Il silenzio. Vi siete mai resi conto di quanto potere abbia?
Si possono distruggere amicizie, sentimenti, amori semplicemente stando in silenzio e questo è di vari tipi: c'è quel silenzio imbarazzante, creato da una conversazione morta appena consumata. Vorreste che l'altra persona dicesse qualcosa ma quella resta in silenzio facendovi sentire a disagio perché non sapete più che argomenti tirare fuori. C'è quel silenzio che nasconde milioni di parole, avete in mente quando solo guardandovi negli occhi sapete esattamente che emozioni prova l'altro? É qualcosa di magnifico, secondo me. C'è quel silenzio di conferma, avete in mente? Avete combinato un pasticcio, per così dire, e quando arriva il momento di confessare state in silenzio facendo intuire all'altro che aveva ragione.
È strano come il silenzio possa colpirci come una lama peggio delle parole pur essendo qualcosa che neanche si vede. Ci arriva dritta al petto, sfiorando il cuore con una carezza metallica. I più forti resistono, i più deboli si lasciano.
Nel silenzio abbiamo consumato singhiozzi, momenti. É ciò che vorremmo quando dobbiamo concentrarci al massimo, è ciò che non vorremmo nei momenti delicati in cui tutto si distrugge.
In quel momento Adrien odiava il silenzio che regnava nella stanza dove stava pranzando. Avrebbe voluto che qualcuno lo rompesse in qualche modo, voleva non sentirsi ancora una volta solo. Nel profondo sperava che il padre entrasse per annunciargli qualche giorno di ferie così da stare un po' con lui fuori da quegli infernali programmi segnati sul tablet della sua segreteria.
Ma come avrebbe fatto a spezzare quel silenzio se era ciò che regnava anche nella sua mente?
***
«Andiamo, Adrien hai sempre quel muso lungo. Anche il mio vecchio portatore era innamorato ma almeno lui sorrideva ogni tanto anche se era da solo» disse annoiato Plagg. Mi strozzai con l'acqua, iniziando a tossire e tentando di riprendere fiato. «Io sorrido di solito, è che stavo pensando».
«E a chi? A Eleonora o forse Wolfsbane» disse il kwami con un sorriso furbo. «A mio padre, Plagg» sbuffai. Lui scoppiò a ridere. «Che hai da ridere?» gli chiesi confuso. «Prima Ladybug, poi Wolfsbane, Eleonora e infine tuo padre. Di quante persone ti sei innamorato?» quasi gli sputai tutto sul muso.
«Che?!» esclamai, incerto se sul dover ridere o sul dover piangere. «Io non sono innamorato proprio di nessuno!» dissi convinto sebbene fossi il primo a sapere che stessi mentendo. «Sì, e questo non è il formaggio della mia vita» disse mangiando un pezzo di camembert per poi dire «Mhh Adrien, dovresti proprio assaggiare questa delizia»
«No, grazie...credo» risposi tappandomi il naso per la puzza che emanava. «Potresti evitare di mangiare vicino a me? Grazie» lo pregai. Il mio olfatto era completamente andato. «Potresti smetterla di metterti così tanto profumo la mattina? Tanto non la vedi più Ladybug, Wolfsbane non ti considera e lo stesso anche Eleonora. Grazie» rispose lui. «Touché» sussurrai.
Finii di mangiare e andai in camera accendendo la solita melodia al pianoforte per far credere a Nathalie che stessi suonando. «Sono esausto» dissi buttandomi sul letto.
«Ultimamente sei sempre stanco» notò Plagg. «E hai non fai altro che cambiare umore ogni due minuti» Dove voleva andare a parare? «Sei più permaloso» continuò ancora. «No Plagg, non ho il ciclo se è questo che intendi. Quante volte ti devo ancora dire che i maschi non lo hanno?» dissi pensando di aver capito. «Io pensavo più che fossi incinto» disse lui, totalmente serio come poche volte l'avevo visto. Scoppiai a ridere. «I maschi non rimangono incinti, Plagg».
Un frastuono giunse alle mie orecchie e subito mi affacciai. Wolfsbane stava combattendo con un akumizzato e sembrava in seria difficoltà. «É ora di andare. Plagg, trasformami!».
La raggiunsi e la aiutai con quel gigante per quanto mi fu possibile. «Io devo andare dal maestro Fu, ce la fai da solo fino a che non arriva Ladybug?» mi chiese cercando di fermare il cattivo. «C-certo» risposi anche se ero al corto delle forze. Lei mi sorrise e lasciò il gigante andando via.
Notai la sua incredibile velocità, si muoveva come se fosse una piuma. E non solo, aveva anche una inumana forza che aveva usato fino a quel momento per tenere il gigante. «Dove sei, Ladybug?» chiesi non potendone più di trattenere l'akumizzato di turno. "Chissà chi è questa volta" mi chiesi.
Uno yo-yo avvolse completamente il busto e le braccia del cattivo, bloccandolo e facendolo cadere. «Scusa per il ritardo» disse lei. La vidi turbata, come se ci fosse stato qualcosa a tormentarla. «L'importante é che tu sia qui, Ladybug»
Avrei voluto chiamarla con uno dei soliti nomignoli che a lei avevano sempre dato fastidio ma mi trattenni. Era come se oltre alla battaglia che il mio corpo stava combattendo si fosse aggiunta anche uno scontro nella mia mente. Entrambi non osavamo parlarci se non per le strategie da usare per vincere. Dalla mia bocca non si udì nessun "insettina", "my lady" o una qualsiasi battuta.
Non ci riuscivo, sentivo di volere perché Ladybug era ancora colei che aveva il mio cuore ma non riuscivo a fiatare: le mie labbra erano come incollate in un'espressione concentrata che difficilmente avrei tolto. «Chat Noir, attento!» mi avvisò lei. Saltai in alto evitando il colpo indirizzato a me da parte di Onion che era nel frattempo in contatto con Papillon.
"Ma onion è...cipolla! Credo di aver capito il suo potere" pensai. «Ladybug, non farti colpire per nessun motivo! Ho capito il suo potere» le urlai. Ormai era troppo tardi, dei singhiozzi mi arrivarono alle orecchie. Era lei a piangere, appoggiata al muro di una casa. «L-Ladybug?» la richiamai facendole alzare la testa.
Aveva gli occhi arrossati e le lacrime le correvano sul viso come se facessero a gara per chi è più veloce. Sapevo fosse per colpa di Onion ma non potevo fare a meno di sentirmi in colpa.
«Va tutto bene?» le chiesi avvicinandomi a lei e lasciando il mostro che scappò. «Sono una f-frana, ti ho ferito quel g-giorno, s-scusa» continuavo a non capire. Quale giorno? Io e lei non ci vedevamo da settimane. Ladybug era qualcuno che conoscevo?
Sorrisi. Non sapevo se quello che mi aveva appena detto era per colpa del colpo o se si fosse scusata lei di sua volontà. «My lady, se dovremo scoprire le nostre identità magari evitiamo di farlo per colpa di un akumizzato, ok?» ridacchiai per sdrammatizzare, asciugando l'ennesima lacrima che le scorreva sul viso.
Lei riscoppiò a piangere, questa volta in un pianto più intenso che mi preoccupò. «Mi dispiace, mi dispiace» continuava a ripetere sottovoce. "Come posso fermarla?" Mi chiedevo.
«Hey, tranquilla» cercai di tranquillizzarla ma nulla sembrava calmarla. "Credo di avere un'idea". Misi su una faccia offesa «Hai ragione, mi hai ferito così tante volte che non bastano le lacrime, sai?» le dissi. Lei aumentò l'intensità del pianto e subito mi affrettai a continuare. «Ma forse potrei perdonarti se tu facessi una cosa» dissi catturando la sua completa attenzione.
«C-cosa?» chiese lei rivolgendo la testa a me «Se usassi il tuo Luckycharm ti perdonerei» Lei annuì e usò il suo potere.
Tornammo in silenzio, un silenzio difficile da rompere. Riuscimmo a sconfiggere Onion anche se dovevamo stare attenti a non toccarlo o farci colpire. Ladybug ancora singhiozzava ma era tornata in sé.
«Miraculous Ladybug!» urlò facendo tornare come al solito tutto alla normalità. I miei dubbi erano tornati a farsi sentire. «Grazie Chat» sussurrò lei già pronta ad andarsene. «Aspetta!» le urlai.
Era troppo tardi, lei era già andata via. I suoni mi arrivavano ovatti alle orecchie, era come se tutto intorno a me fosse silenzioso.
Tornai a casa, incapace di dire una qualsiasi parola. Lei non aveva detto nulla, di nuovo. Perchè non potevamo parlarne? Perché dovevamo distruggere gli ultimi frammenti di quel rapporto già andato in fumi? Perchè dovevamo tenerci in silenzio?
Perchè questo era così difficile da rompere?
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The Miraculous catastrophe|| Desasty
Fanfiction"Sono le cose che amiamo a distruggerci più di qualsiasi altra cosa" (tratto dal capitolo 13) Cosa succederebbe se il nostro chat noir, alle prese con la conquista della sua lady, iniziasse ad innamorarsi di qualcun altro? Qualcuno di completamente...