10- la luce in cima alla montagna

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Tooru's pov

Una situazione del genere non è facile da affrontare alla nostra età.

18 anni nemmeno compiuti, con la paura di respirare, di essere un peso, ci ritroviamo a dover contare su chiunque, ci aggrappiamo ai ricordi, con le labbra screpolate tra i denti, pronti ad esplodere, nella speranza di un'ancora di salvezza.

E' pesante, insopportabile dover contare su qualcuno, ma certe volte è il minimo che possiamo fare per non toccare il fondo.

Ed Iwaizumi era sempre lì, nel bene e nel male. Quel sentimento egoistico di volerlo sempre e comunque con me, dalla mia parte, mi faceva morire dentro, ma non riuscivo a farne a meno. 

Ero ancora lì, fermo su quel letto, inerme, ma davanti a me si stanziava solo il buio più totale, come se fossi aggrappato ad una montagna, desideroso di raggiungere quella luce che ne illuminava la cima.

Avevo, però, paura.

Anzi, paura era sminuire quel sentimento che mi stava divorando dentro. E se raggiungere quella luce avesse significato non vederlo più? Cosa avrei fatto allora? E se mi fossi lasciato andare? Sarebbe certamente stata la cosa più facile da fare, non ci sono dubbi, ma se a quel punto fosse davvero tutto finito?

Sentii un fuoco bruciarmi dentro, mi scappò un sorriso, allungai la mano e mi diedi lo slancio. 

Era meglio finirla lottando che lasciandomi abbandonare da quell'inutile pigrizia, dalla stanchezza.

Non avevo forze, era vero, ma quel fuoco mi spinse a salire su, su e ancora su. 

E se raggiungere quella luce avesse significato poterlo stingere di nuovo tra le mie braccia? A quel punto, cosa mi poteva fermarmi dal provarci? La paura di fallire era più forte  anche del solo sapere di avercela messa tutta? Assolutamente no.

Sentii un pezzo sotto di me cedere ma la vetta era sempre più vicina e lo sfinimento era ormai n lontano ricordo. La superficie era umida, come coperta di muschio, il che la rendeva piuttosto scivolosa, ma non avevo intenzione di arrendermi.

Hajime Iwaizumi, guarda che cosa mi fai fare...

Eccomi lì, ad un passo dall'arrivo. La luce era ormai sempre più intensa.

Bene Tooru, ora o la va o la spacca.

Il buio attorno a me si era diradato,  allungai il braccio e mi diedi l'ultima spinta.

Se questo non è amore, io non so cosa sia.

Mi alzai in piedi, attorno a me la vista di quell'immenso buio che circondava la vetta, che chissà dove si sarebbe fermato. Sopra, invece, quella forte luce si stanziava. Allungai allora  il braccio, con ormai le lacrime agli occhi.Le palpebre si fecero pesanti, il tempo di batterle e il bianco più totale aprì il sipario davanti a me.Continuai a batterle fino a mettere a fuoco ed allora finalmente lo vidi.

Ce l'ho fatta, ho vinto.

Non credo di averlo mai visto piangere così, con un sorriso così ampio. 

Sì cazzo, io lo amo davvero.

E' vero però quel che si dice, che non realizziamo cosa abbiamo fino a quando è finita. In quel momento ho infatti compreso appieno quanto io avessi bisogno di lui.Certo, ero già precedentemente consapevole del fatto che  Hajime fosse molto importante per me, ma non fino a questo punto. Non credo di essere mai stato così contento di poterlo vedere.

Con quel poco di forze che avevo, alzai il busto e mi gettai su di lui, scoppiando in un pianto a dir poco liberatorio.

"HO DAVVERO TEMUTO DI PERDERTI STAVOLTA"

Mi strinse a sé, si allontanò leggermente e puntò il suo sguardo sul mio. Gli occhi verdi erano ormai rossi e gonfi, il viso a sua volta completamente arossato, le guance rigate da un'infinità di lacrime, le labbra screpolate e piene di piccoli taglietti ed il naso colante. Mi fermai per un attimo da quel pianto liberatorio, con la paura che fosse davvero un sogno. Lentamente allungai una mano sul suo viso e gli accarezzai delicatamente la guancia. Lui, invece, di tutta risposta avvicinò il suo viso al mio e mi tolse la maschera d'ossigeno. Sentivo delle voci attorno a noi, probabilmente qualcuno era entrato nella stanza sentendolo urlar prima, ma decisi di mettere il muto a qualunque cosa mi circondasse.

Ora per me esisti solo tu.

Avvicinò le sue labbra alle mie, avvicinai il mio viso e lo premetti contro il suo. Ricominciai a piangere, era qualcosa di incontrollabile per me. Non credo di avergli mai dato un bacio bello come quello, era ciò che più potessi desiderare.

Il mondo sembrava essersi fermato per qualche istante solo per concederci quel bacio, quel contatto alla vista tanto futile, ma che per noi era di valore inestimabile. Era ciò che entrambi desideravamo fin da quando le nostre iridi si scontrarono per la prima volta, e come lo sapevo io, in fondo al suo cuore anche Hajime ne era consapevole.

Quando lui si staccò tutto riprese a girare, ma per me, ormai, esisteva davvero solo lui. Il resto era di contorno, una di quelle cose che ci sono ma solo per fare atmosfera. 

A quel punto mi gettai di nuovo tra le sue braccia.

Cominciò ad accarezzarmi i capelli, me ne spostò una ciocca dietro l'orecchio e vi avvicinò le labbra.

"Ti amo"

Pronunciò quella frase con la sicurezza di una volta,senza esitare, col cuore in mano.

"Non voglio svegliarmi stavolta..." bisbigliai io a mia volta con la voce rotta

Mi morsi le labbra e mi strinsi a lui con tutta la forza che avevo.

"Stavolta non stai sognando Tooru, da adesso in poi puoi scordarti che io ti lasci solo nemmeno per un istante"

Mi scappò un flebile sorriso e mi lasciai andare di nuovo in quell'abbraccio, chiudendo gli occhi, ormai stremato.

"Ce l'hai fatta, guerriero" disse allora mio padre con le lacrime agli occhi. Sentii mia madre singhiozzare, probabilmente si era stretta a lui.

Caddi allora tra le braccia di Morfeo, ancora stretto tra le braccia di Iwa-chan, che mi teneva delicatamente, quasi avesse paura di rompermi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2021 ⏰

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