Capitolo 6

341 28 2
                                    


 6


Stava ancora decidendo se bussare o meno alla porta di John, quando questa si aprì dinanzi a lei.

Summer sorrise spontaneamente nel vederlo, reclinando lentamente il pugno che aveva levato per bussare, mentre gli occhi vagamente sgranati e un leggero rossore a imporporarle le gote smascheravano la sua ansia.

J.C. si chinò su di lei per deporle un bacio sulle morbide labbra al sapor di ciliegia, il movimento reso fluido e spontaneo dalla libertà che sentiva scorrergli dentro, al pensiero di essersi finalmente aperto con Summer.

Un attimo dopo, Summ gli avvolse le braccia attorno al collo e lo spinse nella sua stanza per togliersi dal corridoio, dove Mike o Mandy avrebbero potuto vederli.

Con un colpetto degli scarponcini da trekking, si chiuse quindi la porta alle spalle mentre approfondiva il bacio, le mani di John impegnate a districarsi dal suo abbraccio focoso.

Quando infine vi riuscirono, la tennero a distanza di sicurezza, un sorriso un po' sciocco in volto ma tanto, tanto mascolino.

«Ehi, piccola... tutto bene?» gracchiò lui, indeciso se lasciare le mani sui fianchi morbidi di Summer o, più semplicemente, permetterle di portare a termine quel che lei aveva solo cominciato.

L'amica ride sommessamente, gli occhi da gatta che brillavano cangianti come un caleidoscopio e, nel ritirare le braccia da lui, si mise in posa come una scolaretta dispettosa.

«Ciao.»

Appariva così stranamente fragile, in quella posizione, il suo viso acqua e sapone ringiovanito come se, in una sola notte, Summer fosse tornata avere vent'anni.

All'improvviso, però, l'uomo capì. Era la portata di ciò che li aveva gettati l'uno tra le braccia dell'altra, a renderla così docile, suo malgrado così insicura.

Anche solo per quello, John provò una stretta al cuore. Non era una semplice sbandata, o un impulso sessuale dettato dal momento. Aveva già visto Summer alle prese con gli uomini ma mai, in nessuna occasione, era apparsa tanto vulnerabile o indifesa.

Con un moto improvviso quanto violento, la attirò a sé per abbracciarla con foga e, affondando il viso tra i suoi capelli – stretti in una coda di cavallo – mormorò accorato: «Non succederà nulla che tu non voglia, Summ, te lo giuro. Non ti farò mai del male.»

Summer percepì un brivido lungo la schiena, a quelle parole così veementi, ma preferì non badarvi e, stretta in quell'abbraccio caldo e protettivo, assentì.

«Lo so, John. Scusa se ti sono saltata addosso così ma... beh, avevo fame.»

J.C. allora scoppiò a ridere e, nello scostarsi da lei, le diede un bacio ruvido quanto passionale.

«Fattelo bastare per un po'. Preferirei non dare troppe spiegazioni ai nostri colleghi.»

«Va bene. E poi, oggi mi tocca stare in coppia con Mike, quindi mi servirà tutta l'energia possibile per sopportare le sue avance

Rise del solo pensiero ma, notando il cipiglio di John, aggiunse conciliante: «Se vuoi, gli dico semplicemente che l'uomo che voglio nel mio letto sei tu, e tu solo, così si calma subito.»

«No, lascia perdere!» sbottò J.C., levando una mano con aria irritata. «Mi romperebbe le palle a sangue per tutto il resto della nostra permanenza qui. Meglio parlare solo quando ci avremo capito qualcosa anche noi, non prima.»

«Lo stenderò con una mossa di karate, tranquillo... se farà lo stupido, ovviamente» ironizzò lei, aprendo la porta della stanza di John per sbirciare all'esterno.

The Lady of Fire - Volume 3 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora