CAPITOLO 1

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Era una tenera serata di Agosto. Le stelle brillavano come la sera prima, forse un po' di più; il cielo era limpido come la sera prima: noo!!! Forse un po' di più, ma il mare era un po' più fragoroso del solito, forse perché, sotto sotto, qualcosa turbava anche lui.

Lì, si scorge in lontananza, un ragazzo sdraiato sul suo lettino, posto su quella spiaggia comunque... In quel solito e banale lido.

Un ragazzo dall'enorme timidezza, ma di una grande, ma sempre enorme, magnifica saggezza. Questo ragazzo aveva un mondo tutto suo, un mondo che lui definiva... UN MONDO MIGLIORE; anche se non era il mondo reale dove lui abitava.

Era sempre immerso in tanti "perché", in tanti "se", in tanti "non ci provo a fare quella cosa, perché posso farmi male, ma se non ci provo, dopo sto male", insomma, un ragazzo di pieni "problemi fondati su castelli di carta"

Dave, anche se il suo nome in realtà è Raffaele, ma per lui Dave fa tanto da "fighetto della situazione"; su quella spiaggia di Napoli non si sentiva fighetto, anche perché città migliore della degna Partenope, al mondo, non ce n'è.

Stava trascorrendo questa sua splendida serata sdraiato, lì, per i fatti suoi, a dirla a breve. Si stava tormentando in quelle frasi, in quei quesiti, in quei pensieri che da poco vi ho raccontato, e stava lì, sperando sempre di vedere la stella più bella, di sentire l'onda migliore di quel fantastico mare, che sbatteva di qua e di là, scontrandosi negli scogli sconnessi e nelle pietre che c'erano lì, che col sale e quel profumo di salsedine, li levigava a tal punto da farli diventare pezzi da collezionare in una delle migliori boutique della zona.

Immaginava la sua vita, una vita dove avrebbe fatto chissà cosa, un mondo dove poteva esserne il padrone, un mondo dove poteva comandare tutti i complicati e sofisticati ingranaggi, un mondo, insomma.... Beh il MONDO DI DAVE.

Tutto quell'immaginare, però, lo portava tanta angoscia, tanta tristezza, tanta amarezza, perché già sapeva che, in corpo a sé, non avrebbe mai potuto affrontarlo, anche perché sarebbe stato un mondo troppo cinico per lui, un mondo dove aveva tanta paura da controllare nel caso in cui qualcosa, anche la più piccola cosa, potesse sfuggire di mano.

Ma nella sua coscienza sapeva in corpo a lui, che un mondo così, lo potesse avere solo nella sua testa: piccola ma di enormi prospettive e di intricati incroci di idee e di traffico di neuroni.

Stava sempre lì, a pensare di fare qualcosa, a pensare chissà che. Ma così, d'improvviso e di getto, si solleva da quel lettino che prima aveva tanta comodità, ma or ora sta diventando sempre più scomodo perché il "relax-moment" è finito e si reca a prendere le sue cose; indossa la sua maglia che odorava di un fantastico profumo di profumeria; ora odora di un profumo migliore, quello di un sapore fantastico di sale, un bel sapore di mare. Eh già, Dave sentiva sapori anche se non mangiava, perché aveva, in tutto ciò, una testa a dir poco POETICA!!!

Dopo la maglia dal sapore di sale, è tempo di rimettere quel fantastico short che aveva comprato proprio ieri sera, in qualche zona fantastica, nel napoletano, con tutte quelle frange che stavano a penzoloni e che, col vento, sembravano fili di alghe, quelle alghe che sono caratteristiche di una nota zona sarda, dove era stato in vacanza qualche anno fa... qualche? Beh, più del "qualche".

Le ciabatte che aveva lasciato sotto al lettino quasi se le dimentica. Ma, passeggiando per i primi tre metri, si accorge la sensazione di freddo che pervade le piante dei suoi piedi e, quel piccolo brivido, lo spingono a farlo scorgere sotto proprio quel lettino, che... OPLA'!!! Eccole qui quelle che non ti fanno sentire il freddo sui suoi passi. Delle ciabatte che non si sa benissimo se sono ciabatte normali, oppure dei sandali usciti male dal negozio, sempre della sera prima. Forse in quel negozio non ci entrerà più, ma poi BOH???....CHI LO SA?

Ehi, sì, eccoli, gli immancabili occhiali da sole che vede sopra il lettino, quando lo sguardo volge dal piano terra, fino ad un piano superiore; come se quel lettino facesse da una sorta di palazzo, una sorta di abitazione multipiano. Ecco, avete visto che fantasia ha quel "piccolo ma grande" DAVE? Di vedere un semplice lettino come una struttura abitativa.

L'aria di uno che sembra venuto in vacanza da una zona delle Hawaii ormai è completata. Ma adesso che si è sistemato ed è tutto apposto, si appresta a rientrare nella sua abitazione. Si è fatto tardissimo e vuole solamente dormire in un lettino molto più comodo di quello del lido...anche perché il lettino di casa non può mai essere paragonato nemmeno al miglior letto a mille piazze, di una stupenda suite, di un lussuoso albergo di Los Angeles. Un ultimo sguardo al suo smartphone, vede per un attimo il suo profilo Instagram e poi... MA SIIIIII!!! ANDIAMO VIA DA QUI!!!!

Quel Fantastico Mondo di DaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora