Capitolo XXXII: The meeting

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Jonathan

Sospirò impercettibilmente, allargandosi per l'ennesima volta il collo della camicia bianca che aveva indossato.

Cercava di ascoltare la riunione con un certo interesse, ma sentiva che qualcosa a casa non andava.

Chiuse gli occhi per un istante pensando a quanto avrebbe voluto la sua compagna al suo fianco in quel momento.
Aveva cercato di convincerla a venire con lui, cosciente anche del fatto che le cose tra loro erano ancora da chiarire, ma Vittoria aveva rifiutato sostenendo che non aveva senso portarla con sé in una riunione per Alpha dove non avrebbe capito niente e si sarebbe sicuramente annoiata distraendolo.

Dunque, seppur a malincuore aveva consentito a lasciarla a casa, obbligando Katherine a tenerla d'occhio mentre lui aveva preso quell'aereo.

E per quanto dovesse interessarsi alla strategia da utilizzare per quella guerra così vicina, sentiva che il suo branco era in agitazione eppure nessuno gli aveva risposto quando, scocciato, aveva chiesto che cosa stesse succedendo.

Sospirando nuovamente decide di chiudere la sua mente e concentrarsi su quella riunione, sicuro che Katherine e Tristan sarebbero stati in grado di badare alla situazione, qualunque essa fosse.

*******

Ore dopo la riunione era finalmente giunta al termine e Jonathan si alzò dalla sedia facendola stridere sul pavimento.

-É proprio vero che chi non muore si rivede-

Accennò un sorriso mentre Kyle li veniva in contro battendogli una mano sulla spalla in segno di saluto.

-Sei ancora vivo? Non sarai troppo vecchio per un'altra guerra?-

-Ho solo un secolo più di te, non sono poi così vecchio-

Jonathan alzò gli oggi al cielo mentre lui e l'altro alpha si perdevano in chiacchiere sui ricordi del passato.

-Alla fine l'hai trovata- alzò il mento in direzione della sua compagna che aveva detto di chiamarsi Ella -pensavo non ci saresti mai riuscito-

Kyle ridacchiò guardando ancora per un istante la propria compagna prima di girarsi verso di lui -Neanch'io in realtà, tu invece l'hai trovata?-

-Si ma ha preferito non venire, e ho obbligato Katherine a farle da balia-

L'altro accennò un sorriso -tua sorella Katherine? Sarenno cinquant'anni che non la vedo, come se la passa?-

-É sempre la solita, anche se ultimamente mi sembra strana, più del solito intendo-

Jonathan annuì prima di sentire una fitta alla tempia, qualcuno cercava di mettersi in contatto con lui.

-Ci vedremo ancora amico mio, ora devo andare qualcuno da casa non vede l'ora di contattarmi, e tu dovresti andare a riprenderti la tua compagna-

Dopo l'ennesima pacca sulla spalla entrambi si defilarono.

******

Jonathan aprí il contatto mentale solo una volta arrivato nella stanza che Aloha Matthew gli aveva mostrato per quella notte.

Cosa succede?

La voce di Katherine gli arrivò l'istante successivo.

Ehy fratello, come é andata la riunione?

Jonathan aggrottò le sopracciglia, era certo che lei non l'avesse contattato solo per quello.

Bene, Kyle ti saluta era presente anche lui.

Aspetta Kyle? Alpha Kyle? Che cosa c'entra lui con questa guerra?

Anche il suo branco é stato attaccato e lui non é uno si dimentica di queste cose.

L'altro alpha invece? Come ti é sembrato?

Alpha Matthew é ancora giovane e ha ancora tanto da imparare. Ma sono sicuro che diventerà un grande alpha.

La tua giornata allora é andata meglio della mia.....

Lì al branco tutto bene? Vi sentivo un po' agitato prima...Vittoria come sta?

Jonathan sentì Katherine trattenere il fiato e cominciò a preoccuparsi sul serio.

Katherine cosa é successo?

Ascolta io non lo so con certezza....eravamo assieme, poi ho bevuto e stamattina Tristan é venuto a dirmelo....quindi capisci che io non lo so....insomma mi dispiace davvero ma

Katherine rallenta. Cosa é successo?

Vittoria non si trova, sembra sia scomparsa da ieri sera.

Jonathan si bloccò di colpo, sentiva di aver ricevuto una pugnalata nel cuore.
Era stato stupido, aveva abbassato tutte le sue difese dandole la possibilità di entrargli dentro e logorarlo sempre di più.

L'aveva sottovalutata, aveva pensato che dopo tutto quello che si erano detto lei avrebbe smesso di scappare, e ancora una volta era stato fregato.

Jonathan....

Trovatela. Non mi importa come lo farete ma trovatela.

E richiuse il canale.

Nelle ore che seguirono Jonathan cercó di mettersi in contatto con Vittoria, a scarsi risultati, il muro che aveva eretto era così solido che i suoi pensieri venivano mandati indietro senza nemmeno essere percepiti.

Stanco e deluso si coricò nel letto, sperando di mettere fine al mal di testa che li faceva pulsare le tempie.

Quando ormai si stava addormentando percepì un leggero pensiero, quasi sussurrato, che lo fece scattare a sedere in meno di un secondo.

Non preoccuparti per me.
Sono andata a trovare la mia famiglia.

Angolo Autrice
E come ogni libro anche questo non poteva che concludersi con il nostro fantastico meeting che conosciamo ormai a memoria.
Ci vediamo più tardi con l'epilogo.

Baci 💋💋
Mony

𝑨𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒊𝒆𝒕𝒓𝒂✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora