4. I Cigni selvatici - Lavorare A Maglia

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#4Talestostayathomewildswan I cigni selvatici - lavorare a maglia

C'era una volta un re vedovo che aveva undici figli e una sola figlia, dopo essersi risposato, la matrigna malvagia trasformò i principi in cigni affinché volassero via e allontanò la fanciulla dal castello.
Ella vagó e cercò i fratelli che solo di notte potevano riacquistare le sembianze umane. Rifugiatasi in una grotta lontana con i principi, la ragazza cercò un modo per rompere la maledizione e le venne in aiuto la fata Morgana. Questa le spiegò che per rompere l'incantesimo avrebbe dovuto tessere undici giubbe con l'ortica e non avrebbe dovuto proferire parola fino alla fine del suo lavoro.

Mentre era affaccendata a tessere l'ortica, un principe la trovò e, affascinato dalla sua bellezza decise di prenderla in moglie.
Vedendola tessere sempre quella pianta velenosa, la corte finì per accusarla di stregoneria. La ragazza non si difese, perché non poteva parlare, ma non smise di cucire per tutto il periodo della sua prigionia e anche durante il viaggio al patibolo, lei continuò a lavorare arrivando finalmente alla fine. Lanciò le giubbe sui cigni che tornarono ad essere principi e salvarono la sorella spiegando ciò che era successo.


Anche oggi @KwamiHunters propone una piccola flash-fic a tema :)
Buona lettura

«Non so per quanto ancora resisterà...»
«Già, e non ha emesso una parola da quando ha iniziato.»
«Che succede?» Adrien arrivò alle spalle del suo migliore amico e di Alya, mentre bisbigliavano seduti ai loro banchi.
Poco più in là, Marinette era intenta a cucire a mano un pezzetto di stoffa, sommersa dalle lamentele di Chloé.
«Ridicolo! Assolutamente ridicolo!», continua a ripetere durante i suoi sproloqui.
Alya, ben guardandosi dal far arrivare la sua voce alle orecchie della piccola Bourgeois, spiegò ad Adrien che la biondina aveva teso una trappola a Marinette e quest'ultima si era ritrovata a dover confezionare dei piccoli vestiti alla moda per Pollen. «L'ha intenerita dicendo che voleva fare un regalo al Kwami in segno di riconoscenza. Lo sai anche tu che ultimamente se pensa che stia facendo una buona azione, Marinette concede a Chloé qualunque cosa.»
Adrien la guardò un po' corrucciato «Capisco, ma ci sono già... quanti, sette vestitini su quel banco?»
«Sono dieci, sta facendo l'undicesimo... All'inizio glieli ha chiesti con garbo, ma ora è tornata ad essere la solita Chloé».
«Credo sia il caso di andare a salvarla.» Adrien si avviò verso il banco dell'amica d'infanzia con fare amichevole.
«Wow! Chloé, questi mini-abiti sono meravigliosi! Sono per Pollen? Scommetto che hai avuto tu l'idea.»
«Adrikins!» esclamò la biondina mettendogli le braccia al collo «Hai proprio indovinato!»
Il giovane modello la staccò piano, ma con naturalezza, ormai era abituato all'appiccicosità della figlia del Sindaco.
«Come mai così tanti?» chiese osservando con curiosità il fatto che Marinette non avesse nemmeno alzato gli occhi dal suo lavoro.
«Beh, non mi sembra che abbia cose più interessanti da fare al momento», rispose Chloé indicando l'altra.
La giovane sarta si morse la lingua e scrollando la testa rassegnata mise l'ultimo punto alla sua creazione. Prese la forbice, tagliò il filo in eccesso e rovesciò il vestitino rivelandone il risultato. «Fatto», concluse asciutta.
Chloé se lo rigiró tra le mani un paio di volte e sbuffó. «No, no... Non ci siamo ancora. Credo che il sopra del primo, con il sotto del quinto, fatto con la stoffe del nono e con il tipo di punto che hai usato per questo starebbe meglio.»
Adrien alzò gli occhi al cielo. «Mi spiace Chloé, ma Marinette adesso ha un impegno...»
«Cosa ho dimenticato?», chiese la ragazza sinceramente preoccupata di essersi scordata qualcosa.
«Noi due e un gelato da André. Sai quanto sia difficile trovarlo in giro per la città, andiamo!»
Chloé ammutolì sconvolta, mentre Marinette balbettò qualcosa. Il giovane modello però fu rapido nel prenderle la mano ed esortarla ad andare via con lui.
«Venite con noi?», chiese Adrien ad Alya che efficientemente si era alzata per dare a Marinette il suo zaino, prima che lo dimenticasse a scuola.
«No, grazie lo abbiamo già mangiato ieri» rispose candidamente la rossa.
«Ma se sarà un mese che-aaaah che dolore!» Un pestone ben assestato ridusse Nino al silenzio.
«Andate, divertitevi!» li salutó angelicamente Alya, come se niente fosse.
Una volta allontanati la ragazza si voltò chinandosi sul banco per poi dare un bacio sul naso al suo ragazzo. «Perdonami, ma a volte sei davvero lento come una tartaruga nel capire le cose.»

Tails To Stay At Home - ChallengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora