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Dopo venti minuti di curve e impennate arrivammo fuoricittà. Io e Leo facemmo il nostro grande ingresso su una ruota, seguiti da Sofia e Thomas e da Giacomo che arrivarono anche loro impennando. Scese dalla moto, io e Sofia ci si mise a chiacchierare su uno dei ragazzi più belli di Fuoricittà . Tra una chiacchiera ed un'altra verso di noi arrivò Riccardo, il bello del posto.          Si avvicinò a noi e ci salutò calorosamente: << Oi, stronze, come state?>> domandò per poi abbracciarci. Sofia e Riccardo ebbero una storiellina all'inizio di dicembre e, nonostante i litigi, decisero di rimanere amici. Io, invece, l'ho sempre giudicato per il suo modo di fare.

Dopo aver parlato con Riccardo, si andò con Francesco, amico di infanzia, a fumare dietro ad un muretto.
<< Si, però, guardali, come fai a dire che non sono belli?>> chiese stupita Sofia che aveva sempre avuto un debole per i ragazzi in moto.
<< Sinceramente è meglio il booster>>decise Francesco per poi aspirare un po' di sigaretta.
Mentre loro discutevano su cosa era meglio, io seguivo con lo sguardo ogni movimento di Leo, sentendomi in colpa non appena il pensiero di Mattia mi saltava in mente. Nonostante anche Leonardo fosse fidanzato, molte volte capitava che ci fossero degli sguardi di intesa tra di noi che svanivano non appena abbassavo lo sguardo e non appena tutti e due ci si ricordasse dei nostri rispettivi partner. Ritornai alla realtà grazie alla voce di Giacomo che chiedeva di andare al BurgerKing; cercai con lo sguardo Leo e notai che i suoi occhi erano già su di me: brividi. Agguantai il casco, montai dietro di lui e, non appena sentì che ero salda al suo bacino, partì superando persino Riccardo che mi lanciò un'occhiataccia.
Nel frattempo sentii il rombo delle moto dei nostri amici dietro di noi e in un nonnulla eravamo allineati.
Mi sentivo bene e senza paure nonostante fosse un paradosso, ma il vento tra i capelli e la velocità mi facevano sentire potente, capace di tutto. Arrivammo al fast food in un batter di ciglio e notai lo sguardo di Giacomo su di me e piano piano lo vidi avvicinarsi a me.                          
<<Se vuoi ti offro io, tanto c'è un'offerta che ti da due panini e il resto a soli cinque euro.>> mi chiese e,dopo un po' di proteste, accettai, promettendogli che la prossima volta glieli avrei resi o che avrei offerto io. Dopo aver preso il nostro vassoio, io e Giacomo andammo sedere di fronte a Sofia e Thomas, ma accanto avevo Leo, che mi guardò male quando vide che condividevo un menù con una persona che non fosse lui. Non capivo il suo comportamento, lui era fidanzato da qualche mese ma continuava ad attizzarmi con continue battute e occhiate.
Il resto del tempo passò veloce tra risate e scherzi da parte di Giacomo verso di noi, ma sentivo sempre la continua presenza dello sguardo di Leo su di me e non appena poteva diceva qualcosa con un doppio senso, non so bene perchè, ma io stavo al suo gioco per vedere fino a dove si sarebbe spinto
<< Credo che sia l'ora di andare.>> annuncia Thomas: << Giacomo, me la porti tu?>> riferendosi a Sofia.
Giacomo annuì visibilmente scocciato: a lui non piaceva portare le persone, perchè doveva fare le sue pazzie in moto. Usciti dal Burger, ci si recò verso le proprie moto e, prima di partire, salutammo tutti coloro che non prendevano la nostra via per tornare a casa.
Mentre eravamo in strada a tutta velocità, feci cenno a Leo di andare verso casa di Sofia, che era un po' più vicina della mia, e così fece, per poi spegnere la moto.
<<Bene, e per oggi è andata, chissà cosa farò domani...probabilmente mi annoierò.>> pensai ad alta voce, catturando l'attenzione di tutti, specialmente di Leo .
<< Be' se vuoi posso venire da te.>> disse fermo, guadagnandosi un'occhiata storta da parte mia e di Sofia.
Avevo voglia di stare al suo gioco perchè, a pensarci bene,questo non era tradimento:<< Secondo me, non ne avresti il coraggio.>> lo sfidai con aria beffarda, per poi ottenere un suo sguardo stupito: << Ok, allora domani per le tre sono da te.>> decise per poi sorridere.Sofia fece finire tutto iniziando a salutare frettolosamente e guardandomi male.                                  << Ma cosa ti passa per il cervello?>> urlò non appena gli altri se ne andarono. In fin dei conti era stato divertente provocarlo, ma mi sarei dovuta prendere le conseguenze di quello che avevo fatto: mi fermai in mezzo alla via che portava alla casa di Sofia e sgranai gli occhi.                          << Cazzo, hai ragione , ma secondo te era serio?>> chiesi.                                    << Ma, non saprei, magari chiamalo quando siamo a casa.>> mi consigliò datò che notò il mio respiro accelerato. Entrammo in casa e, dopo aver salutato i genitori di Sofia, entrammo in camera sua: mi buttai sul letto e tirai un sospiro, era il momento di chiamarlo. Dopo pochi squilli:
  "Ei,dimmi
" Volevo chiederti se eri serio prima" andai dritta al punto, era la mia specialità essere così.         
" Vuoi che sia serio?" chiese con tono provocante.                                             
" No, voglio che tu mi dica se eri serio o meno."                                                          " Non ti darò la risposta secca perchè potresti usarla contro di me, quindi dirò il contrario: no, non ero serio."    Era troppo furbo e io ero troppo provocatoria per lasciarlo andare così e per lasciare andare le cose come voleva lui: "Bene, allora , domani a casa mia per le tre." dissi decisa per poi chiudere .
Vidi Sofia scuotere la testa e capii: Mattia.                                                           Lo chiamai senza sentirmi in colpa e mi chiese cosa avevo fatto e com'era andata la giornata, ovviamente, omisi la parte di Leo.                                             Me ne accorsi troppo tardi: ero nella merda.

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