Capitolo 23: Incontro con una balena

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Una volta finita la sigaretta esco dall'ospedale con la mamma di Chiara. Mi porta a casa e avvisa mia madre che sarebbe tornata a prendermi più tardi. Davanti a lei dico uno "Scusa" di sfuggita e corro a chiudermi in camera mia. Odio parlare con le persone ultimamente, ovviamente tutte eccetto Chiara e sua madre.

Pochi minuti dopo sento bussare alla porta.

-Alessia... -mia madre ha una voce dolce e comprensiva.

Mi alzo dal letto e le vado ad aprire la porta. La guardo negli occhi e noto che sono lucidi. Tentenna un po' prima di abbracciarmi. Ricambio il suo abbraccio e la sento sospirare.

-Ti voglio bene bimba mia... - mi da un bacio sulla testa e tengo a stento le lacrime.

Non le rispondo, mi limito ad abbracciarla un po' più forte. Non sono una che dice queste cose. Magari, date le circostanze, dovrei farlo ma non ci riesco proprio. 

Rimaniamo abbracciate ancora qualche secondo e, dopo di che, ci stacchiamo. Lei si gira asciugandosi una lacrima che le è scappata. Sta per chiudere la porta alle sue spalle quando la chiamo.

-Ti voglio bene anche io - mi sorride e chiude la porta. Appoggio l'orecchio su di essa e sento mia madre che cerca di trattenere i singhiozzi. Non l'ho mai vista così nei miei confronti...

Chiudo la porta a chiave e mi vado a sedere alla scrivania. Prendo il diario ed inizio a scrivere.

Quando sto per finire una notifica proveniente dal mio telefono mi fa distrarre: è Andrea. 

Ciao mia prediletta, oggi mi sono messo d'accordo con l'altro curatore e abbiamo deciso che questa notte dovrai incontrare per pochi minuti una delle sue balene. Ovviamente durante l'incontro l'una non potrà vedere il viso dell'altra quindi attrezzati come puoi. Vi vedrete in quella chiesetta dove mi hai mandato il video dell'alba. L'incontro è fissato per le quattro. Conto su di te!

Visualizzo il messaggio e rispondo con un pollice in su. Ritorno a scrivere sul mio diario. Una volta finito mi vado a lavare, truccare e vestire per andare dalla mia ragazza.

Dopo quasi mezz'ora sono pronta e dopo altri cinque minuti arriva la mamma della mia ragazza.

Vado da lei e passiamo la serata tranquille e spensierate. Non penso manco più all'incontro con l'altra balena. Quando sto con lei sembra che non esista nient altro nella mia vita. Nonostante lei ora sia mia quando devo baciarla esito un po' perché ho paura che da un momento all'altro possa rifiutarmi. Passiamo tutto il tempo sdraiate sul suo letto, io la testa sul suo petto e un film al Tablet. 

Io, più che guardare il film, guardavo lei che per me è il primo piano più bello del fil della mia vita.

Purtroppo il tempo vola e in men che non si dica arriva l'ora di tornare a casa. La saluto con un bacio sulle labbra ed esco dall'ospedale con i cuffioni  alle orecchie.


***

La sveglia del mio telefono non mi dà tregua. E' più volte che la rinvio ma ora non posso più. Sono le tre e mezza del mattino e devo vestirmi per andare all'appuntamento. Ovviamente per soddisfare il mio curatore mi vesto completamente di nero mettendomi una bandana dello stesso colore per coprirmi il naso e la bocca. Evito di mettere gli occhiali per non rischiare di passare come una spacciatrice.

Per raggiungere la chiesetta decido di passare per dei vicoletti poco illuminati e, di conseguenza, poco frequentati. Arrivo abbastanza velocemente all'appuntamento ma trovo davanti al portone una persona tutta incappuccia. Con un po' di paura mi avvicino alla sagoma che, appena nota la mia presenza mi fa cenno di entrare dentro e sparisce nelle tenebre. Lo seguo a ruota libera. 

-Salve... - è un ragazzo che avrà avuto si o no un anno in più di me.

-Salve - rispondo con fare sicuro.

-L'unica cosa che dobbiamo fare è farci una foto a vicenda, lo sai vero? - mi chiede un po' imbarazzato.

-No, non lo sapevo. La comanda doveva arrivare dal tuo curatore

-Perfetto ora lo sai -e con una velocità inaudita mi ritrovo con il flash di un telefono puntato negli occhi.

Me li strofino - Grazie per avermi avvisata eh... - dico al quanto infastidita.

-Voglio finire il prima possibile quindi muoviti a farmi questa dannata foto - appena finisce la frase mi sbrigo a fargliela.

-Adesso? 

-Adesso mandala al tuo curatore e andiamocene

Faccio segno di si con il capo e mi affretto a tornare a casa.

50 Giorni prima di morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora