7. Far away

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Ero deluso.
So che non avrei dovuto esserlo, ma mi sentivo proprio così.

E da quella triste delusione era derivata l'incertezza, dolorosa e inevitabile.

Dopo quel bacio al parco, che per me aveva significato così tanto, San aveva fatto finta di niente, come se non fosse mai successo.
Come se fosse stata tutta un'invenzione della mia mente accecata dall'amore per lui.

Ma quel bacio era stato reale.
Le sue morbide labbra sulle mie erano state reali.
Il suo calore era stato reale.
Le nostre lacrime che si mescolavano insieme erano state reali.

Ma allora perché si comportava come se quel bacio non fosse mai avvenuto?
Non aveva significato niente per lui?
Forse lo avevo spaventato?

Per quanto cercassi di essere ottimista, quei dolorosi pensieri erano sempre lì, che mi perseguitavano.
L'insicurezza mi stava lentamente uccidendo dall'interno, ed era così opprimente da costringermi a rannicchiarmi su me stesso, piangendo e pregando che il dolore al petto si placasse.

Ma la mia sofferenza divenne più lancinante.

Forse nei primi giorni non me n'ero accorto a causa dei miei tristi pensieri, ma con il passare del tempo lo notai.

San sembrava più distante.
San era più distante.
Il mio sole si stava allontanando da me e non potevo fare niente per impedirlo, mentre un'oscurità sempre più terrificante mi inghiottiva.

Perché?
Perché si stava comportando così?
Stava andando tutto così bene, perché ora fuggiva da me?

Ci vedevamo solo due volte alla settimana, e tutte le volte che, mascherando la mia disperazione con un finto tono scherzoso, gli chiedevo di ritornare a come eravamo prima lui rispondeva che non era possibile, che ora aveva alcune cose di cui occuparsi.

E io avrei davvero voluto sapere di cosa si trattasse, ma gli occhi tristi con cui me lo diceva mi trattenevano dal farlo.
Quegli occhi non erano da lui.
Brillavano meno, e al loro interno potevo leggere... rimorso? Disagio? Senso di colpa?

Così una sera, mentre le voci nella mia testa mi accusavano di averlo fatto scappare da me con il mio egoismo, presi il telefono con mani tremanti e chiamai Yeosang. Avevo un disperato bisogno di parlare con qualcuno.

"Wooyoung calmati. San ricambia i tuoi sentimenti, chiunque può vederlo. È solo in imbarazzo, non sa come agire, ha bisogno di essere tranquillizzato. Devi parlargli"

E quelle parole misero a tacere le mie insicurezze, donando finalmente un po' di tranquillità al mio cuore e rendendomi nuovamente fiducioso.

Così, mi convinsi che Yeosang avesse perfettamente ragione e presi una decisione.

Presto sarei andato da San e mi sarei dichiarato.
Non volevo più nascondermi.
Non volevo più soffocare nelle mie insicurezze, nella mia incertezza.

Please Love Him || WooSan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora