04 - L'Imperatore

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Mandare avanti un regno richiede forza, determinazione e concentrazione. Il potere si accompagna sempre a responsabilità e opportunità. Utilizzatelo con accortezza.

(Dai Tarocchi di Paolo Barbieri)


Se c'era una persona, una sola persona che avrebbe potuto aiutarla, quelli non erano Ron ed Harry. Le serviva qualcuno che non avrebbe reagito male una volta scoperto quello che era successo tra lei e Malfoy nella Torre di Astronomia. O almeno, non troppo male. Aveva bisogno di una mente lucida, di qualcuno che poteva aiutarla. Aveva continuato a pensare, a ragionare sul senso di quella carta e poi di quello che aveva visto. Forse avrebbe dovuto sfruttare quell'occasione per fargli rivelare i suoi piani, lì, quando era più debole. Eppure non era da lei, non riusciva proprio ad approfittarsi della debolezza delle persone.

"Ginny?"  chiamò  Hermione entrando nel dormitorio della sua amica. Da quando aveva iniziato a considerare le regole di Hogwarts più un suggerimento che altro? Probabilmente dall'anno prima, da quando infrangerle voleva significare fare qualcosa di buono.

La piccola Weasley, che piccola non era più, si avvicinò subito. Avevano legato, piano piano: in fondo, lei vedeva la cotta che Ginny aveva per Harry, e Ginny vedeva quanto Hermione stava dietro a Ron. Era iniziata così, la loro amicizia, poi era evoluta.

"Ti devo confidare una cosa, ho bisogno di aiuto."

"Si tratta di Ron?" chiese la rossa.

"No, no, ascolta, mi devi promettere che non lo dirai a nessuno, è molto importante" Hermione la guardò dritta negli occhi. Ginny annuì lentamente, preoccupata. Non aveva mai visto l'amica così seria, non con lei.

"Si tratta di Malfoy" Hermione cercò di ignorare la faccia sconvolta della rossa "prima, dalla sua tasca cade uno degli Arcani Maggiori dei tarocchi, proprio davanti a me, ed era il Matto. Poi, per riportargli la carta, lo trovo in pieno attacco di panico alla torre di astronomia. L'ho dovuto calmare, io! E la cosa più assurda è che si è fatto calmare, non ha opposto troppa resistenza, in generale dall'inizio di questo anno è molto più silenzioso. E l'altra sera non è sceso a cena, sono troppe coincidenze, troppe. Sta succedendo qualcosa di grosso qui ed è come se tutti gli indizi dovessero arrivare a me. Senza considerare i tarocchi, non mi piace la divinazione ma non sono stupida, decisamente no, esistono magie più antiche, di quando ancora non venivano fabbricate le bacchette e le streghe e i maghi praticavano in maniera diversa, poco di storia e molto di leggenda, è vero, eppure l'Ufficio Misteri ci ha insegnato a non sottovalutare queste cose."

Ginny aveva ascoltato cercando di mantenere la calma. Primo: Hermione stava parlando come se fosse un fiume in piena, non aveva preso fiato per tutto il tempo del discorso. Secondo: era forse impazzita? Malfoy? Non succedeva mai nulla di buono quando intorno c'era Malfoy.

"Un attacco di panico?" fu l'unica cosa che riuscì a rispondere la Weasley.

"Esatto, cosa stranissima, quando mai abbiamo visto Draco Malfoy, quel Draco Malfoy, con un attacco di panico? O anche solo vagamente scosso? Mai."

"Questo è vero. Okay, posso indagare sulla questione Malfoy, se vuoi, però non posso aiutarti con le ricerche, sono un disastro epocale. Tu pensi a districarti in biblioteca e io trovo tutte le informazioni del caso."

Hermione era stupita, e anche abbastanza confusa. Aveva accettato subito, senza fare troppe domande, aveva subito trovato una soluzione.

"Come intendi trovare informazioni su Malfoy? Non siamo esattamente il suo entourage."

"Ecco, questo magari ti devo chiedere di non dirlo a nessuno" Ginny arrossì "io potrei chiedere a Zabini, ma ti posso spiegare. Hai presente Dean? Che fa entrare tutta quella roba illegale no? Ecco, Blaise fa lo stesso quindi ci siamo conosciuti un po' per affari, in verità non è terribile, è solo insopportabilmente vanitoso ma non terribile."

Hermione Granger fece un respiro, poi un altro. Cercò di concentrarsi sulle parole dell'amica. Certo, non partiva dal presupposto che tutti i Serpeverde fossero terribili ma Blaise Zabini? Il migliore amico della vipera? Ginny non le diede nemmeno la possibilità di rispondere.

"Perfetto, gli manderò un gufo" ricominciò "mi raccomando Hermione, un segreto per un segreto, se qualcuno chiedesse qualcosa io non conosco Blaise Zabini."

La Weasley nascose il volto dietro al braccio, armeggiando vistosamente con le braccia.

"Ginny?"

"Sì?" la voce della rossa si era alzata di due toni. Hermione la guardò stupita.

"Ginny! Tu hai una dannata tresca con Zabini? Ma sei impazzita?" la ragazza si portò le mani davanti alla faccia, poi sui capelli, quasi a volersi strappare quell'ammasso castano di dosso "Lascia Dean, no? Non puoi fare così, prima o poi ti scopriranno!"

"Lo so, ma non so come fare allo stesso tempo. Dean è carino con me, eppure io sono stanca. Harry mi sembra irraggiungibile, mentre Zabini si rende conto che io esisto. E' carino, poi."

Ginny era particolarmente sollevata del fatto che Hermione si stava preoccupando più della sua relazione che dell'appartenenza del ragazzo a Serpeverde. Si misero d'accordo per vedersi quella sera con tutte le novità sul caso. La rossa era parecchio interessata, c'era qualcosa sotto e lei era determinata ad aiutare Hermione a scoprirla.

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Blaise le accarezzò la guancia. Non avrebbe mai dovuto iniziare quella pseudo - relazione clandestina, lo sapeva, eppure Ginny Weasley era intelligente, bella e le guance le si arrossavano ogni volta che parlava velocemente. Non gli interessavano le questioni di guerra, pace, sangue, gli interessava una persona. 

"Dimmi, il gufo che mi hai mandato era piuttosto preoccupante, avevi detto che mi dovevi confidare un segreto e chiedere un favore."

Ginny non era più sicura di aver fatto la scelta giusta. Magari lui non avrebbe capito, magari lo sarebbe andato a ridire a Malfoy, eppure ormai si era presa un impegno. Diede un bacio leggero a Blaise, poi sospirò.

"Devo fare delle premesse. La prima è che quello che ti dirò non deve uscire da qui, è importante. La seconda è che non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, cerchiamo solo di capire, non vogliamo attaccare, non vogliamo trovare debolezze, sono solo successe una serie di cose strane."

"Voi chi? Ginny, mi metti ansia e a me non piace l'ansia. A me piace la pace, la tranquillità, le donne e gli alcolici."

"Io ed Hermione. Abbiamo una domanda su Malfoy. Sai perché ha degli attacchi di panico?"

Il ragazzo si irrigidì. Ecco, quello era inaspettato. Perché lei e la Granger volevano informazioni su Malfoy? Cosa stava succedendo, perché c'erano altre persone che sapevano come stesse Draco?

"Come lo sapete?" rispose, improvvisamente freddo. Tutta quella situazione non gli piaceva.

"Ecco, Hermione lo ha calmato da un attacco, l'altra sera, poi sono successe altre cose che ora non posso dire, però lo aveva visto strano, sai benissimo cosa Malfoy pensa di lei, eppure non l'ha allontanata né niente, si è fatto calmare. Pensiamo ci sia qualcosa sotto."

"Io... non lo so nemmeno io, Draco non me ne parla. Ma se si è fatto calmare dalla Granger, è sicuramente qualcosa di grave." rispose lui.

"Okay." la mente di Ginny stava cercando una soluzione "noi vogliamo scoprire cosa sta accadendo anche per le altre cose. Ti basto io o ti serve anche parlare con Hermione? Vogliamo fare un patto? Ci aiuteremo, per scoprire cosa ha Malfoy. Non una parola con Harry e Ron, né da me, né da Hermione."

Blaise sapeva che poteva fidarsi, non solo erano Grifondoro, ma erano anche Weasley e Granger e la seconda non aveva nessun interesse a dire ai suoi amici di aver aiutato uno come Draco, come Ginny non era interessata a dover spiegare i suoi legami con lui.

"E sia." rispose, suggellando il tutto con un bacio alla sua bella rossa.

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