Capitolo 2

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Cap. 2


Winter mosse il polso con un movimento elegante, facendo danzare il panciuto bicchiere di whisky che teneva in mano e il liquido in esso contenuto.

Nell'osservare le onde dorate del piacevole liquore, il capofamiglia degli Hamilton mormorò all'indirizzo della fulva gemella: «Diciamo che Brigidh non avrebbe potuto essere più vaga... ma questo non mi stupisce.»

«Non riesco mai a capire se lo fa apposta o se, semplicemente, le sue Visioni sono talmente fumose da essere incomprensibili» sbuffò Summer, le gambe distese sul divano del salone di Win e le braccia intrecciate dietro la nuca.

Il viso rivolto verso l'alto era teso e preoccupato, e il gemello comprese più che bene la sua ansia. Con una nipotina non ancora nata e uno di nove anni, non c'era da star tranquilli, senza considerare tutte le altre persone a cui lei era legata.

Chi poteva essere colui, o colei, da cui avrebbe potuto essere strappata via a forza?

Tornando dalla camera di Malcolm dopo averlo messo a letto, Kimmy si accomodò sul bracciolo della poltrona di Winter e, con naturalezza, gli passò un braccio attorno alle spalle.

Lui sorrise immediatamente e, nel baciarle il dorso di una mano, le domandò: «Si è addormentato?»

«Era stremato. Correre per così tante ore dietro a Lucky lo ha steso... ma era così contento, quando ho messo la cuccia morbida ai piedi del letto!» sorrise dolcemente Kim, ripensando al piccolo meticcio che avevano salvato solo la settimana precedente.

Scampato a un brutto incidente stradale, per pura fortuna aveva rimediato solo una gran paura e qualche abrasione.

Sicuramente incrociato con un cocker, Lucky aveva lunghe e morbide orecchie, un pelo ricciuto e nero e, cosa davvero singolare, le zampette macchiate di bianco.

Non avevano alcuna idea di quale fosse la sua provenienza ma, dopo aver visto gli occhi supplichevoli di Mal, Winter non aveva potuto che prenderlo con loro.

Certo, avevano dovuto iniziare a corrergli dietro per fargli capire dove fare i bisogni, e cosa non masticare con gli affilatissimi dentini da latte.

Vedere la gioia sul volto di Malcolm, e il modo responsabile con cui se ne prendeva cura, però, ripagava di qualsiasi problema. E Winter non si sarebbe mai scoraggiato di fronte a un cane giocherellone, se il premio era veder sorridere il figlio.

«Quel cane è una dolcezza. Non fosse che a casa mia starebbe sempre da solo, ne prenderei uno anch'io» dichiarò Summer, sciogliendosi in un sorriso.

Kimmy le sorrise di rimando e, nello scivolare sulle gambe del compagno – che le avvolse possessivo la vita con un braccio – le confidò: «Piace anche a me, e guardarlo in quei suoi occhioni marroni è una tortura, perché gli lascerei fare qualsiasi cosa.»

«Pensavo fosse solo una mia prerogativa» ghignò Win, ammiccando all'indirizzo della fidanzata.

«Beh, ci sono cose che Lucky non può certo darmi» ammise lei, scrutandolo maliziosa.

«Oh, vi prego! Non davanti a me!» esclamò Summ, coprendosi gli occhi con aria melodrammatica. «Non voglio diventare cieca!»

«Ma per favore!» rise sommessamente il fratello. «Sai più cose di me, sul sesso, e di certo non mi metterò ad amoreggiare con Kim di fronte a te.»

«Solo perché ho avuto più materia prima tra le mani, non vuol dire che conosca più trucchi di te» replicò ironica la gemella strizzando l'occhio a Kimmy, che arrossì copiosamente.

The Lady of Fire - Volume 3 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora