5. Sick

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"Wooyoungie mi dispiace, ma non possiamo vederci oggi. Ho la febbre" Mi scrisse San un giorno.

Erano passate due settimane dal compleanno di Yeosang, e in queste due settimane, con il suo supporto, avevo cercato in tutti i modi di attirare l'attenzione di San, spesso con ottimi risultati.

Ci stavo riuscendo.
Poco alla volta stavo conquistando il suo cuore.
Ne ero sicuro.
Qualcosa nei suoi occhi era cambiato, lo capivo dal modo in cui mi guardava.

Non potevo che essere emozionato e felice.

Comunque, decisi di usare il fatto che fosse malato a mio vantaggio, e sfruttai quest'occasione per dimostrargli quanto fosse importante per me.
Così mi precipitai a casa sua, correndo più velocemente possibile. Il nostro rapporto si era fatto così stretto che avevo persino le chiavi del suo appartamento.
Quando arrivai lo trovai seduto sul divano, intento a guardare qualcosa in tv.

Si accorse ben presto della mia presenza.
"Cosa ci fai qui? Sono malato" Il suo sguardo preoccupato era così adorabile.
Mi avvicinai a lui sorridendogli dolcemente. "Appunto, non potevo lasciarti da solo".

Posso giurare di averlo visto arrossire in quel momento, mentre un mezzo sorriso compariva sul suo volto. "Ma io non voglio che ti ammali anche tu" Piagnucolò.

Dio, era così dolce, così puro. "Non mi ammalerò, te lo prometto. Tu piuttosto perché sei qui? Dovresti essere a letto" Lui non disse nulla, e arrossì ancora di più. "Aspettami qui" Continuai, sfiorandogli la spalla.

Andai in cucina e aprii lo sportello dove teneva le medicine. Iniziai a passarle in rassegna tutte, fino a quando non trovai lo sciroppo. Presi poi un cucchiaio e tornai in salotto.

Prima di avvicinarmi a lui, mi presi un attimo per osservarlo. Nonostante fosse decisamente troppo pallido a causa della febbre e le sue labbra fossero screpolate, era così bello.
Non mi sarei mai stancato di ammirarlo.

Improvvisamente, puntò i suoi occhi felini su di me, facendomi sussultare e interrompendo bruscamente la mia contemplazione. "Non guardarmi Wooyoungie, faccio schifo oggi" Disse tossendo.
Arrossii violentemente, quindi sapeva che lo stavo osservando?

A passo un po' tremante mi avvicinai a lui, sedendomi sul divano.
"Sei sempre bellissimo" Le parole mi uscirono da sole di bocca, facendomi arrossire ancora di più. Frettolosamente riempii il cucchiaio con lo sciroppo, sperando che non avesse dato peso a ciò che gli avevo appena detto.
"Apri la bocca" Sussurrai, sforzandomi di rendere il mio tono il più dolce possibile.
Lui obbedì, mettendo in mostra la sua piccola lingua rosa. Dio, era così innocente.

Delicatamente gli misi il cucchiaio in bocca e lui bevve la medicina. Un'espressione di disgusto comparve sul suo bellissimo viso, facendomi scoppiare a ridere. "Su, non è la fine del mondo" Ridacchiai, dandogli un buffetto sulla guancia.
"Adesso devi riposarti"

Ci recammo in camera sua e lui, obbediente, si infilò sotto le coperte, rannicchiandosi su se stesso.
"Dormi adesso" Gli dissi, abbassando le tapparelle così da oscurare la stanza.

"Youngie vieni qui con me, ho freddo" La sua voce giunse sotto forma di lamento alle mie orecchie, ma quelle parole parole mi fecero battere fortissimo il cuore.

Ero grato per l'oscurità che regnava nella stanza, che silenziosa e rassicurante nascondeva il mio enorme sorriso e le mie guance tinte di rosso.

Un po' esitante mi infilai anche io sotto alle coperte, mettendomi il più vicino possibile a lui per riscaldarlo. Come era solito fare, appoggiò la testa sulla spalla, ranicchiandosi contro di me. Circondai il suo corpo tremante con le mie braccia, e lo strinsi ulteriormente a me.

Ero così felice che il cuore minacciava di uscirmi dal petto, e sudavo leggermente per l'emozione.
Questo era l'effetto che Choi San aveva su di me.

In momenti come quello avrei tantissimo voluto rivelargli i miei sentimenti, ma purtroppo non riuscivo a scacciare dal mio cuore il terrore, seppur ormai piccolissimo, di essere rifiutato e di conseguenza di perderlo.

Comunque, cullato dai miei pensieri e dal suo respiro delicato sul collo, mi addormentai.

Quando riaprii gli occhi, mi guardai intorno leggermente confuso. Fu il suo lieve russare a farmi riacquisire la cognizione di dove mi trovassi. Guardai nella sua direzione, San stava ancora dormendo tranquillamente.
Facendo attenzione a non svegliarlo mi alzai lentamente suo gomiti, senza mai distogliere lo sguardo da lui.

Per la seconda volta quel giorno mi ritrovai perso nella contemplazione di quel volto angelico che affollava sempre i miei pensieri.
Commisi poi l'errore di soffermarmi con lo sguardo sulle sue labbra rosa leggermente schiuse, che gli conferivano un'aura ancora più innocente. Dio, erano così invitanti, sembravano così dolci.

Cercai di distogliere lo sguardo, ma non ci riuscii. Tutto il mio mondo era lì, sotto i miei occhi, come potevo farlo?

Non so bene cosa mi prese, ma per una volta decisi di essere egoista, di pensare a me stesso.
Con cautela, mi chinai sul suo volto, e, trattenendo il respiro, posai delicatamente le labbra sulle sue.

Mai qualcosa mi era sembrato così perfetto.

Nel mio cuore esplosero una miriade di emozioni, ma una prevaleva su tutte.

Gioia, nella sua forma più pura.
La sensazione di volare.
Di aver sfiorato il cielo con un dito.

Please Love Him || WooSan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora