1-battaglia di cuscini

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Il cuore sembrava volermi uscire dal petto. Ero nervosissimo, era la prima volta che avrei visto Hajime dopo l'accaduto.
Entrai in classe e mi sedetti al mio posto, accanto a lui.

"Tu sei quello di capodanno!"
Disse guardandomi in faccia, non negli occhi, semplicemente in faccia.
"Presente" dissi con tono giocoso.
"Mi vuoi spiegare cosa ci facevo a casa tua?"
"Festeggiavamo" sorrisi.
"Si ma io non so chi tu sia!"
"Il tuo ex" dissi con nonchalance.
Poco dopo realizzai di averglielo detto.
Volevo sotterrarmi.
"Il mio ex? Ma io sono etero!"

Se se, credici bello!

Mi venne quasi da ridere.
"Ex... compagno di classe intendo! Non ci vedevamo dalle medie e ti avevo avvertito che sarei venuto qui appena iniziato l'anno nuovo" mentii spudoratamente. 

Non potevo fare altro.
Con chi ha perso la memoria non si può parlare della maledizione, non capirebbe.
Soprattutto Hajime mi prenderebbe per un pazzo, non riuscirei mai a convincerlo di una cosa inverosimile come questa.
"Non mi ricordo di te" Rispose freddo
"Non sono uno che rimane molto impresso nella mente delle persone" mentii.
Ero favoloso, era impossibile dimenticarmi dopotutto.

Anche se Iwa-chan ci è riuscito, ma dettagli

"Probabile. Perché quando ti ho chiesto chi fossi ti sei messo a piangere?"
"Non è importante" a quel punto il professore entrò in classe "seguiamo la lezione dai"

Passammo le prime tre ore in completo silenzio.
Dovevo inventarmi qualcosa. E alla svelta.
Gli allenamenti non ci sarebbero stati, quindi non  sapevo sinceramente come fare.
Poi, il lampo di genio.

Strappai un foglietto da un quaderno e cominciai a scriverci sopra, poi glielo passai.

Nulla da fare dopo scuola?

No, in realtà dovrei andare a casa, come mai?

I miei hanno una tavola calda, non so se ti ricordi, ti va di fermarti li a pranzo? Offro io!

Mh, ci sta.

Grande Tooru, sei un genio!

Il tempo stranamente scorse molto velocemente ed io ed Hajime, appena suonata la campanella ci avviammo verso il ristorantino dei miei.

Appena entrammo, ad Iwa-chan cominciarono a brillare gli occhi.

"Signori Oikawa, buongiorno! Quindi lui è vostro figlio?" disse appena vide i miei genitori.

Quindi di loro si ricorda? Bene, va di male in peggio, ora devo anche essere geloso dei miei genitori!

Mia madre guardò un attimo in faccia mio padre, poi guardò me con uno sguardo compassionevole odioso come pochi.

Non guardarmi come un cane bastonato, non ho bisogno della compassione di nessuno, so di poter riuscire nel mio intento

"Esattamente Hajime" disse mia madre amareggiata, abbassando lo sguardo.
Si creò una sorta di silenzio, la tensione poteva tagliarsi con un coltello. Mio padre pensò bene di intervenire.
"Allora, volete mangiare qualcosa?"
"Certamente!" Dicemmo contenti all'unisono.
Inutile dirlo, la mia faccia si tinse completamente di rosso.

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