21/03/2020

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Caro diario,
È appena passato il messaggio di Conte in diretta e non ha fatto altro che sottolineare e ricordarci che siamo in una situazione drammatica e che è compito di tutti fare la propria parte in questa emergenza senza precedenti.
Ci troviamo in una situazione di guerra senza usare nessuna metafora, io direi che questa potrebbe essere chiamata davvero la Terza Guerra Mondiale perché effettivamente è ciò che è per tutti gli ambiti che sta toccando e per le misure che tutti gli Stati stanno cercando di adottare. È una guerra ora e lo sarà dopo perché come ogni guerra quando sarà finita, e mi auguro e spero in tempi brevi, porterà delle conseguenze e certamente la nostra vita non potrà tornare esattamente quella di prima. Tutti stando a casa non vediamo l'ora in cui arrivi quel giorno che sentiremo dire che è tutto finito ma non sarà affatto così facile, e certamente così repentino, tornare alla vita di sempre. Quando riusciremo ad arrivare al famoso picco (che certamente il giorno in cui ci si arriverà non lo sapremo subito ma solo dopo che avremo l'evidenza che i casi scenderanno) dovremo ancora aspettare che i casi di diffusione pian piano diminuiscano e infine, auspicabilmente, si arrestino. Una volta arrivati a quel punto non sarà una ripresa facile della vita quotidiana perché alcune restrizioni, giustamente, dovranno continuare ad esserci e ci saranno da affrontare tutta una serie di problemi economici che possiamo ora solamente immaginare ma di cui non conosciamo ancora davvero la loro entità. Sarà esattamente come una condizione di dopoguerra in cui la ripresa sarà difficile e faticosa però avremo almeno superato la situazione attualmente cosa che ci auspichiamo tutti. E naturalmente come dopo ogni guerra noi non saremo più gli stessi: questa condizione di quarantena in casa, di ansia del contagio e dell'attacco di un nemico invisibile non ci lascerà sicuramente indenni e anzi cambierà qualcosa in ciascuno di noi. Saremo un popolo che avrà il dovere di raccontare e ricordare ciò che è successo e dai nostri errori dovremo imparare a capire come doverci comportare e come affrontare situazioni del genere dato che potrebbero riaffacciarsi.
Saremo diversi e si spera migliori ma ora è il momento che ci riguarda più da vicino ed è ora che tutti dobbiamo fare la nostra parte rimanendo a casa dato che questa è una guerra che si può vincere solo in questa maniera.
In ogni caso spero nel meglio perché per ora i dati sono sempre preoccupanti,
A domani.

Diario di quarantenaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora