Capitolo 7

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E' finalmente arrivata la fatidica ora, il sole sta scendendo ed io non sto più nella pelle. Muoio dalla voglia di sapere quale sia la sorpresa di Claudio. Perché tutto questo mistero? Non nascondo di avere ansia, molta ansia, con qualche sfumatura di paura ed eccitazione. Per ingannare il tempo ho iniziato a scrivere l'articolo per la Wally, sono molto soddisfatta del mio lavoro. Nel pomeriggio, per staccare la spina, ho fatto anche visita a Calligaris, l'interrogatorio di Giacomo gli ha dimostrato che  è innocente, non ci sono prove che possano incastrarlo. Il fratello di Claudio non doveva avere paura e perdere anni di vita, chi è innocente non deve temere nulla.

Mentre sto riponendo i libri nella libreria, fa il suo ingresso Grimilde, il nuovo Supremo. Guardo le sue scarpe, tacco dodici, Chanel, bellissime. Cammina sicura, fissandomi con le mani dentro le tasche del camice. Mi sorride, chiaramente un sorriso falso, da ipocrita.

"Allevi." Si ferma davanti alla scrivania e appoggia le mani, con le unghie affilate, proprio come quelle di una strega, sul legno.

"Buongiorno professoressa." Dico fermandomi e rivolgendole uno dei miei sorrisi più belli.

"Il dottor Conforti, mi ha detto questa mattina che siete una coppia molto affiatata." Veramente? Claudio ha detto questo al Supremo? Magari per bloccarla perché stava per compiere una mossa azzardata?

"Ehm, si stiamo insieme e va tutto alla grande." All'improvviso il sorriso di Grimilde scompare, diventa seria e mi sta leggermente spaventando. Sembra pazza. Una versione più recente della Wally.

"Sarò chiara, lo dico una volta e spero di non ripeterlo. Dentro questo istituto esigo la massima serietà, non voglio storie d'amore tra colleghi. L'amore distrae dal lavoro."

"Ma..."

"STAI ZITTA. FAMMI FINIRE!" Mi guarda con gli occhi sgranati, il mio cuore sta battendo all'impazzata. Claudio, dove sei quando ho bisogno di te? Ti prego entra nella stanza, ti prego. "Devi sapere che la professoressa Boschi mi ha parlato di te. Dice che sei una sbadata, pasticciona, ma che se ti impegni svolgi un lavoro egregio. Perciò non voglio distrazioni! Se vi vedo amoreggiare nel MIO Istituto ti sbatto fuori. CHIARO?" Quando urla sobbalzo, mi cade il cellulare dalle mani e proprio in questo preciso istante entra Claudio, deve aver sentito Grimilde urlare.

"Ma cosa succede qua dentro?!" Si ferma sulla soglia della biblioteca, tenendo con la mano destra la sua valigetta nera. Gli occhi di CC incrociano i miei, che iniziano a bruciare. Una lacrima mi riga la guancia, ma la asciugo velocemente con la mano.

"Abbiamo avuto solo uno scambio di opinioni Claudio, tranquillo." dice il Supremo. CC aggrotta la fronte, sbuffa e se ne va.

Prendo le mie cose senza proferire parola, sto per uscire dalla stanza quando Grimilde afferra il mio braccio e mi fulmina con lo sguardo. "Spero che tu abbia capito." Arriccio le labbra e mordo la guancia interna per reprimere la mia rabbia. Strattono il braccio e me ne vado.

Io mi chiedo il perché di tutti questi ostacoli che si pongono tra me e Claudio. Cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Perché non possiamo vivere una vita di coppia normale e tranquilla? Perché deve sempre esserci una  persona che si mette tra noi. Non ne posso più.

"Alice cosa ti ha detto il Supremo?"CC viene verso di me mentre sto per entrare nell'aula specializzandi.

"Non qui Claudio, ti spiego dopo."


Appena CC apre la porta del suo appartamento rimango di stucco, ha preparato, nel salotto, una cena romantica con tanto di rosa al centro del tavolo. Lo guardo con gli occhi lucidi.

"Ma sei vero?" Proprio come fece un giorno davanti alla questura, si pizzica una guancia.

"Si, a quanto pare." Mi sorride, mostrando quei suoi denti da vampiro.

"Credo sia la sorpresa più bella che mi abbiano mai fatto."

"Sacrofano, la vera sorpresa deve ancora arrivare." Mi da un bacio e dopo aver riposto la sua borsa sul divano, va in cucina per prendere una bottiglia di vino. Nel frattempo mi siedo. "Cosa ti ha detto Azzurra prima?"

"Claudio, non ora."

Sono passati ben venti minuti e ancora non si decide a dirmi cosa ha in serbo per me.

"Claudio." Alza gli occhi dal suo piatto e mi guarda. "Io non ce la faccio più, potresti dirmi di cosa si tratta?"

"Ok, credo sia arrivato il momento di dirtelo." Si alza, mi prende per mano e mi porta verso il bagno. Non sto capendo, vuole fare una doccia? Aggrotto la fronte.

"Claudio, perché mi hai portato nel bagno?" Mi fissa divertito con quel suo ghignetto. Poi apre un cassetto e ne tira fuori uno spazzolino ancora incartato. Lo guardo interdetta. "Wow, hai comprato uno spazzolino nuovo?" Senza dire una parola, rimanendo impassibile, inizia a scartarlo e poco dopo lo mette nel portaspazzolini nero.

"Sacrofano, questo sarà il tuo spazzolino." Sgrano gli occhi,  automaticamente un sorriso compare sul mio viso. Lo abbraccio fortissimo, tanto da togliergli il sorriso, i miei occhi sono letteralmente un fiume in piena.

"Ti sei deciso, finalmente!"

"Ho sentito che era arrivato il momento." Gli accarezzo la guancia e lo bacio.

"Ma sei sicurissimo che sia tu e non un clone?"

"Si, sicurissimo. Neanche un clone potrebbe essere bello e perfetto come me."

"Si, sei decisamente tu. Domani vado a prendere le mie cose." Ridiamo, credo sia la sera più bella della mia vita. Il cuore continua a battere all'impazzata, più guardo CC e più me ne innamoro. Mi bacia e poco dopo non riusciamo più a staccarci e il resto vien da sé.


E' mattina, la luce entra dai buchetti della tapparella, mi stiracchio e cerco Claudio che però già si è alzato. Mi preparo per andare a lavoro e lo raggiungo in cucina. Sta facendo il caffè, chiudo gli occhi e mi godo l'aroma. Poi però il momento di calma viene interrotto dal ricordo della conversazione con Grimilde.

"Claudio, io ti dovrei parlare."

" Buongiorno, oddio, Sacrofano, non mi dire, brutte notizie di prima mattina?"

"Già."

"Dimmi, sputa il rospo."

"Ti ricordi ieri, quando sei entrato in biblioteca perché hai sentito Azzurra alzare la voce con me?"

"Si..."

"Ecco, in realtà non c'è stato uno scambio di opinioni, ma mi ha minacciato."

"Non ho capito bene? Cosa ha fatto?" Esclama Claudio in preda all'ira. E' diventato rosso in viso e ha gli occhi sgranati. Appoggia rumorosamente la tazzina sul bancone nero.

"Mi ha detto che non esiterà a cacciarmi dall'Istituto se stiamo ancora insieme. Vuole che stiamo lontani perché l'amore è solo una distrazione, proprio come dicevi tu un po' di tempo fa."

"Alice, tranquilla ci penso io. Ci parlo io con quella strega." Mi prende il viso tra le mani e mi bacia sulla fronte.

"Claudio io penso che lei sia innamorata di te, follemente. Hai visto come ti guarda? Come ti sorride quando le parli?"

"Si, Alice, già le ho detto che esisti solo tu per me."

"Beh, allora ancora non lo ha capito." Sul suo viso compare il solito sorrisetto beffardo e si accende una scintilla nei suoi occhi.

"Qui qualcuno è geloso."

"Questa volta si."

"Alice, ci sei solo tu per me, capito? Le sue parole, le sue minacce mi scivolano addosso e lo stesso deve essere per te." Gli sorrido e mi stringe a sè, tra le sue braccia possenti mi sento al sicuro, mi sento amata e spero che questa volta, da adesso in poi, niente e nessuno potrà separarci.
  


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Hey, ho scritto una nuova storia! Si chiama "Oblivio", mi farebbe piacere se passaste a leggerla e se mi faceste sapere il vostro parere (accetto consigli e critiche purché siano rivolte con rispetto). Ricambio volentieri❤️

L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora