Capitolo 12

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"La gelosia nasce come un puntino invisibile, vicino al petto, poi a poco a poco cresce e prende tutto il cuore. Certi giorni la senti che avanza e avanza con incredibile furore. Non basta tutto il corpo a contenerla." (Fabrizio Caramagna)

In questo momento è come se stessi guardando  tutto il mio futuro, tutti i miei progetti sgretolarsi come se fossero riflessi su uno specchio che improvvisamente inizia a spaccarsi, irrimediabilmente. Si sta frantumando proprio come il mio cuore, lentamente, pezzo dopo pezzo, fino a lasciare un vuoto incredibile.

Non sono cosa dire, non ho più parole. Vedere le labbra di Grimilde a pochi centimetri di distanza da quelle di Claudio, mi ha inflitto un dolore tale da non riuscirlo nemmeno a descrivere. Mi sta letteralmente crollando il mondo addosso.

CC appena si accorge della mia presenza sbianca e si allontana di scatto da Azzurra. Si alza e spinge la poltrona contro il muro.
"Alice non è come pensi." Lo guardo senza dire niente. Gli occhi iniziano a bruciare e poco dopo le lacrime rigano le mie guance.
Nonna Amalia me lo ha sempre detto: "il lupo perde il pelo, ma non il vizio, bella de nonna. Non te lo scordare mai." Claudio donnaiolo era e sempre lo sarà.
Non posso stare un secondo di più in questa stanza. Mi manca l'aria. Mi rigiro sui tacchi e vado nell'aula specializzandi. Sembra che in questo preciso istante il tempo si sia fermato. E' come se tutto stesse andando a rallentatore.

Sento i passi di Claudio dietro di me, sta correndo per raggiungermi. Non mi ero accorta di andare tanto veloce.
"Alice aspettami, per favore." Afferra il mio braccio per fermarmi, ma lo spingo lontano da me. Mi guarda sconvolto, in questo momento sembra che dal suo volto non trapeli alcuna emozione se non altro paura.
"Alice..."
"ALICE COSA?"Appena alzo la voce, Claudio sobbalza. "TI È BASTATA UNA LITIGATA PER CADERE AI PIEDI DI AZZURRA?"
"Abbassa la voce. Andiamo a casa a parlarne."
"No."
"Ok. Alice ascoltami." Mentre parla, inizio a raccogliere le mie cose, voglio andare a Sacrofano, da nonna. "Ti stai facendo solamente film mentali."
"Ah davvero?"
"Si. Non stava succedendo niente."
"Sai? Il fatto che tu mi stia mentendo anche in questo momento, mi sta facendo infuriare ancora di più."
"Io non mento come..."
"Come chi? Eh! COME ME? Ora mi dai della bugiarda CLAUDIO?" Non risponde, si limita solamente a guardarsi le scarpe.
"Come me la spieghi quella ESTREMA VICINANZA TRA VOI DUE!?"
"Ok, magari Azzurra si stava avvicinando troppo..."
"No, Claudio stava per baciarti e tu stavi li, immobile."
"Alice, l'avrei respinta. Ci sei solo tu per me. Insomma sei la mia futura moglie. Non ti farei mai una cosa del genere."
"Claudio, ho bisogno di riflettere."
"Cosa, cosa significa?"
"Vado a Sacrofano."

"Alice, per favore vieni a casa con me e parliamone."

"No."

"Sai una cosa Sacrofano, mi sono proprio stancato."All'improvviso Claudio inizia a innervosirsi. Lo fisso impietrita. "Ho sopportato il fatto che tu sia tornata per qualche giorno con il piccolo Malcomess, sei stata con Einardi..."

"Beh a me non sembra che tu abbia digerito che io abbia baciato il tuo pm preferito."

"Si, ma vedi  Alice,  tu hai veramente baciato quei due, io non ho fatto nulla. Non mi hai dato il tempo di reagire." Sto per rispondere quando veniamo interrotti dalla suoneria del telefono di Claudio. Sullo schermo appare il nome di Calligaris. CC risponde e poco dopo chiude la chiamata.

"C'è stato un omicidio."

"Vengo con te?"

"Beh, vedi un po' tu." Alzo gli occhi e tolgo il camice. Prendo il mio zainetto e la macchina fotografica. Esco e di corsa scendo le scale dell'Istituto per arrivare in tempo alla fermata dell'autobus, non so me la sento di andare con CC.

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