Aveva ferito Will, quel bastardo. L'aveva ferito più e più volte, e se non mi fossi sbrigato a rimandare nell'Ade quei fantasmi avrebbe fatto di peggio.
Tentai nuovamente di controllarli, ma con Minosse nelle vicinanze la cosa era piuttosto difficile.
Il re, intanto, tentava di mantenere il controllo sui suoi tirapiedi mentre cercava Will, senza successo. Il figlio di Apollo era sparito, portando con sé gli ingredienti della pozione. Probabilmente era da qualche parte a prepararla, ben nascosto e, mi augurai, lontano dalla battaglia che infuriava.
Combattevo con quanta più forza possedevo, per distrarre Minosse da Will e dargli più tempo.Il fumo dell'incendio si innalzava sempre di più, e la puzza di zolfo era insopportabile. Il fuoco mi scottava ancora la pelle, ed i tagli e le ferite bruciavano insieme al deposito.
Eppure, l'adrenalina del momento, la rabbia, la sete di vendetta, resero tutto ciò dettagli insignificanti.Abbattei metà degli spettri in pochi minuti, mentre l'altra metà iniziava a vacillare sotto la mia furia. Rallentavano gli attacchi, si bloccavano senza motivo, indietreggiavano più spesso di quanto non avanzassero.
Minosse aveva evidentemente iniziato a faticare a comandarli. Pareva scioccato e furente al tempo stesso, e quell'espressione sulla sua faccia era per me fonte di infinita soddisfazione.
Eliminai altri due spiriti, per poi fermarmi e guardare Minosse.
-Vuoi davvero continuare? - chiesi - Sto riprendendo il controllo.
-No, sono solo deboli - ansimò Minosse con voce roca - Tu non...
-Indietro. - ordinai.
I tre fantasmi rimasti arretrarono, per l'orrore di Minosse.
-Cosa...?!
-Inchinatevi - esordii - al vostro re.
I tre passarono lo sguardo da me a Minosse e viceversa. Dopo lunghi istanti di attesa, si voltarono verso di me.
E chinarono il capo in segno di rispetto.
-No! - gridò Minosse - A me! Dovete obbedire a me, non a lui! A me!
-Non è abbastanza umiliazione, per te? - lo canzonai - In ginocchio.
I tre posarono un ginocchio a terra, tenendo la testa bassa. Minosse ribolleva di rabbia.
-In piedi - continuai, venendo subito accontentato - Ed ora, miei fedeli servitori - usavo ogni modo possibile per ricordare a Minosse chi fosse il capo, ogni occasione era buona per farmi trattare come un re da quelli che fino a due minuti prima erano i suoi sudditi. - Attaccate il traditore!
I tre si lanciarono su Minosse, che gridava di rabbia. Purtroppo per me, li abbatté velocemente, per poi voltarsi a guardarmi, intenzionato a uccidermi.
-Tu... Come hai fatto...
-Sono il Re degli Spettri - risposi semplicemente - Ciò significa che sono anche il tuo re. Ora, perché non fai il bravo suddito e non ti inchini al tuo sovrano? - lo presi in giro.
Minosse strinse i pugni. - Non ha alcuna importanza, Nico. Mancano pochi minuti prima del tuo prossimo spasmo. - ghignò - E allora...
-Allora cosa? - lo provocai. Will, sbrigati, ti prego - Cosa farai? Se morirò prima che Will riesca a finire la pozione - alzai la voce per essere certo che mi sentisse, ovunque lui fosse - Lui la distruggerà! E allora cosa succederà?
-Non permetterò a uno stupido semidio di rovinarmi, tantomeno a uno debole come un figlio di Apollo!
-Debole?! - ringhiai - Ma non farmi ridere! Will Solace è molte cose, ma non è un debole.
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Non Lasciarmi Andare
FanfictionDopo la guerra contro Gea, una nuova profezia costringe due esseri opposti a lavorare insieme. Nico Di Angelo, figlio di Ade, e Will Solace, figlio di Apollo, si ritroveranno ad affrontare una corsa contro il tempo per trovare un certo antidoto a un...