Capitolo 12: Balena sulla mano

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Una volta tornata a casa mando il video ad Andrea e, senza cambiarmi, mi lascio praticamente cadere sul letto per poi addormentarmi. Le urla di mia madre dal piano di sotto mi svegliano. Non riesco a capire che dice. Apro gli occhi ed ascolto attentamente.

-È pronto, svegliati tesoro!

Mi guardo in torno, confusa. Mi metto seduta sul letto e prendo il telefonino sul comodino: sono le 13:45.

Come può essere? Quando sono andata al campanile ero così sveglia ed arzilla e appena arrivata a casa mi sono addormentata come un sasso?

-Arrivo mamma – urlo aprendo la porta di camera mia.

Scendo quasi correndo le scale e mi siedo al mio posto. Mamma ha già messo il mio piatto davanti alla mia sedia. Prendo il formaggio ed inizio a metterlo sopra la pasta al sugo.

-Allora... dove sei stata questa notte? – chiede in tono calmo, forse anche troppo...

- Nel mio letto, perché? – chiedo facendo la finta ingenua.

Mia madre ridacchia a bassa voce e mi sento gelare il sangue. Finito di riempirsi il suo piatto si siede davanti a me.

-Ah... sei andata a dormire vestita? – chiede con il suo tono da "tu non mi fotti".

- Si, qualche problema? – non so quanto ne possa sapere quindi faccio finta di niente.

- Ah... no niente, così... e come mai i tuoi leggins sono diventati bianchi sul culo? – sento che si sta innervosendo ma continuo a insistere sulla mia falsa versione.

-Mamma, arriva al punto... - le dico al quanto infastidita.

- Bene... il punto è ... dove va una ragazzina della tua età in piena notte? – ci manca poco e sbotta.

- Non mi vuoi credere? Bene, faccio lo sciopero della fame – spingo il piatto lontano da me – Buon appetito mamma.

Mi alzo dal tavolo, sbatto i piedi salendo le scale e mi chiudo in camera mia.

La prima cosa che faccio è avvisare Andrea di quanto appena accaduto e lui mi risponde con un semplice messaggio:

"Non ti dovevi far scoprire... come penitenza dovrai inciderti sulla mano la sagoma di una balena. Mi aspettavo di più da te."

Mi sento un nodo alla gola e la mia voglia di tagliarmi è salita di più con questo messaggio. L'ho deluso... non posso fare altro che fare tutto ciò che mi dirà con esattezza.

Prendo la mia amichetta dietro al quadro e vado in bagno ad eseguire l'ordine del mio curatore. Lo faccio, senza esitare. Vedere il sangue che scorre lungo il braccio mi fa uno strano effetto, ma piacevole. Mando la foto ad Andrea e, dopo aver impostato l'accensione automatica alle 04:10 e la sveglia alle 04:20, spengo il telefono. Non voglio sentire nessuno. Prendo il primo libro che mi ritrovo davanti ed inizio a leggere. 

50 Giorni prima di morireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora