Capitolo 1: L'inizio

99 17 5
                                    

Il nuovo "gioco" dell'orrore nato in Russia è arrivato anche in Italia: lo scorso febbraio un 15enne di Livorno si è suicidato da un palazzo di ventisei piani per seguire le regole della Blue whale. Di questo terribile "gioco" ne avevamo già parlato il 3 marzo scorso, quando in Russia il numero di adolescenti morti per seguire questa moda era arrivato a 130. Ieri sera, questo tema delicato è stato affronatato da Matteo Viviani de Le Iene e quello che ne è venuto fuori è davvero agghiacciante.
Il giornalista è partito per un lungo viaggio in Russia, lì ha parlato con alcuni genitori che hanno perso i loro figli a causa di questo "gioco". Ha consultato alcuni esperti e infine è tornato in Italia, a Livorno, dove un 15enne si è tolto la vita buttandosi giù da un palazzo di ventisei piani.
In Russia ha approfondito il tema e ha scoperto che dietro a questo "gioco" dell'orrore ci sono persone che manipolano la mente degli adolescenti. Queste persone si fanno chiamare curatori o tutor. E sono loro a dettare le regole del gioco. Per 50 giorni i ragazzi che decidono di prendere parte al Blue whale, che letteralmente significa balena blu, devono seguire delle regole. La decima, per esempio, dice di alzarsi alle 4.20 di notte e andare sul tetto di un palazzo molto alto. E così via fono ad arrivare all'ultimo giorno, il 50esimo, prevede la morte. I ragazzi che hanno seguito la Blue whale si buttano giù da un palazzo molto alto. Con loro al momento della morte ci sono altri minorenni per documentare il tutto. In questo "gioco" malato, i tutor hanno pensato a ogni minimo dettaglio per renderlo ancora più spaventoso. I curatori, infatti, sincronizzano le morti in modo da rendere questo gioco devastante per la mente delle persone.
Come spiega uno psicologo a Matteo Viviani, chi arriva all'ultimo giorno viene celebrato dagli altri memebri della comunità come un eroe. "Questo - spiega l'esperto - è un modo per fare il lavaggio del cervello dei giovani. Chi partecipa al "gioco" non deve dire nulla ai genitori né lasciare tracce in giro. I curatori hanno studiato il modo per condizionare le loro menti e la morte è l'unica soluzione per porre fine al Blue whale. I tutor per portare al suicidio inviano video satanici, suicidi, morti violente ai partecipanti in modo da condizionare le loro menti. I ragazzi che entrano a far parte di questa comunità perversa hanno tra i 9 e i 17 anni. Questo "gioco" è nato in Russia, ma ora si è diffuso anche in Francia, Gran Bretagna e Brasile".
Ad oggi la Blue whale ha ucciso 157 adolescenti in Russia e solo uno dei tutor è stato arrestato. Il suo nome è Philipp Budeikin, ha 22 anni e al momento dell'arresto ha detto di non essere assolutamente pentito: "I ragazzi sono felici di morire. Il mio obiettivo è quello di pulire la società. Ci sono tanti scarti biologici".
Il lungo servizio di Matteo Viviani de Le Iene è da brividi. Sul finale il giornalista torna in Italia, a Livorno, e qui incontra un amico del ragazzo che lo scorso febbraio si è suicidato lancianosi dal palazzo. Il 15enne spiega che il suo amico forse stava facendo la Blue whale, sono tanti i segnali che fanno pensare a questo. Dai film horror la mattina presto, alle viste sui tetti dei palazzi, al video della sua morte.
"Guardate le pagine e gli amici dei vostri figli su Facebook - conclude la madre di una delle vittime della Blue whale -. Guardate anche cosa condividono. State attenti, ma non fate troppe domande. Fateli sentire amati. Questi sono i miei consigli per salvare i vostri figli da questo 'gioco'".

-Poveri genitori, chissà cosa staranno passando ora che i loro figli non ci sono più... -commenta mio fratello Marco.
-Meno male che nostra figlia è ancora piccina... -commenta sua moglie Ada guardando la figlia che gattona verso di lei. Quella bambina è splendida. L'hanno chiamata Celeste perché a me e Ada piace un sacco Laura Pausini; Celeste, di fatti, è il secondo nome di sua figlia. Io ho dodici anni di differenza da mio fratello (di fatti lui ne ha 28). Ogni tanto mi chiede di guardare la bambina, perché sa che io non ho amici, mi correggo... ho solo un'amica: Chiara.
Chiara è l'unica persona che ha sempre creduto in me ma... l'odio delle altre persone mi fa pesare troppo la vita. Qualche volta porta suo fratello Francesco a giocare con Celeste così almeno noi possiamo chiacchierare un po'. Faccio sempre parlare Chiara perché non voglio dirle tutto quello che sento, sono consapevole che ci starebbe male. Io e Chiara ci vediamo poco perché lei si è trasferita a un'ora di macchina da qui. Si, lo so che c'è solo un'ora di macchina, ma... non possiamo vederci spesso a causa della scuola e quindi non esco mai per la città, se non per stare da sola e distrarmi un po'.
Oggi mi è arrivata una richiesta di amicizia su instagram. Di solito non le accetto, però... sono curiosa di sapere chi sia.
Il pomeriggio seguente mi arriva un messaggio in direct dalla stessa persona che mi aveva mandato la richiesta. Nel messaggio c'è scritto "Ehi, ciao. Sono Andrea, un tuo compagno di scuola. Ho visto come ti trattano... mi dispiace un sacco. Perché non reagisci a quello che ti fanno o dicono? Comunque... se hai bisogno di parlare io ci sono, okay? Stammi bene bellissima!"
"Non conosco nessun Andrea. Comunque... non riesco a reagire, vorrei tanto ma... non ci riesco proprio. Però parliamo qui così almeno poi non vieni preso di mira anche tu"
"Okay, hai voglia di sfogarti?"
"Se per te non è un disturbo..."
"No no, tranquilla"
Gli racconto tutto, anche se non so quanto possa fidarmi di lui. Gli inizio a raccontare dal primo giorno in cui ho avuto problemi a causa di Victoria Beckham, la ragazza più popolare della scuola. È andata in giro a raccontare che mi ero scopata il suo ragazzo solo perché mi sono rifiutata di farle i compiti. Tutti i ragazzi iniziarono a guardarmi come si guarda una zoccola mentre le ragazze mi odiavano perché avevano paura che rubassi i loro fidanzati. Gli ho raccontato anche di quando Gianmarco Pozece cercò di strizzarmi il culo dinanzi a tutti ed io gli ho risposto con un calcio ben assestato sui suoi gioiellini. Gli ho raccontato tutto. Anche i miei problemi familiari. Lui è compresivo, molto comprensivo.
"Abbiamo parlato molto di me, perché adesso non parliamo un po' di te?"
"Non so se ti possa interessare ma l'unica cosa che mi viene in mente è che faccio parte di un gruppo un po'... particolare"
"Posso farci parte pure io?"
"Certo, ma devi superare delle sfide per farne parte e sentirti superiore agli altri"
"Sono difficili?"
"MOLTO, ma se non vuoi entrare stai tranquilla. Non ti obbligo mica"
"Voglio entrare, quando incominciamo?"
"Domani, tieniti pronta a tutto"
"Sono sempre pronta"
"Bene, ricordati che devi superare ogni singola sfida"
"Non ho paura"
"Così mi piaci!"
"Buonanotte Andrea"
"Buonanotte amica mia"

50 Giorni prima di morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora