Desiderio, passione e volontà vorticano attorno e dentro di voi. La scintilla della consapevolezza accende un interruttore ed ecco che il cuore comincia a battere. Siete vivi. Siete come gli dei.
(Dai Tarocchi di Paolo Barbieri)
"Questo incantesimo vi servirà per fermare i sanguinamenti e le piccole fratture, vi prego quindi di stare molto attenti."
Il professor Vitious era molto nervoso e si muoveva costantemente sopra la pila di libri instabili sulla quale si era arrampicato. Erano tutti più nervosi quell'anno, le facce dei professori molto più tirate.
"Chi vuole provare a farci vedere il movimento della bacchetta? Signorina Granger?" Hermione aveva alzato la mano prima che Vitious finisse la domanda.
La ragazza eseguì l'esercizio perfettamente, come suo solito e si girò soddisfatta verso i suoi amici, per incontrare invece il viso di Malfoy che le faceva il verso. Storse la bocca e la serrò, non poteva dire nulla, non in aula, non davanti al professore. Il Serpeverde si sforzò di trattenere le risate davanti a quello che considerava uno spettacolo patetico. Poi si distrasse. In fondo, persino prendere in giro quei tre era diventato noioso. Patetico. Lui era patetico, lui e la sua stupida paura.
"Bravissima signorina Granger, 10 punti a Grifondoro" la voce del professore riportò Hermione alla realtà.
La ragazza si sedette al suo posto, sospirò e penso che doveva decisamente iniziare a fare qualcosa per mantenere la calma. Se iniziava così dopo tre giorni di lezioni, lei non ci sarebbe arrivata alla fine dell'anno. O forse non ci sarebbe arrivato Malfoy.
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"Io continuo a sostenere che Malfoy abbia il Marchio" sussurrò Harry ai suoi due amici una volta usciti dall'aula di Incantesimi. Hermione aveva raccontato loro di quella mattina.
"Non essere paranoico Harry, con il clima che c'è è ovvio che anche lui stia cercando di dare meno nell'occhio, considerato poi la situazione Lucius..." soffiò di risposta lei, ricevendo subito l'approvazione di Ron. La ragazza tirò fuori un'altra sigaretta dalla borsetta.
"Hermione basta, ti fanno male, ne fumi in quantità esagerate" sbottò Harry. Non sapeva da dove prendeva le sigarette ma aveva qualche ipotesi. La prima era improbabile, ovvero Blaise Zabini, che si era eletto successore dei gemelli Weasley, e che trovava il modo di importare ad Hogwarts qualsiasi cosa; la seconda era Dean Thomas e per quello sarebbe bastato chiedere a Ginny.
Era vero che i gufi erano controllati in entrata e in uscita, ma Harry sospettava che la professoressa Cooman, che affiancava una scontenta McGranitt nel controllo dei gufi, faceva passare i piccoli vizi degli studenti. In fondo, la professoressa Cooman beveva un po' troppo spesso ultimamente, e il ragazzo non si sarebbe sorpreso se avesse scoperto che anche lei si riforniva dagli studenti.
Hermione ignorò il rimbrotto di Harry e si accese la sigaretta.
"E poi tu come fai a riconoscere l'odore del Whiskey Incediario?" chiese Ron.
La ragazza era sull'orlo di una crisi di nervi. Avevano sedici anni sulla carta, forse, ma quello che avevano dovuto passare li aveva costretti a crescere. A volte rimpiangeva l'idea di un'adolescenza normale, l'idea di una adolescenza proprio. Sinceramente avrebbe preferito continuare ad essere la solita Hermione, precisa e sempre a difendere le regole, la ragazzina con il naso sopra i libri, una dannata sedicenne normale. Invece si sentiva vecchia, con la mente che correva a mille e non poteva fermarsi e una maturità che le sue ossa non erano sicure di poter sopportare.
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Gli Arcani Maggiori [Dramione]
Fanfiction"Essi sono uno specchio, non predicono il futuro ma ti fanno comprendere il presente" Hermione non ci aveva mai creduto, ma questa volta non riuscì a dire nulla e rimase a sentire cosa Malfoy aveva da dire.