Il 10 di luglio giunse velocemente, facendomi sentire euforico e tremendamente emozionato.
Avevo organizzato la giornata in modo perfetto, volevo che il ventesimo compleanno di San fosse speciale, e che si accorgesse della cura con cui avevo pensato a tutto per renderlo felice.Così, quando quella mattina mi presentai a casa sua con un enorme e soffice peluche a forma di Shiba, non riuscivo a smettere di sorridere. Non vedevo l'ora che quella giornata avesse inzio.
Bussai alla porta e un San tutto allegro e sorridente venne ad aprire velocemente. "Tanti auguri Sanie!" Urlai gettandomi su di lui e soffocandolo in un abbraccio pieno d'affetto. Il suo odore di vaniglia era così buono, così inebriante.
Lui mi rivolse il sorriso più splendido che avessi mai visto, e mormorò un "grazie" a malapena udibile a causa dei baci con cui gli stavo tempestando quel volto così innocente."Yah Wooyoungie smettila, mi stai soffocando!" Gridò spingendomi via giocosamente, era raggiante.
Il suo guardo si abbassò poi sul grande peluche che tenevo sotto il braccio, a cui avevo messo un adorabile fiocco verde attorno al collo."Per te" Esclamai, porgendoglielo. Per quando possibile, il suo sorriso si allargò ancora di più, mentre iniziò a saltellare sul posto, esaminandolo con attenzione.
I suoi occhi scintillavano e Dio, non esisteva visione più pura di quella. Un'aura luminosa scaturiva da quel ragazzo che sorrideva in modo così incantevole e che sembrava sprizzare felicità e allegria da tutti i pori.
Era così innocente, così buono, e fui preso da una voglia irrefrenabile di stringerlo a me di nuovo, di proteggerlo per sempre.
San portava luce e amore nel mio mondo.
"È bellissimo! Lo chiamerò Shiber" Annunciò guardandolo con aria sognate. La sua voce era così infantile, e suonava come la più pura delle melodie alle mie orecchie.
"Grazie Youngie" Continuò, avvicinandosi a me e lasciandomi un dolce bacio sulla guancia. Trattenni il fiato, mentre il mio cuore cessò di battere. Le sue labbra erano così morbide, così delicate contro alla mia pelle. Avevo una grandissima voglia di baciarlo di nuovo, come avevo fatto furtivamente quel giorno a casa sua, ma non potevo.
Avevo ancora troppa paura.
"Vogliamo andare?" Dissi dolcemente. Ero euforico all'idea di portarlo nel luogo che avevo scelto per fargli passare un compleanno memorabile, nel suo stile infantile. Lui annuì, sorridendo spensieratamente.
Come avevo previsto, i suoi occhi felini presero a scintillare più luminosi di prima quando vide dove l'avevo portato, e sul sul volto comparve un sorriso euforico, mentre iniziò a gridare per la felicità.
Il luogo che avevo scelto per quel giorno speciale era Everland, il parco divertimenti più grande di tutta la Corea del Sud. Perfetto per lui.
Sai, ero così fiero di me per la mia scelta, e la sua reazione estasiata mi riempì il cuore di gioia.
Credeva che saremmo stati solo io e lui quel giorno, e il suo sorriso divenne ancora più luminoso quando ad attenderci nel parcheggio vide tutti i nostri amici.
Immediatamente si ritrovò sommerso dai loro abbracci e dai loro baci, che lo fecero ridere adorabilmente. Non potei fare a meno che sorridere con affetto alla vista di quella scena così dolce.
Choi San si meritava tutto l'amore di questo mondo.Passammo una magnifica giornata, fra risate, momenti affettuosi e tanto tanto divertimento.
Ero veramente soddisfatto, vederlo così felice mi faceva stare bene.Quando alla sera lo riaccompagnai a casa, era ancora felice come un bambino, e giaceva sfinito sul sedile accanto al mio, con un sorriso magnifico stampato sul volto. Dio, era così adorabile, avevo una grandissima voglia di stringerlo a me e di lasciarmi inebriare nuovamente dal suo odore buonissimo.
E lo feci.
Appena arrivammo a casa sua, sul pianerottolo prima di augurargli la buonanotte e andarmene, lo abbracciai fortissimo, come se temessi che qualcuno sarebbe arrivato a strapparmelo dalle braccia.
Avrei tantissimo voluto rimanere così per sempre.
Ma non volevo risultare pesante, così lo salutai e feci per andarmene.
"Youngie..." Mi afferrò delicatamente il polso, costringendomi a fermarmi.
"Ti va di fare una passeggiata?" I suoi occhi allegri e stanchi erano fissi nei miei, e mi guardava in un modo così innocente che fu impossibile per me dirgli di no.E poi anche io volevo stare con lui più a lungo, non ne avevo mai abbastanza.
Passeggiammo per un po' nel parco vicino a casa sua, avvolti dalla calda brezza notturna. Camminavamo così vicini che spesso le nostre mani si toccavano involontariamente, facendo sussultare entrambi e battere all'impazzata il mio povero cuore innamorato.
Poi San mi stupì.
Dopo l'ennesimo contatto involontario, avvertii un calore prolungato intorno alla mia mano.
Con il cuore che minacciava di uscirmi dal petto, abbassai lo sguardo. Le sue dita affusolate erano intrecciate alle mie, e lui mi guardava timidamente, le guance tinte di rosa.Ero senza fiato dalla felicità e dalla sorpresa, sentivo una forte sensazione di vertigini. Il suo sguardo timido e innocente lo faceva apparire così puro, così prezioso. Da proteggere.
"Grazie per oggi. È stato il giorno più bello della mia vita" Incatenò i suoi occhi scintillanti ai miei.
Quelle parole mi riempirono il cuore di soddisfazione. Ero orgoglioso di me stesso, e sapere di averlo reso veramente felice era la sensazione migliore al mondo."Sono felice che tu ti sia-" Non feci nemmeno in tempo a terminare la frase che si strinse dolcemente a me, come un gatto con il suo padrone. Automaticamente, circondai con le braccia il suo piccolo corpo, ricambiando l'abbraccio e lasciandomi inebriare dal suo odore.
Si staccò poi leggermente da me e puntò nuovamente i suoi occhi nei miei. Erano così belli, attraversati da un luccichio quasi magico. Sembravano splendere nella notte.
Lì, tenendolo tra le braccia, mi persi a osservarlo, e nuovamente fui preso dall'irrefrenabile voglia di baciarlo.
Non so, sarà stato che il suo volto rischiarato dalla luce della luna era così bello, così angelico.
Sarà stato che le sue labbra leggermente schiuse e bagnate erano così invitanti, così dolci.
Sarà stato il modo così innocente in cui mi guardava.
Sarà stato il suo corpo premuto contro il mio.Fatto sta che il mio cervello smise di funzionare, e appoggiai delicatamente le mie labbra sulle sue.
Di nuovo, fui preso da una fortissima sensazione di vertigine.
Il mio cuore smise di battere.
L'avevo fatto davvero.
L'avevo baciato.
E stavolta lui ne era pienamente consapevole.Ma la cosa che mi spedì dritto in paradiso, fu il fatto che San, timidamente, ricambiò il mio bacio, iniziando a muovere esitante le sue labbra morbide sulle mie.
In quel momento il mondo intorno a noi smise di esistere . C'eravamo solo io e lui, e le nostre labbra dolcemente unite.
Sembrava un sogno, troppo bello per essere vero.Ma era reale.
Il suo dolce sapore sulla mia bocca era reale.
Il suo respiro accelerato era reale.
Il battito quasi furioso del mio cuore era reale.Io e San ci stavamo baciando.
Era un bacio puro, casto, semplice.
Eppure per me non esisteva cosa migliore.Completo, ecco come mi sentivo.
Tremendamente felice, come mai ero stato fino a quel momento.
In paradiso.Una lacrima di felicità mi rigò silenziosamente la guancia, andandosi a mescolare con quelle di San, lasciandomi stupido.
Anche lui stava piangendo per quel bacio.
C'era una cosa però che non sapevo.
Mentre le mie erano lacrime di felicità, le sue avevano un sapore diverso.

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Please Love Him || WooSan
FanfictionNon conosco il tuo nome, ma ti sto facendo questa richiesta: per favore, amalo. Ama il ragazzo che amo.