2- perdersi nei tuoi occhi

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La porta si aprì.
Iwaizumi.
Mi guardò fisso negli occhi.
Mi sentii sprofondare.
Chissà cosa pensava in quel momento di me.

"Ho scordato la giacca"disse come se nulla fosse. Si avvicinò a me, sentii i nostri petti sfiorarsi.
Prese la giacca ma rimase fermo un attimo.
Mi fissò negli occhi.
I miei, di conseguenza si incastonarono ai suoi.
Stavo per avvicinarmi e baciarlo, quando di scatto si mosse e uscì dalla stanza.

Cocco: era il suo odore che impregnava come sempre le pareti della stanza. Era così forte ma allo stesso tempo piacevole da essere praticamente impossibile da descrivere. 

Rimasi immobile per qualche secondo a fissare la porta della mia stanza, ormai chiusa. Il cuore sembrava volermi uscire fuori dal petto. Ci eravamo solo sfiorati, ma quel contatto sembrava essersi tatuato sulla mia pelle.

Notai, che però, la giacca non era l'unica cosa che aveva lasciato a casa mia. C'era anche il suo telefono.

Lo sbloccai.

"IlMioAlzatore"sussurrai.

Mi stupii che la password fosse quella, sempre la stessa.
In quel momento trovai aperta a galleria.
Le nostre foto erano tutte lì, da quelle più stupide a quelle più serie.
Cominciai a vedere tutto appannato, le lacrime erano in procinto di uscire.

Immediatamente reagii, prendendo la giacca e mettendomi le scarpe, correndo verso casa sua per ridargli il cellulare.
Sapere che non avesse cancellato le nostre foto mi aveva gasato un sacco.

Lo vidi e mentre stavo per urlargli di fermarsi, mi fermai io.
Il fatto che avesse guardato le nostre foto significava che ormai qualcosa lo sapeva.
Rimasi fermo, abbassai lo sguardo e, mentre stavo per girarmi, qualcuno mi afferrò il braccio.
Era Iwa-chan, ovviamente.
Rimasi pietrificato, mi girai e lo guardai negli occhi.
In quegli occhi avrei potuto perdermici.
Profondi, neri, dai mille riflessi. Erano lucidi, probabilmente per il freddo, e la luce in essi riflessa li faceva apparire enormi, surreali. Sembrava di avere davanti l'universo più oscuro e profondo, illuminato solo dalle stelle in lontananza.

Non riuscivo a staccare il mio sguardo dal suo, era come incatenato.
Si era formato un silenzio abissale tra di noi. I nostri sguardi erano ormai fusi tra di loro e per un attimo, mi sentì perso, come fluttuante nello spazio.
Iwa-chan ruppe quel silenzio ormai imbarazzante.
" Mi sa di aver lasciato il mio telefono da te"
"T-t-te lo stavo riportando"dissi io con un fil di voce.
" Ok, allora spiegami una cosa" gli diedi il telefono in mano, lui lasciò la presa, lo sbloccò e cercò qualcosa.
Girò il telefono. Era una foto. Ci stavamo baciando.
"Cos'è questa foto?"
Io rimasi in silenzio ed abbassai la testa.
"Ma io e te cosa siamo?"
Ancora silenzio.
"Non dirmi che stiamo assieme? No, impossibile, io non sono gay!"disse con tono quasi sprezzante.
Io rimasi a testa bassa.
" Scusa ma ora devo proprio andare"mi girai e corsi via, incurante delle sue urla.
Sentii gli occhi umidi, ma non piansi. Mi trattenni. Avrei voluto sprofondare.
Ora non mi avrebbe più rivolto parola, me lo sentivo.
Il problema era che ad Iwaizumi non piacevano solo gli uomini, ma anche le donne, e per mia sfortuna, non potevo sparargli in faccia la verità come se nulla fosse.
Anzi, non è che non potevo, ma non volevo.
Immaginai come mi avrebbe traumatizzato sentirmi tolto da ogni certezza, quindi piuttosto pensai a correre verso casa invece di rimanere davanti a lui a far scena muta.
Entrai in camera mia e mi lanciai sul letto.
Inutile dirlo, quella notte la passai in bianco.
Mi girai e rigirai continuamente nel letto, ma nulla, del sonno non ci fu la benché minima traccia.
Mi alzai dal letto verso le 5, tanto comunque non avrei dormito. Ero in ansia perché di lì a poche ore avrei rivisto Iwaizumi. 

Uscii il più silenziosamente possibile ed andai a correre. Corsi per un'oretta circa e poi tornai a casa.Mi feci una bella doccia, cercai di rilassarmi il più possibile, ma nulla.
Misi l'uniforme scolastica, mi asciugai i capelli e mi guardai allo specchio.
Avevo delle occhiaie allucinanti, dopotutto quando una diva come me non riceve il suo meritato sonno di bellezza, delle occhiaie sono solo il minimo effetto collaterale. Non diedi per la prima volta troppo peso al mio aspetto, presi il borsone e lo zaino e mi incamminai verso scuola.

Non avevo fatto colazione ed avevo una fame temenda, quindi, dato che avevo ancora un po' di tempo, mi fermai in un negozietto che si trovava a metà strada. Entrai, presi due dorayaki, due onigiri, un succo di frutta e mi avvicinai alla cassa.

Logicamente, mi trovai davanti nient'altro che Iwa-chan. Aveva addosso un cappello giallo. Anzi no, il  cappello giallo. Sentii i ricordi di quel giorno riaffiorarmi in mente. Sorrisi.
Mi guardò, ricambiò il mio sorriso.
"Andiamo a scuola assieme? " Mi chiese lasciandomi un po' sorpreso. Annuii e, dopo aver pagato, ci incamminammo, l'uno di fianco all'altro verso scuola.

Fu lui a rompere il silenzio.
"So che non ti sei appena trasferito, so anche che sei l'alzatore e il capitano della squadra di pallavolo. So tutto. Mia madre mi ha raccontato tutto. Non volevo crederci ma tra foto, video, e racconti dei miei, sono convinto che siamo stati assieme."
"Quindi tua madre te ne ha parlato... " Dissi quasi sottovoce.
"Esattamente, ma dato che io non ho memoria alcuna di te, sappi che ora come ora tu non mi piaci."
"MEMORIA ALCUNA! AHAHAHAHAHA IWA-CHAN, PARLI COME MIO NONNO AHAHAHAHAHAH! " dissi cercando di sdrammatizzare la situazione. Appena arrivammo a scuola ci sistemammo nei nostri banchi.
"Allora restiamo amici? " Chiesi un po' titubante.
"Certamente! " Disse sorridendo.
A quel punto andai in bagno.
Non riuscivo più a trattenermi.
Mi chiusi nell'ultimo bagno e cominciai a piangere.

Sapevo che non mi avrebbe amato fin da subito, allora perché sentire la sua voce pronunciare quella frase, mi ha fatto cadere il mondo addosso?

Perché sentirselo dire è diverso, lo è sempre stato.
Sapevo di piacergli l'anno prima, eppure sentirmelo dire mi aveva riempito di gioia che non se ne ha nemmeno l'idea.

Sentii la campanella, mi affrettai ad uscire dal bagno, mi sciacquai la faccia e corsi in classe.

Dopo quell'episodio, tra me ed Iwa-chan rimase lo stesso per più o meno due mesi, fino a che, un giorno, mi disse di essersi fidanzato.

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