Capitolo 5

3.3K 87 11
                                    

Ti amo con un amore che è più dell'amore.

(Edgar Allan Poe)


Busso ed entro nello studio di Claudio, che si alza per salutare l'Ispettor Calligaris e il suo fidato Visone.

"Roberto, Visone! Accomodatevi! Ditemi." Dice CC mentre gli stringe la mano con quel suo sorriso da gentiluomo.

"Claudio, dovrei parlarti di tuo fratello." Appena finisce di parlare, Claudio sbianca e sgrana gli occhi, mi guarda preoccupato, ma anche con un po' di sospetto, spero non creda che abbia detto qualcosa a Calligaris.

"Riguardo a cosa?" Chiede, con un tono di voce impassibile, nonostante sia preoccupato.

"Noi crediamo possa essere coinvolto nell'omicidio di Carmen, ci sono troppe coincidenze."

"Del tipo?"

"Del tipo che tuo fratello era l'amante di Carmen."

"Ok, e perché vieni a dirlo a me?"

"Magari hai visto o sentito qualcosa, oppure Giacomo ti ha confidat..."

"Roberto, mio fratello è tornato qualche giorno fa dopo anni che non ci vedevamo, mi ha detto che aveva un rapporto adulterino con una donna sposata e che a causa di questo lei poteva trovarsi in guai seri."

"Grazie Claudio, comunque lo interrogheremo e poi vedremo cosa sarà meglio fare."

Calligaris e Visone escono dallo studio e così rimaniamo solo io e CC, che si passa le mani tra i capelli e sbuffa.

"Toglimi una curiosità, hai detto qualcosa a Roberto di quanto ti ho raccontato ieri sera?"

"No, te lo giuro."

"Ti credo, tranquilla." fa un respiro profondo e poi ricomincia a parlare, è furibondo.

"Che incosciente!" Prende la sua pallina da tennis gialla e arancione e la lancia contro la porta facendola tremare.

"Calmati." Mi avvicino a lui e gli accarezzo la spalla, ma si alza di scatto e va verso la finestra. La luce del sole illumina il suo viso, risalta il colore dei suoi occhi, di quei due oceani infinitamente profondi. Ha un'espressione corrucciata, la mascella serrata e i pugni chiusi tanto che le nocche gli sono diventate bianche.

"MA COME FACCIO A CALMARMI?" Appoggia una mano sul muro e l'altra la porta al fianco sinistro. "NON È CRESCIUTO PER NIENTE! NE HA FATTE TANTE DI CAZZATE NELLA SUA INUTILE VITA, MA ARRIVARE AD UCCIDERE UNA DONNA, È TROPPO, QUESTA VOLTA SE LA CAVERÀ DA SOLO!"

"Claudio, io non credo che lui possa..." Non faccio in tempo a finire di parlare che Claudio viene verso di me rosso come un peperone.

"ALICE COSA ABBIAMO CONSTATATO CON L'AUTOPSIA?"

"Che la forza con cui è stata accoltellata è associabile a quella di un uomo."

"ECCO!" Torna a sedersi sbattendo la mano sulla scrivania, il portapenne stracolmo si muove a stento, ma l'acqua nella bottiglietta senza tappo che si trova vicino alla lampada si muove tanto da rischiare di cadere e bagnare tutti i fogli di CC.

"Eh Claudio abbassa la voce, io non c'entro niente, non te la puoi prendere con me!"

"Lasciami solo." Mi fa il gesto di uscire dalla stanza e io lo guardo come se mi avesse dato uno schiaffo. Odio quando mi tratta da schifo, non lo sopporto in momenti come questo. Arriccio le labbra, cerco di trattenere le lacrime. Lui mi guarda e si rende conto di aver esagerato, si alza e viene verso di me. Questa volta non gliela darò vinta, più veloce di una scheggia mi catapulto fuori dal suo studio e mi dirigo verso l'aula specializzandi.

"Alice aspetta!" Si guarda intorno sperando di non essere visto mentre prega una povera specializzanda di perdonarlo per il suo comportamento da cinico stronzo.

CC cerca di seguirmi, ma all'improvviso dal niente compare la Wally che con passo deciso si avvicina minacciosamente a me.

"Buongiorno professoressa!"

"ALLEVI HA VISTO CHE ORE SONO?"

"Si, sono le 9:30..." Solo dopo aver risposto mi rendo conto della terribile gaffe che ho appena fatto. La Boschi è così infuriata che i suoi occhi potrebbero uscire dalle orbite o magari potrebbe sputare fuoco dalla bocca come il draghetto Grisù. Sta per iniziare a inferire contro di me quando Claudio interviene.

"Valeria carissima, cosa succede?" chiede appoggiandosi allo stipite della porta.

"Succede che la dottoressa Allevi, la sua allieva, è una stolta, un homo erectus alle prime fasi di evoluzione."

"Può darsi che molto spesso abbia la testa sospesa tra le nuvole, ma è un'eccellente specializzanda, quindi cerchi di avere più stima di lei."

"Conforti, mi meraviglio di lei, come può difendere l'Allevi solo lei lo sa..." La Wally sposta il suo sguardo da CC a me e mi fulmina, letteralmente. Credo che stamperò nella mente le sue occhiatacce, me le ricorderò anche in punto di morte.

"A proposito Allevi, l'articolo che doveva essere sulla mia scrivania alle 9 in punto, dov'è?" Prendo la borsa che avevo messo sulla sedia, tiro fuori la cartellina e gliela porgo.

Legge velocemente alcune pagine, poi se ne va, senza proferire parola. Perché? Perché si atteggia in questo modo? Anche Dracula direbbe qualcosa prima di andarsene e sparire nel buio. Mi giro verso CC che mi fissa divertito.

"Perché se ne è andata così?"

"Probabilmente le è piaciuto e per non darti la soddisfazione di aver ricevuto un suo complimento se ne è andata."

"Speriamo."

"Riguardo a prima io non volevo alzare la voce con te."

"E..."

"Cosa?"

"Non manca una parola che si mette, di solito, alla fine di un discorso di SCUSE?"

"Ah la parola magica..." Sul suo viso compare quel suo tipico sorriso beffardo e riprende a parlare. "Io aggiungerò quella paroletta se mi dai un bacio, ho bisogno di un po' di carica, sai com'è difenderti con la Wally mi è costata molta energia."

"Ah si?"

"Già." Mi avvicino a lui e gli do un bacio, portando le mie braccia al suo collo. Quando ci stacchiamo mi accorgo che per la prima volta si è lasciato andare in Istituto. Non si è preoccupato del giudizio che alcuni potrebbero farsi su di noi.

"Ok...Scusa." Dice con la stessa gioia di un bambino che ha appena ricevuto il regalo di Natale tanto atteso.

"Wow me lo segnerò sul calendario." Faccio finta di scrivere. "Claudio Conforti, in carne ed ossa, mi ha chiesto scusa e ha ammesso un suo errore."

"Beh, allora non ho un cuore di pietra come dice Giacomo."

"Claudio, tu non hai un cuore di pietra, sei solo un po' stronzo qualche volta."

"Ah si? Grazie e tu un po' pazza."

"Già e ne vado fiera." Claudio sorride e mi accarezza una guancia.

"Credo che la mia vita sarebbe andata a rotoli se non fossi corsa in aeroporto per fermarmi quella notte." Lo guardo impietrita e mi emoziono, le sue parole giungono al mio cuore e lo fanno mancare di un battito. Lo abbraccio più forte che posso, sporcando il suo camice con il mascara che stava colando per le lacrime. Lo amo. Troppo.
____________________________
Ciao a tutti!
Volevo invitarvi a lasciare un voto e perchè no anche un commento. Mi servono per capire il vostro gradimento❤️
Volevo anche ringraziarvi per tutto l'affetto che mi avete dimostrato sabato durante il contest❤️ Non ho passato il turno, ma sono veramente soddisfatta del risultato ottenuto.
Vi voglio bene, siete la mia seconda grande famiglia❤️
Ilaria

Hey, ho scritto una nuova storia! Si chiama "Oblivio", mi farebbe piacere se passaste a leggerla e se mi faceste sapere il vostro parere (accetto consigli e critiche purché siano rivolte con rispetto). Ricambio volentieri❤️

L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora