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«Oh, deve essere proprio triste in questo momento.» Esclamò Jimin quando Jungkook gli raccontò del giorno prima e del perché ancora non avesse avuto la possibilità di chiedere a Yuim di uscire. «Dovresti starle vicino e consolarla, nascono sempre così le storie d'amore più belle.» Concluse il biondo mentre, appoggiato al muro dell'università in attesa dell'inizio delle lezioni, fantasticava sul suo amico e la sua cotta come se fossero i protagonisti di un film d'amore.

«È proprio quello che pensavo di fare infatti.» Lo informò Jungkook. «Ma stamattina ancora non l'ho vista all'università.»

«Magari ancora non se la sente di venire.» Ipotizzò il maggiore.

«Sì, probabilmente hai ragione.» Gli rispose Jungkook.

«Ovvio che ho ragione. Io ho sempre ragione.» Disse Jimin mentre, tutto impettito, assumeva l'aria da "so tutto io".

«Uoh , abbassa la cresta gallo.» Lo bacchettò scherzosamente il moro, non riuscendo a trattenere una risatina per le parole che aveva detto l'amico.

Nonostante fosse la verità, non avrebbe dato a Jimin questa soddisfazione.

In realtà il biondo era davvero molto intelligente e questo Jungkook l'aveva notato subito. Non si limitava all'ambito universitario, la mente di Jimin era una rarità. La sua intelligenza si poteva percepire quando parlava ed elaborava discorsi che raramente erano insensati. Non c'era argomento di cui non si potesse parlare con lui, avendo come risultato una conversazione interessante, piena di stimoli e di spunti di riflessione.

Jungkook doveva molto a Jimin che era riuscito ad aprirgli la mente più di una volta. Veniva da una grande città ma a Seoul si era comunque trovato spaesato, sentendo come se fosse entrato in una dimensione nuova, più moderna, avanzata in tutto. Una volta lì si era sentito come se fosse sempre stato bloccato nel passato, come se il suo mondo fosse fermo a qualche decennio prima.

Arrivare a Seoul era stato come fare un viaggio nel futuro per lui e aveva dovuto imparare tante cose nuove, cose che non avrebbe mai apprezzato se non avesse conosciuto un tipo come Jimin. Lui gli aveva fatto aprire gli occhi sotto molti punti di vista. Adesso sentiva di camminare nel giusto mondo, nella giusta epoca. Aveva scansato i paraocchi che neanche si era accorto di avere ed aveva osservato ciò che lo circondava nella sua interezza, accorgendosi di quante cose si stesse perdendo e di quanto varia fosse la gente.

Aveva imparato a non giudicare subito, o almeno ci stava lavorando, ad accettare le diversità, ad osservare il mondo ed apprezzarlo.

E, anche se all'inizio tutto questo l'aveva spaventato un po', la guida di Jimin lo aveva tranquillizzato molto. Voleva essere come lui, avere la mente aperta tanto quanto lui, dialogare come lui, trovare sempre le parole giuste per ogni occasione. E, a dire il vero, desiderava che ogni persona su questa terra potesse maturare ed acquisire questo lato di Jimin.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora