Capitolo 5

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Cinque per la prima volta in vita sua si sentiva bene, era leggero e spensierato mentre la sua mente si immergeva in un sonno sempre più profondo e soprattutto senza incubi, ma questa tranquillità non può durare per sempre giusto? La sua mente trova sempre un modo per rovinare ogni cosa. Così dopo ore di totale silenzio, il ragazzo può percepire una leggera carezza sulla sua guancia, rabbrividisce... questo gesto le ricorda così tanto il suo vecchio capo, possibile che sia lei? Forse l'hanno trovato, sia lui che i suoi fratelli. Il solo pensiero lo fa tremare come un bambino e così tenta di  aprire gli occhi ma inutilmente, un lieve singhiozzo seguito da un "mi dispiace" mette la mente di Cinque in allarme,quella voce era così familiare...
Si costringe ad aprire gli occhi, scosso da un tremolio che ben presto divenne quasi una scossa costante di terremoto.
Si guarda attorno sconvolto nel vedere che tutto intorno a lui stava crollando inghiottito dalle grande crepe che spaziegiavano sul muro.
Cinque sussulta e improvvisamente una forte emicrania si fa sentire, come un mattone che viene sbattuto sulla sua testa ripetutamente, i suoni attorno a lui si dispergono, Insieme alla sua vista che viene meno... può udire solo il suono di una giovane donna che piange, gira leggermente il viso e la vede, era Vanya e sembrava sconvolta.
I suoi occhi erano bianchi mentre si cullava su se stessa ripetendo la frase "mi dispiace" in un loop infinito, Cinque si rattrista nel vedere sua sorella sotto shock.
Improvvisamente tutto peggiora, il terremoto si fece sempre più forte, tanto da fare cadere gli oggetti che si trovavano sopra le mensole...alza lo sguardo nel vedere una grande crepa proprio sopra la sua testa, una scossa grande come quella e il soffitto l'avrebbe seppellito vivo.
Non poteva saltare era troppo debole, così prova ad alzarsi ma inutilmente, gli girava e pulsava la testa...dopo tutto quel sacrificio sarebbe morto così?
<<V-vanya.>>  La richiama Cinque con voce rotta per il troppo sforzo, allunga la mano e la intreccia con la sua... Era una cosa che da bambini facevano spesso, serviva per dare supporto morale e dire a l'un l'altro "tranquillo io ci sono, va tutto bene." Con Vanya la maggior parte della volte funzionava, riusciva a far calmare quella bambina così indifesa con un semplice contatto, Vanya più di tutti amava il contatto fisico, forse per la troppa solitudine che da bambina ha dovuto sopportare.
Cinque stinge ancora di più la sua presa, mentre nota un pezzo del soffitto che si stacca pronto a colpirlo in testa. Chiude gli occhi attendendo il momento tanto atteso, un momento che non arrivò mai...il ragazzo sussulta leggermente alla vista del pezzo di soffitto che fluttua proprio sopra il suo viso prima di essere sbattuto violentemente nell'altro lato della stanza...Cinque era illeso.
Il ragazzo incrocia lo sguardo con gli occhi marroni di Vanya e la musicista abbassa il viso con dispiacere mormorando un <<Scusa...sono un casino.>> Gli occhi di Cinque si addolciscono e la sua bocca si incurva leggermente all'insù.
<< Non è vero, anzi ne dovresti andare fiera.>> Vanya le scambia uno sguardo confuso, così Cinque continua a parlare
<<Non te ne sei ancora resa conto? Sei riuscita a controllarli Vanya! Hai dei poteri con una forza immensa e dopo averli  trattenuti dentro di te per così tanto tempo tempo riesci anche a controllarli. Non è una cosa da poco, in più mi hai appena salvato la Vita.>>
Gli occhi di Vanya scrutano Cinque in cerca di qualsiasi segno di terrore o tensione, segno che fortunatamente non trova, ne era sollevata... almeno era sincero.
<<M-ma è colpa mia se...>> Tenta di dire Vanya prima di essere bloccata dalle parole di Cinque.
<<Non importa chi l'abbia causato, l'importante è che sei riuscita a fermarlo. Non devi avere paura di quello che sai fare, perché questa è la prova che tu sei in grado di controllare i tuoi poteri meglio di tutti noi.>>
Vanya si sentì sollevata dalle parole confortanti di Cinque, nonostante il suo caro fratellino fosse scomparso dalla sua vita per diciassette anni trova ancora le parole giuste da dire in un suo momento di crisi, e ne era grata.

Improvvisamente dei passi veloci attirano la loro attenzione, i loro fratelli erano proprio sulla soglia della porta.
Vanya si guarda attorno e nota che la stanza era un casino e che il letto di Cinque era diventato bianco proprio come lui, il povero ragazzo aveva polvere sparsa ovunque.
Vanya non può fare a meno che irrigidirsi mentre vede gli occhi di Diego assumere uno sguardo veramente poco benevolo.
<<Allontanati da lui, ora.>> Sibila Diego mentre fa lentamente il suo ingresso per poi continuare sta volta rivolgendosi a Luther <<Tu non dovevi portarlo nell'altra stanza?>>  Per la prima volta Vanya poté vedere Luther farsi piccolo, una cosa alquanto insolita date le circostanze.
<<Io pensavo non fosse necessario...>> Risponde lui lusingato.
<<Pensavi, davvero?>> Risponde Diego con acidità e ironia, Allison faceva di tutto per calmare la situazione ma dato che non poteva parlare la cosa diventava difficile mentre Klaus.. beh si comportava da Klaus semplicemente.
Fu Cinque a prendere in mano la situazione, mentre le urla di Diego e Luther alzavano tono insieme all'umore di Vanya che diventava sempre più agitato.
<<BASTA.>> Urla Cinque, o almeno prova, fortunatamente ha funzionato perché ora i suoi fratelli avevano tutta la sua attenzione.
<<Davvero? Vogliamo davvero continuare a comportarci così? Pensavo che foste un po' più intelligenti ragazzi ma a quanto pare mi sbagliavo. Dobbiamo essere uniti se vogliamo sopravvivere, dobbiamo essere una famiglia non potete continuare a comportarvi come dei ragazzini di tredici anni Cristo! Mettetevi in mente in quel cervello che avete, sempre se ne avete uno che ormai siete ADULTI è ora di CRESCERE.>> Sputa Cinque mentre gli altri si zittiscono così "l'anziano" del loro strano gruppo continua.
<< In più come vedete sto bene, anzi ci avete appena interrotto, stavamo parlando.>>
Dopo un lungo silenzio è Diego a prendere parola.
<< Bene, continuate a fare i vostri discorsi...appena vi sentite meglio vi aspetto in sala, abbiamo una riunione familiare.>> Così un Diego ammutolito esce seguito da Luther e Allison, l'ultima si gira verso di loro con un viso compiaciuto...Vanya ricambia il sorriso.

Intanto Klaus rimane nella stanza Immobile ad osservarli appoggiato al muro, Cinque alza gli occhi al cielo e sbuffa un <<Cosa c'è Klaus?>> L'altro sembra quasi offeso dal tono del più "piccolo" ma si riprende subito.
<<Nulla, Ben dice che sei stato grande, cavolo fratello li hai ammutoliti!>> Esclama Klaus mentre Cinque alza un sopracciglio prima di cambiare espressione.
<<Riguardo a quello che è successo prima di partire, quando hai evocato Ben... è stata una gran cosa. Beh in realtà ti volevo chiedere se potresti evocarlo per una seconda volta.>> Chiede Cinque cercando di sembrare il più impassibile possibile.
Kalus si acciglia notando come Cinque potesse essere veramente troppo orgoglioso delle volte.
<<Potresti farlo Klaus?>> Chiede Vanya un po' sorpresa, giusto lei ancora non sapeva della sua nuova abilità. Klaus si gira incrociando lo sguardo di Ben prima di esclamare
<<Certo! Io e Ben siamo diventati esperti in questo.>> Ben alza gli occhi ridendo un po', sa che Klaus è una persona incredibilmente complessa e con i suoi problemi, come la morte di Dave, un fattore che l'aveva sconvolto parecchio e che purtroppo, Insieme agli abusi del padre ne stava risentendo... eppure nonostante ciò, riesce sempre a far sorridere tutti, quasi tutti, Cinque è un caso a parte.
Kalus si concentra intensamente, mentre sente un'energia trapassare il suo corpo e collegarsi a quello deceduto di Ben.
Una figura bluastra apparve proprio affianco a Klaus, Vanya sussulta correndo per andare ad abbracciarlo, qualche mensola ancora in piedi traballa, ma nulla di che.
Ben avvolge Vanya in un abbraccio confortante mentre le sussurra << Hey sorellina, anche quando non mi vedevi ti ero comunque vicino e continuerò ad esserlo.>>
I due rimasero abbracciati per molto prima  che lo sguardo di Ben ricadde su Cinque, era ancora seduto sul letto, troppo debole per alzarsi.
Cinque rivolse a Ben un sorriso triste ma senza ironia o senso omicida, per la prima volta era vero. Ben si commosse nel vedere gli occhi del fratello un po' umidi...beh cosa si aspettava, dopotutto erano migliori amici in passato e sperava che quel legame non si frantumasse.
Ben si avvicina a Cinque e lo avvolge in un abbraccio che l'altro ricambia senza problemi.
<<Hey vecchio mi sei mancato>> dice Ben con voce debole mentre prendeva in giro Cinque come facevano in passato.
<<Anche tu Loch Ness.>> Rispose Cinque a tono proprio come ai vecchi tempi mentre suo fratello spariva dalle sue braccia così in fretta, forse troppo in fretta.
<<Scusate consuma molta energia.>> Dice Klaus con affanno.
<<Tranquillo ci è bastato.>> Afferma una Vanya sorridente incontrando lo sguardo di Cinque che annuì.Si era stato bello...molto bello.






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