4.

7 0 0
                                    

Pov narratore

La situazione era ormai fin troppo confusa per entrambi, Frank decise di continuare ad esaminare il suo libro, il terzo. Lo rigirava tra le mani pensando alla filastrocca raccontata in precedenza da Mary. Aprì il libro e iniziò a trascrivere, nuovamente, tutte le lettere evidenziate in un foglio bianco
"Non ti chiederó di trovare  il numero. Ora dovrai lavorare da solo. Tornare indietro non potrai se prima il gioco concluso non hai."

Pov Frank

Mi girai per guardare Mary ma vidi il quarto ed ultimo libro dissolversi nel nulla, cercai in qualche modo di fermarlo ma il libro sparì. Sentii dentro di me un enorme senso di fallimento, iniziai a pensare al peggio, non posso uscire da questo incubo se non risolvo questo dannato problema!. Tirai un pugno sul tavolo e mi passai le mani tra i capelli. Socchiusi gli occhi e cercai di respirare tranquillamente. In quel momento realizzai che tutto ciò non fosse più un sogno, dovevo lavorare seriamente, non potevo più concentrarmi su piccole tracce trovate in stupidi e inutili libri. Mi alzai e mi accorsi di avere davanti a me Mary, mi ero dimenticato che fosse qui.
-"Frank, andrà tutto bene...ti aiuterò, te lo prometto."
-"Grazie..."
Mi sorrise e in quel momento mi sentii meglio, rimasi quasi incantato dal suo sorriso, fino a quando quella voce profonda mi riportò di nuovo alla realtà.
-"Si certo, vedi di affezionarti poco alle persone. Adesso non è il momento. Sei stato scelto per questa cosa. Adesso i libri non ti aiuteranno più."
-"E chi mi deve aiutare allora!???"
-"Nessuno."
-"Con chi stai parlando?". Si intromise Mary, che mi guardava confusa, e a mia volta la guardai come se la risposta fosse evidentemente ovvia.
-"La voce"
-"Quale voce?"
-"Come quale, tu non hai sentito una persona parlare?"
-"No"
-"Come no, eppure la sua voce è forte!"
-"Non ho sentito nulla..."
-"Ovvio che non ti sente! -rispose la voce- solo tu PUOI sentirmi, te lo ripeto SEI TU il prescelto."
Chiesi a Mary di ripetermi di nuovo il suo flashback e cercai di rimanere il più possibile attento, feci per appoggiarmi con le spalle alla parete, ma mi ritrovai sdraiato a terra e davanti a me si chiuse, sbattendo, una porta  blu corallo.
-"Mary!!!"
Mi alzai subito e iniziai a picchiare il pugno Sulla porta, nel tentativo di farmi sentire da lei.
-"Frank! Frank! Esci di li!"
Provai ad abbassare la maniglia e tirare ma la porta non si apri, cercai di tirare ancora più forte la maniglia e a darle dei colpi con la spalla ma nulla.
-"Non riesco! Non si apre, è chiusa."
-"Cosa c'è dietro di te? Prova a vedere se trovi la chiave. Fai presto, non lasciarmi sola"

Mi staccai dalla porta e mi girai: mi ritrovai all'interno di una stanzina buia, vi era solo una piccola luce attaccata al soffitto ma non illuminava molto. Mi avvicinai lentamente al centro e mi guardai attorno: alla mia destra, contro la parete, vi era un enorme scaffale pieno di cianfrusaglie, alla mia sinistra, invece, non c'era assolutamente nulla.
Mi avvicinai allo scaffale e lo esaminai il più possibile, ma non riuscivo a vedere assolutamente nulla, più sforzavo la vista più sentivo il mio corpo stancarsi. Decisi di lasciare stare quello scaffale e guardai di nuovo in giro.
Le mattonelle di cui era rivestito il muro erano piccole e squadrate,fino alla parete sinistra, dove erano completamente diverse. Passai una mano su quelle piastrelle diverse e sentii la parete tremare leggermente, quando provai a spingerne una piastrella questa entrò nel muro, continuai a spingerne altre fino a quando davanti a me non comparve una scatola rettangolare e grigia con una maniglia.
Tirai la maniglia e la scatola si aprì facendo intravedere al suo interno un pannello elettrico, con tre cavi scollegati. Evidentemente deve essere quello della luce, ma non sapevo ler nulla come ripararlo. Sul pannello vi erano diverse prese per i cavi, ognuno aveva un numero, erano 4 prese con i numeri 4,6,3,8. Guardai le prese "4" e "8" e provai ad inserire i due cavi e di colpo la luce si accese, dandomi la possibilità di vedere ciò che mi circondasse, sapevo che quei due numeri mi sarebbero serviti a qualcosa. Mi girai e vidi nello scaffale davanti a me una scatola piena di documenti e un porta-oggetti apparentemente chiuso.Aprii la scatola e frugai tra i documenti fino a trovarne uno con una frase.

"La cassaforte si trova nella stanza, ma per trovarla devi aprire il porta-oggetti."

Presi il porta-oggetti, era evidentemente molto antico e un po' fragile, anche esso aveva una fessura per inserire una chiave.Provai a forzarla ma persi solo tempo.
La rigirai tra le mani e vidi una grande crepa sul fondo, provai a darle un colpo, sbattendo il porta
-oggetti sullo scaffale e finì il mille pezzi a terra e vidi sulla mia mano una una chiave d'oro.
Non riuscivo a capire perché avessi trovato una stupida chiave e non un suggerimento per la cassaforte.
Imprecai stanco di tutto ciò.
Provai ad avvicinarmi alla porta per usare la chiave ma un muro quasi invisibile mi bloccò il passaggio e decisi di rinunciare a quella possibilità. Mi rigirai e tornai dov'ero prima.

il sogno della bibliotecaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora