Capitolo 10

978 57 89
                                    

P.O.V. Maya
Iris si era addormentata nelle braccia di Payton e quasi mi dispiaceva svegliarla. Il ragazzo continuava ad accarezzarla e a darle bacini sulla testa. Alla fine era dolce anche lei, solo quando dormiva. Ormai avevo finito di mettere lo smalto a Chase e i ragazzi dovevano tornare a casa. La svegliai muovendole il braccio ma Payton mi fermò, sussurrando che se ne sarebbe occupato lui. Mi limitai ad osservarli e a sorridere mentre accompagnavo gli altri all'uscita. Quando fummo davanti alla porta, Jaden mi prese in disparte:
"Senti Maya, domani ti andrebbe di uscire con me? Verso le 17:00 magari? O magari anche prima o dopo... insomma come vuoi tu"
Era visibilmente imbarazzato mentre me lo chiedeva. Anche io lo ero però mi faceva piacere:
"Si Jaden, va bene per le 17:00... vengo direttamente io in hotel così siamo già in centro."
"Ok va bene... allora a domani"
"Si a domani"
Si avvicinò piano, mi diede un bacio sulla guancia e mi abbracciò.
I ragazzi ci lanciavano sguardi ammiccanti e io e Jaden ci limitammo ad ignorarli. Sciogliemmo l'abbraccio solo quando un assonnata Iris insieme ad un tenero Payton vennero verso di noi. Mia sorella aveva gli occhi semichiusi e non sembrava molto cosciente di ciò che le capitava intorno. Payton la teneva per mano, sorridendo e alzando le spalle:
"Ne approfitto"
Lei continuava ad appoggiarsi a lui e a biascicare qualche frase:
"Perché mi hai svegliato? La luce è troppo forte. Mi bruciano gli occhi."
Payton faceva gli occhi dolci e le rispondeva:
"Non è colpa mia ma di Maya. Prenditela con lei."
Iris, di tutta risposta, nascondeva il viso sul suo petto:
"Ma tu mi hai svegliato"
"Ma mi ha obbligato tua sorella"
Guardavamo la scena e Griffin si mise a ridere:
"Cavolo Payton, sei proprio perso eh!"
Alzò gli occhi al cielo:
"Zitto Griffin"
Iris andò verso di me e mi punto un dito contro il petto:
"È tutta colpa tua. Ora vado a dormire, punto"
Po si girò verso i ragazzi e li salutò con la manina, facendo un sorriso. Poi si girò ed andò verso camera sua, seguita da Payton.
Feci una smorfia interrogativa:
"Payton non vorrai infilarti nel letto, vero?"
Il ragazzo scosse la testa:
"L'accompagno solo in camera"
Così fece e ritornò da noi. Salutai ancora una volta i ragazzi, in particolare Jaden, poi se ne andarono. Appena chiusi la porta di casa, mi fiondai in camera di Iris:
"IRIS SVEGLIATI!"
Iris si girò di lato:
"E perché?"
"Domani esco con Jaden, alle 17:00"
Mia sorella rimase zitta, poi sospirò:
"È cotto di te, è ovvio"
"Non credo, però comunque sono in ansia... hai qualche outfit da consigliarmi per domani?"
Iris non rispose: si era di nuovo addormentata.
Alzai gli occhi al cielo e iniziai a mettermi il pigiama. Poi spensi le luci della camera e mi stesi sul letto. Ero troppo agitata per dormire e il pensiero del giorno dopo mi faceva viaggiare molto nei miei pensieri. Inevitabilmente però la stanchezza mi crollò sulle spalle e mi addormentai anche io.

16:30
Erano le 16:30 e io me ne stavo seduta sul divano con la pancia piena di farfalle. Mi faceva male lo stomaco, talmente male che avrei gradito che qualcuno mi spruzzasse uno stupido insetticida in bocca. Mi ero vestita bene per una volta, ero molto fiera del mio trucco e i capelli stavano mantenendo la piega. Tutto stava andando bene. Dovevo solo trovare la forza di tranquillizzarmi e andare in hotel da Jaden. Molto probabilmente sarei rimasta a contemplare il vuoto per un'altra ora se Iris non mi avesse svegliata da quella trance di farfalle, ansia e insetticida.
"Beh? Ti muovi?" disse Iris in tono antipatico.
"Si" dissi io, stando immobile.
"Ehi, terra chiama Maya, ci sei?"
"Si" dissi di nuovo.
"Sai dire solo si?"
"Si"
Al che Iris prese un pacchetto di fazzoletti e me lo tirò in fronte:
"Jaden ti aspetta"
La guardai e mi alzai, andandole vicino:
"ho l'ansia"
Mi guardò:
"Anche io ho l'ansia"
"Ma tu non devi incontrare Jaden"
"Ma ho ansia per te, cretina"
Detto ciò mi prese per il braccio e mi portò fuori dalla porta di casa:
"Fai buon viaggio, ciao, ti voglio bene"
Mi chiuse la porta in faccia, e urlò ancora:
"NOM AVERE ANSIA E FAI VEDERE CHI SEI"
Appoggiai la testa alla porta d'ingresso e sospirai: ero stata buttata fuori da casa dalla mia stessa sorella e ora dovevo andare da Jaden cercando di non avere attacchi di panico. Bella merda. Iniziai a scendere le scale del condominio e presi la metro, che era come al solito molto affollata: fu quasi un sollievo uscirne. Quando le luci mi colpirono, mi diedero conforto e la spinta per andare fino in hotel. Entrando nell'edificio, mi sentii un poco osservata, ma non ci badai molto. Presi l'ascensore e continuai a ripensare a ciò che era successo qualche giorno prima nello stesso cubo di metallo, sorridendo al pensiero. Quando si aprirono le porte, tirai un lungo sospiro e mi diressi verso la porta dell'hotel, la quale era semplicemente socchiusa. Non bussai ed entrai semplicemente. All'interno del lussuoso appartamento (era troppo grande per essere definito camera) non c'era nessuno, sembravano tutti quanti spariti. Mi guardai intorno con aria confusa e decisi di farmi un giro; proprio quando svoltai per il corridoio di destra, notai sulla mia sinistra il bagno, completamente aperto. All'interno c'era Jaden, un solo asciugamano alla vita, i capelli ancora fradici. Intorno a lui c'era una nube di vapore. Non sembrò notarmi e quindi decisi di restare circa 5 secondi per contemplare quel corpo divino; poi mi feci un po' avanti e bussai alla porta:
"Ehy Jaden... ho trovato la porta semichiusa e quindi..."
Jaden si girò, con un sorriso enorme stampato sul viso:
"Ciao Maya, ti aspettavo!"
Ricambiai il sorriso:
"Ciao... dove sono finiti tutti gli altri?"
Alzò le spalle:
"Si volevano fare un giro in un centro commerciale qua vicino"
Annuì:
"Capisco... credo che tu sia un po' in ritardo comunque..."
"Solo un po'... credo che ora mi cambierò"
Iniziò a slacciarsi l'asciugamano e io mi ritrassi istintivamente:
"Diamine, che stai facendo"
Lui, con mezza gamba scoperta, mi sogghignò:
"Avevo dimenticato questo dettaglio, scusa. Ma se vuoi, puoi rimanere"
Alzai gli occhi al cielo:
"Pervertito"
Chiusi la porta e lo sentii solo urlare:
"Non alzare gli occhi al cielo con me, mai"
Gli urlai di rimando:
"Non siamo in 50 sfumature di grigio, tesoro"
Lo aspettai sul divano per circa un quarto d'ora canticchiando tra me e me qualche canzoncina.
Poi Jaden arrivò, posandomi le sue mani sulle spalle:
"Beh dove andiamo di bello?"
Alzai le spalle:
"Ovunque tu voglia"
Jaden si sedette:
"Conosci qualche posto carino qua? Tipo un parco o qualcosa del genere?"
Annuì:
"Si certo, c'è il parco Valentino. Non dista molto da qua ma dobbiamo prendere l'auto. Potremmo chiamare un taxi"
"Hm... e se noleggiassimo un'auto?"
"Ok, non è male"
"Guidi tu?"
"Vorrei ma non ho la patente"
"Non hai ancora dato l'esame?"
"In Italia puoi prendere la patente a 18 anni e io ne ho 17"
"Che sfortuna, non vorrei essere un adolescente italiano"
"Intanto noi possiamo bere alcolici legalmente già dai 18"
Jaden sbarrò gli occhi:
"Oddio ma sei seria?"
"Serissima!"
Ci mettemmo a ridere e poi Jaden chiamò per noleggiare l'auto, che sarebbe arrivata sotto al nostro hotel nel giro di 10 minuti.
Ingannammo il tempo parlando tra di noi.
"Lo sai che sei proprio bella oggi?" disse Jaden.
Io alzai un sopracciglio e incrociai le braccia sul petto:
"Io sono bella sempre, non solo oggi"
Jaden mi sorrise:
"Oggi più del solito"
Poi avanzò verso di me, mi prese le braccia incrociate, tirandomele giù. Poi mi diede un bacio sulla guancia.
Io sorrisi e lo spostai:
"Ehi amico, giù le mani!"
Jaden alzò le spalle:
"Ok!"
Mise le sue mani intorno ai miei fianchi.
Scossi la testa e gli spostai le mani via da me:
"Non in quel senso!"
Sorrise, poi prese la sua giacca e mi invitò a fare lo stesso. Infine uscimmo dall'appartamento e prendemmo l'ascensore. Quando le porte si aprirono, la nostra auto era già davanti all'hotel. Felici, andammo verso l'uscita e un uomo ci consegnò le chiavi. Salimmo sull'auto e Jaden iniziò a guidare. Lasciò a me il monopolio sulla musica e mi divertii a mettere tutte le canzoni più strane ma allo stesso tempo conosciute. Seguendo le mie indicazioni, arrivammo al parco sani e salvi. Parcheggiammo e scendemmo dall'auto, prendendoci per mano. Quel gesto mi aveva davvero lasciata con stupore, perché era stato Jaden a prenderla per primo, ed era una cosa inaspettata. Oltre allo stupore, ero però felice.
Ci incamminammo sul prato verde e ci sedemmo.
"Avremmo dovuto prendere una coperta" dissi.
"Si avremmo dovuto, ma è comunque bello così"
Jaden si mise a giocherellare con l'erba, con la fronte corrucciata dal sole. Era così bello! Iniziai a guardarlo attentamente e lui sembrò notarlo:
"perché mi fissi?" disse sorridendo.
"Non ti stavo fissando"
"Si invece"
"No, stavo pensando e mi è caduto l'occhio su di te"
Si mise a ridere e si avvicinò a me, appoggiando la sua testa sopra alle mie gambe:
"Pensi mai a quanto siamo fortunati?"
Presi una margherita e gliela posai sui suoi ricci:
"In che senso?"
"A come siamo fortunati ad avere tutto questo"
disse allargando le braccia davanti a se.
Scossi la testa:
"hm... no."
"Siamo così fortunati a poter uscire fuori, starcene sopra un prato a respirare dell'aria fresca. Avere libertà."
Gli posai un'altra margherita:
"Continua"
"Se da un giorno all'altra non avessi più la possibilità di uscire di casa, di andare a scuola o a lavorare. Non avessi più la possibilità di uscire con gli amici, abbracciare i tuoi cari... come ti sentiresti?"
"Male credo"
"Appunto... dovremmo ritenerci fortunati ad avere tutto questo e dovremmo apprezzare queste piccole cose."
Sospirai:
"Hai ragione Jaden"
"Sono così fortunato a passare questo pomeriggio con te, in questo prato e non cambierei nulla. Assolutamente nulla."
Rimasi allibita. Jaden era così dolce e così saggio... dietro a quel sorriso sornione si nascondeva un ragazzo unico e speciale. Chi l'avrebbe mai detto!
Restammo ancora un po' sul prato e io mi sdraiai vicino a lui, mano nella mano. Jaden si appoggiò al mio petto e piano piano si addormentò. Nemmeno io avrei cambiato nulla. Quel piccolo gesto significava così tanto e immaginare di privarmene mi rendeva davvero triste. Jaden aveva ragione.
Restammo insieme ancora un po', poi lo svegliai e decidemmo di ritornare a casa. Arrivammo in hotel e io e Jaden litigammo su chi dovesse pagare l'auto. Vinse Jaden, a malincuore. Allora per sdebitarmi da questo suo gesto, decidi di invitarlo a mangiare la sera stessa a casa. Lui accettò e prendemmo la metro. Quando arrivammo davanti al portone, Jaden si appoggiò al muro e guardò in su:
"Iris sa del nostro arrivo?"
Scossi la testa:
"No, ma non sarà un problema. È sola"
Salimmo le scale e aprì la porta di casa:
"Ehi Iris, siamo a ca-"
"Ti dico che non va bene!" disse Iris con saccenza.
"Invece si, non capisci che spaccherebbe?"
"Ah-ah. Non credo"
Io e Jaden ci guardammo e seguimmo le voci, fino in cucina. Al suo interno trovammo un teatrino davvero particolare: Iris se ne stava seduta su una sedia, con un piede su di essa e la testa appoggiata al ginocchio della gamba alzata. Payton se ne stava seduto su un'altra sedia e davanti a sè teneva un computer.
Sul tavolo se ne stavano milioni di fogli, i quali riportavano note e parole sparse. Appoggiata al muro si trovava una chitarra. Iris masticava una matita e borbottava tra se e se qualcosa, scrivendo energicamente su un foglio. I due erano talmente concentrati che ancora non ci avevano notati. Guardai Jaden, il quale esordì, ridendo:
"Quando mi avevi detto che Iris era da sola, non avevi specificato che era da sola con Payton, mia cara Maya"
I due si girarono immediatamente, con gli occhi sbarrati. Iris si alzò e raccolse i fogli sul tavolo e Payton continuava a fissarla.
Ma che cosa stava succedendo in quella stanza?

Ciao amori, scusate per l'attesa. Capisco la vostra rabbia ma spero che possa farmi perdonare con questo capitolo. Ci ho dedicato molto perché volevo che fosse scritto davvero bene.
Queste parole sono dedicate a tutte le persone che al momento sono volate in cielo e che sono affette dal coronavirus. Restate in casa. Rimanete al sicuro. Spero che stiate tutti bene. Se non sapete con chi parlare, potete scrivermi. Sono e sarò sempre disponibile a stare con voi. Vi voglio bene!
Arianna

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 23, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

EXCHANGE || fan fiction Lights Out💙🦋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora