase stupita,  forse tanto quanto me.
-"Che dici, scendiamo?"
-"E se non fosse una buona idea?"
-"Non abbiamo tante scelte..."
-"Non mi fido..."
-"Fai quello che vuoi io scendo"
-"NO, aspetta, Mary"
Ma ormai stava già scendendo le scale e dovetti seguirla.


il sogno della bibliotecaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora