*4 ANNI DOPO*
16 SETTEMBRE 1995
Erano passati quattro anni da quella maledetta mattina in cui la vita di Jackline venne interrotta,rubata,calpestata da un uomo di quale ancora lei non ne sapeva il nome. La vita li sotto era sempre la stessa,nonostante fossero passati anni la cattiveria di quell'uomo non era cambiata. Jackline era solo vittima di una debolezza,il suo rapimento secondo lei non aveva un senso e in parte aveva ragione.
***
Le ricerche non si erano mai fermate dopo il primo giorno ma ancora nessuno aveva tracce di Jackline. L'unica testimonianza che si ebbe di lei fu da una bambina che la vide camminare per il suo stesso tragitto quel giorno per andare a scuola. La bambina raccontò che vide Jackline allontanarsi per quella strada,poi il nulla,e chè la mattina precedente ,proprio lei stessa si trovava in bicicletta,e si accorse presto che dietro di lei la stava seguendo un furgoncino bianco latte. Si ricordò solo di essere scappata di fretta verso casa spaventata e di aver seminato il furgoncino bianco solo dopo qualche isolato. Poteva finirci lei al posto di Jackline,ma il caso volé che proprio lei finisse in qull'abisso in muratura.
Amy si era lasciata andare in una depressione che ormai la stava divorando. Non si rassegnava mai di cercare sua nipote,ma sapeva che ogni suo tentativo di trovarla era inutile. Andava subito in fumo. Le mancava Jackline,ora era sempre sola,era disperatamente ossessionata dalle sue foto ormai da due anni a quella parte. Cercava coraggio negli occhi dei carabinieri ma essi sembravano non capirla. Chi può capire un dolore simile? Nessuno se non lo si prova. Ma non per incapacità di comprendere gli altri,ma per l'incoscienza di immaginarsi un dolore come quello. Nessuno avrebbe potuto mai immaginarselo minimamente. Amy cercava comunque di andare avanti,anche se ci riusciva sempre meno.
***
Jackline sapeva che quel giorno,era il giorno che lei tanto odiava. Il suo compleanno. Restava sempre da sola,e lo era anche quell'anno e i tre precedenti ma diversamente.
Sapeva bene che però avrebbe perferito mille volte di più mangiarsi un pasticcino seduta fuori su una panchina di una pasticceria a cantarsi 'tanti auguri' da sola,che starsene lì dentro. Avrebbe comunque potuto cantare e lo fece per tutto il giorno ininterrottamente.
Lo faceva mentre continuava a pulire quella dannata pallina di cristallo,si era praticamente consumata,non nevicava neanche più li dentro.
La porta sbattè con forza contro il muro e l'uomo senza nome,come lo chiamava Jackline,le urlò contro di seguirlo quasi con fare beffardo e di sfida. Lei lo fece.
L'uomo aveva ben capito che ormai Jackline non le serviva più li dentro rinchiusa,ma che avrebbe potuto sfruttarla in altri modi. Facendola pulire ad esempio.
Jackline aveva 15 anni ormai,aveva imparato a pulire perfettamente ogni angolo di ogni oggetto e fu quello che fece per tutti i giorni successivi.
L'uomo spalancò la porticina-botola che era nascosta dietro il mobile,uscì prima lui e a seguirlo uscì Jackline.La luce che penetrava dalla finestra le accecò gli occhi,ma lei a quel "dolore" sorrise. Uscì da quella stanza che l'aveva resa fortemente claustrofobica per la prima volta in quattro anni. Non le sembrò vero, ai suoi occhi il sole che riusciva appena a intravedere non era mai stato così bello. L'uomo guardò Jackline accigliato e fece due colpi di tosse per farla ritornare con i piedi per terra. Le consegnò subito dopo una busta contenente una cuffia per capelli,un paio di guanti e due compri scarpe,e con essi anche un paio di vestiti nuovi.
Jackline andò a lavarsi e si cambiò,sentendosi praticamente rinata.
Appena pronta l'uomo le consegnò uno spolverino e nuovamente con fare beffardo si rivolse a lei dicendogli di darsi da fare,di pulirgli casa. Le spiegò che da quel giorno in poi sarebbe stato il suo unico compito,oltre a quello di cucinare.
Jackline lucidò tutto centimetro per centimetro e subito dopo l'uomo le ordinò di cucinargli qualcosa. Ripeto,quella povera ragazza aveva solo 15 anni e non le era stato insegnato niente apparte come cucinare una frittata e roba simile.
Cucinò proprio quella. Era la sola cosa che Amy le aveva insegnato. L'uomo aspetto impaziente,appena pronto assaggiò il piatto e..lo scaraventò sul pavimento del salone con una rabbia tale che Jackline ne rimase sorpresa. Con un sorrisetto maligno le ordinò di ripulire tutto e lei obedì.
Era distrutta,ma aveva comunque apprezzato il fatto che l'uomo senza nome aveva fatto un passo in avanti,ossia quello di farla salire su con lui. Anche se per pulire e per prenderla in giro,lo aveva comunque apprezzato.
Andò avanti così per molto tempo,soltanto che l'uomo la prendeva costantemente in giro in ogni cosa che faceva e le prese in giro diventavano sempre più pesanti,ogni giorno di più e Jackline stava per scoppiare. Ma si tratenne.
La mattina seguente,dopo aver pulito tutto a fondo come ogni giorno,l'uomo notò sul pavimento qualcosa che non avrebbe mai dovuto notare. Un capello. I capelli le erano cresciuti in modo smisurato in quattro anni.Se la polizia fosse entrata in casa e l'avesse trovato sarebbe finito nei casini,così fermò Jackline per i polsi e glielo fece vedere mettendoglielo davanti a gli occhi. "Lo vedi questo? Lì non doveva esserci,questa casa deve brillare come il cristallo hai capito?! Dannati capelli,dovrei tagliarteli a zero!!" ..E lo fece.
La buttò a terra arrabbiato più che mai. Jackline riscese in stanza, ma subito dopo la andò a riprendere,la portò in bagno e le rasò i capelli a zero.
Jackline pianse,più si guardava allo specchio e più piangeva. Si faceva schifo.La vista le si appannava la gola bruciava e cadeva in una depressione profonda. Si annodò in testa un fazzoletto di stoffa per sembrare più carina e riscese in quel bunker.
La nausea lì dentro saliva come sempre così si addormentò in lacrime silenziosamente per non farsi sentire.
***
"Signora abbiamo delle nuove piste,un signore ha riconosciuto un furgoncino che posteggiava su quel viale il giorno del rapimento,le faremo comunque sapere."
A queste parole Amy si sentì di nuovo forte,ogni telefonata fino a quel momento era stata straziante,ora avrebbe potuto accennare un falso sorriso.
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Claustrophobia.
Mystery / ThrillerEra il giorno del suo compleanno,ma lei era l'unica a saperlo. Detestava con tutta se stessa quel giorno,rimaneva sempre sola. In realtà lo era sempre,ed ora così da quando era nata. Claustrofobica e asociale. Jackline passerà le sue prossime ore i...