17-The choice of love

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Fiducia in se stessi.

A tante persone questa manca, una di quelle sono io. Ogni complimento, ogni parola non vi sembra altro che una bugia, o peggio una presa in giro. Come se tutte le persone, comprese quelle più care, volessero in qualche modo ferirvi e non importa quante inutili parole versino per convincervi del contrario. Ogni cosa che fate vi sembra una peggio dell'altra.

Questa mancanza ci porta ad essere chiusi in noi stessi, nessuno ci capisce. Lo specchio diventa il vostro peggior nemico, tutto ciò che vorreste fare, i vostri sogni, vengono spazzati via come polvere al vento. Le lacrime diventano l'unico sfogo possibile, evitate di parlare perché sapete che ogni persona è superiore.

Era così che si sentivano Adrien, Eleonora e persino Marinette che ormai non solo aveva perso un il ragazzo che diceva di amare confessandosi a lui ma anche la fiducia dei suoi genitori, quella del suo piccolo kwami, quella della sua migliore amica.

Tutto era cambiato. Lei non era più la solita brava ragazza, quella sempre positiva e dal cuore d'oro che mai si arrabbiava, quella che dava il buon esempio.

Cosa ne pensava Adrien? Beh, lui si era ormai convinto che la ragazza stesse con lui solo per approfittare della sua fama. La ragazza aveva confessato ciò che aveva fatto.

Potrete dire che non è niente, insomma era gelosa e lo ha detto. Ma se vi raccontassi ciò che si sono realmente dette le due forse non la pensereste più così.

Perché Marinette aveva reagito così? Fatto sta che il ragazzo era deluso, veramente tanto e si chiedeva come mai non si fosse accorto prima di quanto falsa fosse la ragazza.

O almeno, così credeva che fosse.

***

"Sono stanca. Stanca di tutto questo, stanca di tenermelo. Sì, ho parlato con Eleonora, ok? Sei deluso, lo vedo dal tuo viso ma è più forte di me. Mi manca il rapporto che avevamo, mi manchi tu. Non so perché tu ti sia allontanato così, so solo che a te ci tengo perché io- io, sì insomma"

Le sue parole risuonavano nella mia testa. L'avevo ascoltata e riascoltata in loop nella mia mente.

"Tu cosa, Marinette?" Era quella la mia risposta data con una voce a malapena udibile. Sapevo la risposta ed era ciò che sempre avevo temuto.

"Sono innamorata di te"

Continuavo a pensarci appoggiato sul ventre di Eleonora che mi accarezzava i capelli. Sembrava così diversa...

Aveva l'aria di chi non dorme da giorni, eppure era così disponibile per me. Era l'unica a sapere la verità, l'unica che mai aveva fatto differenze tra Chat Noir e Adrien Agreste.

Ero entrato in camera sua deciso a farle domande ma ero finito imbambolato dal suo viso con un'espressione cupa e pensierosa.

Forse neanche si rendeva conto di come eravamo messi.

«Che hai?» mi chiese lei. Era incredibile come, anche se era la prima a star male, si preoccupava sempre per me. «Stavo pensando...tu piuttosto che hai?» le chiesi. «Stavo pensando anch'io».

Sorrisi involontariamente. «A che pensavi?» le chiesi con cura, intimorito leggermente dalla sua risposta. Lei sospirò. «Non ho voglia di parlarne, Adrien».

Mi alzai. Volevo che si aprisse almeno con me. «Ele tu ora sai la mia identità, dammi almeno un segno di potermi fidare di te. Ti ho affidato il mio più grande segreto, ti ho affidato me stesso. Ti prego». Lei abbassò lo sguardo. «Stavo pensando ai miei genitori» sussurrò piano.

The Miraculous catastrophe|| DesastyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora