Capitolo 8

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8.


Le strade assolate di Hilo erano percorse dai turisti, accarezzate dolcemente dalla brezza che giungeva dal mare e, noto solo agli eletti, graffiate dai sommovimenti terrestri che plasmavano la Terra.

Summer godeva di quegli elementi in egual maniera, ma i suoi occhi erano solo per il suo accompagnatore, per il suo Fulcro, per la sua anima gemella.

Anima gemella che, in quel momento, stava contrattando – anche in maniera piuttosto energica – con un commerciante di ninnoli per avere una collana dall'aspetto piuttosto esotico.

La donna ridacchiò nel vederlo animarsi a quel modo - J.C. era solitamente compassato e tranquillo - e quando lo vide riuscire nel suo intento, non poté che applaudirlo festante.

Tutto contento, l'uomo si volse nella sua direzione e, con occhi che racchiudevano il grande amore che provava per lei, le disse: «Girati, così posso mettertela.»

«Grazie» mormorò lei, sollevando la chioma di onde ramate per facilitargli il compito.

Mike non aveva gradito molto vederli uscire assieme, mano nella mano, ma aveva fatto buon viso a cattivo gioco. Senza attendere neppure un secondo, era praticamente corso fuori dall'albergo con tutta l'intenzione di andare a caccia.

Al mare, per le vie del centro o in un bar, nessuno di loro lo sapeva.

Amanda, invece, aveva colto al volo l'occasione per prenotare un'intera sessione di massaggi nella SPA dell'albergo e, con un gran sorrisone, aveva augurato loro di passare una bella giornata.

Quello che l'aveva stupita era stato Sean.

Si era limitato a sollevare il bicchiere del suo succo d'arancia – neanche fosse stato pregiato Dom Perignon – e aveva brindato a loro, lanciandole un sorriso velato di preoccupazione prima di distogliere lo sguardo e concentrarsi sulla colazione.

Summer non aveva affatto gradito quell'occhiata colma di dolce ammonimento, ma aveva preferito rimanersene zitta per non rovinarsi la giornata prima che questa avesse avuto inizio.

Non voleva lasciare a Sean la possibilità di metterla a disagio anche se, in parte, lei stessa era la causa della sensazione di malessere che stava provando.

Come una codarda, si era rifiutata di ascoltarlo, nonostante lui avesse tentato ripetutamente – e con grande educazione, doveva ammettere – di poter parlare in separata sede.

Lei gli aveva sempre negato questa possibilità.

Ascoltare ciò che nonna Shayna, per bocca sua, aveva intenzione di dirle, non era esattamente il modo migliore per chetarsi e, se ci avesse anche solo provato, le sarebbe venuto un mal di testa tremendo.

Quella giornata era solo per lei e J.C... anche se sapeva che non avrebbe potuto procrastinare ancora molto il suo colloquio con Sean.

In un modo o nell'altro, dovevano parlare. Ma non quel giorno.

Punto.

Un brontolio sordo nel Kilauea, però, parve contraddirla, ma lei preferì non ascoltarlo.

Per una volta, avrebbe voluto tanto essere una comune ragazza in compagnia del suo uomo, non un'Accolita degli Elementi, una Dominatrice del Fuoco, una Pirocinetica Creatrice.

Per una volta, avrebbe tanto voluto che anche J.C. fosse solo un uomo, e non il depositario di un antico credo cui lui non faceva il minimo affidamento, ma a cui era legato pur negandolo.

The Lady of Fire - Volume 3 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora