6. Biancaneve - Mela

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#6talestostayathomesnowwhite Biancaneve - Una mela

C'era una volta una regina che, intenta a cucire accanto alla finestra innevata, si punse con l'ago. Una goccia di sangue cadde sulla neve e la regina espresse il desiderio di avere una bimba dal viso candido come la neve e le labbra rosse come il sangue. Di lì a poco la donna ebbe davvero una figlia come l'aveva desiderata, ma morì durante il parto.
Per assicurare una figura materna alla piccola, il re si risposò. La sua nuova moglie era una donna tanto bella quanto vanitosa, e possedeva uno specchio magico al quale domandava sempre conferma sull'identità della donna più bella del reame. Lo specchio magico la rassicurava sempre che la più bella era lei, ma un giorno la regina ricevette in risposta delle parole diverse da quelle attese: Biancaneve, ormai cresciuta, superava in bellezza la sua matrigna. Furiosa, la donna ordinò a un cacciatore di prendere con sé la fanciulla e condurla nel bosco, luogo in cui lui avrebbe dovuto ucciderla. Questo però non accadde, perché il cacciatore ebbe pietà di Biancaneve e si limitò a lasciarla nel bosco, portando alla regina gli organi di un animale come prova dell'avvenuta uccisione.
Rimasta sola a vagare nel bosco, Biancaneve trovò riparo in una casetta, in cui vivevano sette nani che lavoravano nella miniera vicina. La casa era vuota e lei, stanca e affamata, finì per mangiare parte delle provviste dei nani e per addormentarsi sui loro letti. Al loro rientro, i piccoli minatori rimasero sorpresi dall'inaspettata ospite, ma poi l'accolsero con loro. Felice, Biancaneve decise di sdebitarsi occupandosi delle faccende domestiche.
La vita prese a scorrere tranquilla, almeno fino a che la regina non interrogò di nuovo lo specchio e lui le rispose ancora che la più bella rimaneva Biancaneve. Capendo di essere stata ingannata dal cacciatore, decise di uccidere la fanciulla con le proprie mani. Si travestì da venditrice e si recò da lei, offrendole prima una cintura, che le strinse attorno alla vita fino a toglierle il respiro, e poi un pettine avvelenato. In entrambi i casi, per fortuna, Biancaneve venne salvata dai nani. La regina però non demorse e si travestì ancora una volta, questa volta da fruttivendola. Bussò alla porta della ragazza offrendole delle mele. Biancaneve ne assaggiò una, che in realtà era avvelenata, e crollò a terra come morta. Nessuno dei nani riuscì a risvegliarla, questa volta, e, ormai convinti che fosse morta, la chiusero in una bara di cristallo e la posero in cima a una collina.
Trovandosi a passare da quelle parti, un principe la notò e rimase folgorato dalla sua bellezza. Decise così di portare il feretro al castello per poter ammirare e omaggiare quella fanciulla sconosciuta, ma proprio durante il trasporto uno dei suoi servitori inciampò e fece cadere la bara. Lo scossone fece uscire dalla bocca di Biancaneve il pezzo di mela avvelenata e lei si risvegliò. Vedendo il principe, la ragazza se ne innamorò all'istante e i due convolarono a nozze nel giro di pochissimo. La regina, consultando di nuovo il suo specchio, scoprì la verità e quando si recò al matrimonio fu punita severamente per la sua cattiveria. La sola Biancaneve ebbe pietà di lei e decise di perdonarla.

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