Prologo

7.8K 190 23
                                    

Libro dedicato a Martycorba02 che piú di un'amica é una sorella.

Assassin-Aura

Il sangue denso e fluido cadeva dal suo braccio, scorrendo lento fino alla mano per cadere poi sul pavimento in legno.

Il corpo era steso sul letto in modo scomposto e privo di vita.
Il lenzuolo bianco era stato sporcato da un enorme pozza rossa.

La ragazza stava davanti a lui, tra le mani, coperte da dei guanti neri, teneva ancora il coltello sporco di sangue.
Guardò l'uomo con una smorfia di disgusto e si portò la mano libera alla faccia.

Sputò sul pavimento sentendo ancora in bocca l'odore metallico e acerbo del sangue.
Li rivolse un ultimo sguardo facendo roteare un'ultima volta il coltello tra le dita della sua mano prima di deporlo con agilità nella cintura che portava sul fianco.

Si girò uscendo senza fretta dalla stanza, sentendo ancora sulla schiena lo sguardo vitreo del morto.
Uscì in corridoio e scese le scale, pestando i pezzi di vetro taglienti che erano sparpagliati per tutto il parquet.

Aprì la porta sul retro, uscendo da quella casa, sospirando stancamente prima di inoltrarsi nel bosco, proteggendosi così dalla vista dei vicini, attirati dalle grida dell'uomo prima di morire.

Rimase nascosta salendo con calma su un albero, stando attenta a non far scrocchiare troppo i rami sotto il suo peso. Si sedette su un ramo robusto, abbastanza in alto da non essere vista grazie alle foglie che la coprivano.

Li vide entrare nella casa, terrorizzati, in pensiero, alcuni di loro tenevano dei fucili in mano, le donne erano rimaste fuori, piangevano, si stringevano tra loro; Vittoria le trovò patetiche, fragili, deboli, piangevano per la morte di un uomo che probabilmente non conoscevano così bene.

Stando ben attenta a non farsi vedere si alzò in piedi lanciando un ultimo sguardo a quella scena del crimine prima di saltare agilmente su un altro albero.

Continuò a saltare di albero in albero, di ramo in rami fino a giungere in prossimità di una grotta.

Si lasciò cadere a terra facendo una capriola a mezz'aria atterrando in piedi.

Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, camminando verso quell'insenatura nella roccia prima di entrarci dentro.

Fu subito circondata dal buio, alzò una mano toccando la pietra fredda avanzando tranquillamente nell'oscurità.

Si abbassò recuperando dagli anfibi l'accendino e accendendolo l'istante dopo.

La luce inondò subito la stanza lasciandole vedere quella che in quei mesi era diventata la sua casa.

Con il fuoco dell'accendino accese una fiaccola attaccata al muro.

Vittoria si guardò attorno reprimendo un verso di disgusto, l'ambiente era piccolo e freddo, a destra vi era un piccolo letto fatto di fieno dove vi era stesa sopra una coperta, a sinistra invece c'era un piccolo tavolo di legno con un computer acceso e degli schemi che aveva fatto per osservare meglio le sue vittime.

Sospirò stanca avvicinandosi prendendo di fogli e disegnando una grande X rossa su un fascicolo.

Un dolore sordo la colpì facendola cadere scompostamente sul suo giaciglio scomodo; si portò una mano sulla parte feria mentre stringeva i denti cercando di resistere.

Il tatuaggio sulla sua caviglia aveva cominciato a sanguinare.

Sapeva benissimo cosa voleva dire, e in cuor suo aveva sperato che quel momento non sarebbe mai arrivato.

Ma purtroppo si era sbagliata.

Il maestro Min era morto.

Questo significava che la guerra era appena iniziata.
E Vittoria non aveva intenzione di perderla.

Angolo Autrice
Sono ufficialmente tornata.
Il mio mese di pausa é finito ed ora eccomi qua con una nuova avventura.
Per tenervi ancora compagnia in questo momento difficile, e anche dopo che sarà finito, ho deciso di pubblicare due capitoli a settimana, uno il martedì e uno il venerdì.

Baci 💋💋
Mony

𝑨𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒊𝒆𝒕𝒓𝒂✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora