18. Pinocchio - Bugie

36 8 0
                                    

#18talestostayathomepinocchio Pinocchio - Bugie

C'era una volta un falegname di nome mastro Ciliegia che aveva con sé un ciocco di legno e decise di lavorarlo per ricavarne una gamba per il tavolo. Quando però si accorse che il ciocco di legno era in grado di parlare e si lamentava per i colpi ricevuti dal falegname, quest'ultimo si spaventò talmente tanto che preferì regalarlo a un suo amico. Non appena ebbe quel bel pezzo di legno, Geppetto subito si dispose per ricavarne un burattino al fine di guadagnare qualcosa. Nel momento in cui si rese conto che il burattino che aveva appena costruito era in grado di muoversi e persino di parlare, Geppetto ne fu entusiasta poiché aveva sempre desiderato avere un figlio. Gli mise perciò nome Pinocchio e se ne prese cura proprio come se fosse un bambino vero, mandandolo persino a scuola. Poiché però Pinocchio aveva una grande propensione per disobbedire al padre, un Grillo-parlante lo ammonì e gli consigliò di essere meno monello. Indispettito, Pinocchio gli lanciò contro un martello, uccidendolo all'istante senza averne davvero l'intenzione.
Accadde poi che, sulla strada per recarsi a scuola, Pinocchio si imbatté nel Gran Teatro dei Burattini di Mangiafuoco, che mandò su tutte le furie per aver interrotto lo spettacolo. Inizialmente deciso a gettarlo nel fuoco, alla fine il burattinaio si intenerì per le suppliche di Pinocchio e, oltre a perdonarlo, gli fece dono di cinque monete d'oro da portare a suo padre. Proprio mentre sta tornando a casa, però, Pinocchio venne fermato da due truffatori, il Gatto e la Volpe, che lo raggirarono con la storia dell'albero degli zecchini d'oro: se Pinocchio avesse piantato le cinque monete nel Campo dei Miracoli al paese dei Barbagianni, vi sarebbe cresciuto un albero che avrebbe dato monete d'oro al posto dei frutti. Ingenuo, il burattino fece quanto gli era stato consigliato e fu così rapinato dai due malfattori, che infine lo impiccarono al ramo di una grande quercia.
A salvarlo ci pensò una Bambina dai capelli turchini, che si rivelò poi una fata. Lo curò e lo accudì, mentre Pinocchio iniziò a raccontarle cos'era accaduto. Tuttavia, durante la sua spiegazione, il suo naso cominciò ad allungarsi sempre più senza che lui potesse capacitarsene. La fata allora gli rivelò che il suo naso cresceva per via delle bugie che stava raccontando: ogni volta che ne avrebbe raccontata una, il suo naso avrebbe iniziato ad allungarsi. La fata richiamò dei picchi affinché beccassero il naso di Pinocchio, facendolo tornare come prima. Decidendo di andare incontro a Geppetto, che stava andando a prenderlo, Pinocchio finì per incontrare di nuovo il Gatto e la Volpe, per farsi raggirare ancora, per finire in prigione e per vivere altre disavventure.
Sconsolato, il burattino tornò dalla fata e, con suo sommo dispiacere, trovò una tomba con su il nome della Bambina dai capelli turchini. Mentre piangeva disperato, gli si avvicinò un grosso colombo per avvertirlo che Geppetto, non sapendo più dove cercarlo, stava partendo a bordo di una barchetta costruita da lui stesso per continuare le sue ricerche nel nuovo mondo. Pinocchio cercò in ogni modo di raggiungerlo, tuttavia venne a sapere che suo padre era stato inghiottito da un grosso Pesce-cane. Stremato, si imbatté in una donna che lo sfamò e infine si rivelò essere sempre lei, la fata, che lo aveva perdonato ed era pronta a stringere un patto con lui: se avesse fatto il bravo per un anno intero, seguendo la retta via, lo avrebbe trasformato in un bambino vero e gli avrebbe fatto da madre.
Pinocchio accettò e divenne ben presto il più bravo della classe, attirando la gelosia dei compagni. Il giorno prima della tanto agognata trasformazione, però, il burattino si lasciò convincere dal suo amico Lucignolo a partire con lui per il Paese dei Balocchi, un posto dove non esistevano scuole e ci si divertiva tutto il tempo. Dopo cinque mesi di baldoria, a Pinocchio venne diagnosticata la febbre da somaro e lentamente si trasformò in un asino, proprio come tutti i ragazzi che avevano deciso di vivere in quel posto. Venne venduto a un uomo che voleva la sa pelle per farne un tamburo e venne perciò gettato in acqua con l'intento di annegarlo, ma proprio in quel momento la fata tornò ad aiutarlo, mandando dei pesci a spogliarlo del suo involucro di asino. Di nuovo burattino, Pinocchio fuggì a nuoto e finì ingoiato dallo stesso Pesce-cane che aveva già mangiato suo padre. Lì, nella pancia della bestia, ritrovò Geppetto e insieme, felici per quell'incontro, riuscirono a fuggire grazie all'aiuto di un tonno.
Quella serie di disavventure avevano ormai cambiato profondamente Pinocchio, tanto da indurlo non solo a comportarsi bene, ma anche a lavorare per curare suo padre e a studiare da autodidatta. Quando venne a sapere che la fata turchina si era ammalata ed era in ospedale, subito Pinocchio le fece dono dei denari che aveva con sé. A quel punto, visto il suo buon cuore e la grande maturità che finalmente aveva iniziato a mostrare, la fata gli apparve in sogno, bella e sorridente, per dirgli che avrebbe infine soddisfatto il suo desiderio più grande. Al suo risveglio, Pinocchio si accorse di essere diventato un bambino vero e che tutto ciò che aveva costruito con amore e fatica per accudire suo padre si era trasformato in qualcosa di molto più prezioso. Lo stesso Geppetto, non più anziano e malato, tornò ad essere il falegname che era un tempo, e Pinocchio si rese conto di essere stato sciocco ad essersi comportato sempre male e di essere invece felice di ciò che era diventato: un ragazzino per bene.

Tails To Stay At Home - ChallengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora