III. A Marte

59 10 1
                                    

A Marte
te l'ho detto,
solo il dolore mi sprona ad aprire le mie note.
proverò a spiegarti perché oggi sto scrivendo di te.
ancora.
mi crei una bellissima sensazione di leggerezza, mi fai sentire vivo.
ogni volta che il mio sguardo incontra il tuo sento un dolore fisico al petto.
ogni volta che mi tocchi, che mi abbracci mi sento di troppo e non resto mai il tempo che vorrei.
mi guardi e mi sorridi, ti guardo e vorrei non dovermi costringere a smettere di farlo.
odio sentirmi così brutto sotto il tuo sguardo.
odio dovermi punire mentalmente.
odio aver paura di tutto ciò.
odio sentire questo fottuto dolore al petto e le mani fredde mentre scrivo.
ho un nodo alla gola,
ma non posso più negarlo, Marte.
mi sei entrata dentro.
una volta, dopo un allenamento tra la solita neve
piena delle nostre conversazioni, mi chiedesti la differenza tra l'essere innamorati e l'amare.
tutti prima o poi nella loro vita si pongono questa domanda ed è facile che mi venga posta.
Centinaia di volte avrò risposto a quella domanda e la spiegherei altre cento; le mie conversazioni si basano sul sentimento di Amore praticamente.
comunque,
ti dissi che l'essere innamorati è voler trascorrere la maggior parte del tempo con quella persona, voler sentire la sua voce, guardarla negli occhi, cercare contatto fisico.
Marte, sono innamorato di te.
odio averlo realizzato, odio provare sentimenti.
probabilmente perderò tutto quello che ho costruito con te.
so che un giorno te ne accorgerai, sto diventando troppo evidente.
seduti tra la neve ti dissi che l'amore è una specie di scelta
e io non posso sceglierti Marte,
non voglio.











-

Cara Marte...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora