Capitolo 17-Nico

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-È bello rivederti, Nico. - disse Minosse avanzando verso di noi - Sono felice che tu sia riuscito a passare.

-Minosse - mi misi in piedi - Dov'è il sangue?

-È proprio qui. - come nel mio sogno, il fantasma aprí il palmo della mano e in esso si materializzò la fiala con dentro il denso liquido bronzeo. - Lo vuoi, Nico?

-Sí, in realtà mi piacerebbe molto.

-Lo sospettavo.

Guardai Will con la coda nell'occhio: non aveva mosso un muscolo, era rigido e pronto all'azione. Sperai che stesse elaborando un piano, e non che fosse congelato dal terrore.

-Io ti voglio morto, lo sai? - disse il fantasma a un certo punto.

-Dimmi qualcosa che non so - replicai.

Il viso di Minosse si indurí. - Non scherzare, figlio di Ade. Non è davvero il momento.

-Perché vuoi uccidermi? - chiesi allora, sperando di guadagnare tempo.

-Perché tu mi hai rovinato! - gridò Minosse.

-Eri morto da tempo quando ti ho conosciuto.

-Non fare il finto tonto, sai cosa intendo! - sbraitò - Tu mi hai rubato il titolo di Re degli Spettri! Ero rispettato, e adesso...

-Se è il titolo che vuoi, allora va bene, tienitelo! - gridai - Non potrebbe importarmene di meno!

-Ma io voglio più di quello - mi interruppe il re, soffocando a stento la rabbia - Io voglio vederti morire fra atroci sofferenze, Nico Di Angelo. Solo allora potrò dirmi soddisfatto.

Minosse avanzò, e come mosse un passo avanti anche il cerchio di spettri di strinse.

Cercai di controllarli, dir loro di fermarsi. Non mi ascoltarono, e rimasero fermi dov'erano.

-È inutile che ci provi, Nico. - ghignò il re - Non ti seguiranno. Sto riacquistando potere. E tu sei debole.

-Perché non mi affronti adesso cosí vediamo come riesco a farti il culo? - ringhiai.

Minosse rise sonoramente - Oh, mi piace quando ragioni cosí. E dimmi, come pensi di fare?

-Vuoi venire a scoprirlo?

Stavo disperatamente cercando di distogliere la sua attenzione da Will.

-Come hai fatto a sapere della pozione? - domandai - E chi ti ha evocato?

-Ad evocarmi? È stata Echidna, naturalmente. Quel mostriciattolo ha una mente troppo semplice, è bastato prometterle in cambio oro e ricchezze... Anzi, ti dirò, grazie per averla fatta fuori, è un bel risparmio per me.

-La pozione. Come lo sapevi?

-Ho i miei mezzi - mi liquidò Minosse - Ma prima di prenderla, mi servono i vostri ingredienti. Chi di voi due li ha?

Il vaso con dentro la fiammella e la tasca nascosta con dentro la luna e il seme parvero appesantirsi sulle mie spalle.

-Io.

Mi voltai verso Will. Che diamine stava facendo? Li avevo io, gli ingredienti! Cercava forse di farsi ammazzare?!

-Ah, bene. Il figlio di Apollo. - disse Minosse - Quindi sei tu ad averli.

-Sí, sono io.

-Dammeli.

-No.

-Will, piantala - lo interruppi mettendomi fra lui e Minosse - Sai benissimo di non averli tu.

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