Gelosia - II atto

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Tu non pensarci più
Che cosa vuoi aspettare?
L'Amore spacca il cuore
Spara, spara, spara dritto qui

Le ore passano e tu sei sparito. Tengo vicino a me il telefono, attendo un messaggio. Silenzio. Silenzio assordante che mi dice di essere sola, di nuovo. Tanto è l'unica cosa che so fare, rovinare ogni cosa.
Mi ripeto che non è mia la colpa. Non ti ho tradito. Non posso farlo se non stiamo insieme. E allora perché mi sento corrodere lo stomaco? Perché non riesco a guardarmi allo specchio senza odiarmi?
Urlo la mia frustrazione, ti insulto come se potessi sentirmi. È te che dovrei odiare. Sei un bugiardo. Dici che non ti interessa eppure hai smesso di cercarmi da quando l'hai saputo. Bugiardo.
Dimmi che vuoi che sia solo tua, ti prego.

Credevo che la cosa peggiore che potessi farmi fosse pareggiare i conti, scoparti una donna più bella per ribadire che non hai bisogno di me.
Non sapevo che il silenzio fosse peggiore. È la tua assenza a distruggermi. Con le ore la mia mente precipita in uno stato di nichilismo che non credevo possibile. Non riesco a ridere neanche davanti "così è la vita". Di quel film registro solo le note negative. Ne percepisco solo il dolore, la morte, l'ipocrisia delle vite che gli uomini si trascinano ogni giorno.
Sobbalzo al rumore del telefono. Non sei tu, sono amici che adesso vorrei solo mandare a quel paese. Lo getto via un'altra volta e mi stringo sotto le coperte.
Puniscimi, ti prego.

So che ti vedrò ancora, non è quella la mia paura. Sento però che vuoi spezzare quel legame maggiore, che vorresti rilegarci ad una dimensione esclusivamente carnale. Io voglio sentirti oltre il sesso, oltre la pelle. Voglio essere tua, come fai a non capirlo?
Chiunque mi conosca se ne è reso conto. Mi basta accennare a te e gli occhi si illuminano. Tutti mi dicono che mi sto innamorando ed io lo nego, mento. Perché non capisci? Non voglio essere invisibile.
Guardami, ti prego.

Quanto vorrei che questo supplizio finisca. Vai con chi vuoi, basta che poi torni da me. Restituiscimi ogni cosa. Rivoglio quelle piccole attenzioni, le brevi conversazioni, un messaggio banale che mi faccia capire tu tenga a me. Voglio sentirti, sentire che ti appartengo, sentire che non sono solo il tuo giocattolo.
Tradiscimi, ti prego.

Tre giorni. Tre giorni in cui ci siamo scambiati poche, inutili ed insignificanti parole. Tre giorni che non mi cerchi. Se non fossi certa che ci rivedremo non ti scriverei neanche più, penserei che ti sei stancato di me.
Sei un bugiardo. Non dire che non ti importa se poi rinneghi quello che siamo. Se non ti fosse importato non avresti cambiato tanto radicalmente il nostro rapporto. Bugiardo. Ti detesto.
Vorrei dirti di smettere di essere così distante e freddo. Vorrei tornasse tutto come prima.
Annulla il mio orgoglio, ti prego.

Non resisto, non posso sopportarlo. Perché, perché di tutte le punizioni dovevi scegliere questa? Eravamo andati così avanti e ora mi tratti come non hai mai fatto prima. Ti odio.
Se vuoi abbandonarmi fallo, se vuoi insultarmi fallo, ma parlami almeno. Dimmi che sono una puttana, dimmi che mi detesti, dimmi ciò che vuoi. La rabbia è meno crudele dell'indifferenza. Saprei che per te conto qualcosa. Mi fai sentire una nullità, feccia. Ti odio. Bugiardo.
Odiami, ti prego.

Cedo, come sempre. Te lo dico. Ti dico che non mi piace non sentirti, ti chiedo di essere punita. Mi va bene ogni cosa, ma non questa. Sento che il silenzio potrebbe uccidermi.
Non fingi di non sapere di cosa io stia parlando, non mi chiedi spiegazioni. Mi dici che mi punirai seriamente ed il mio cuore torna a battere. È incredibile come poche parole mi abbiano resa felice dopo giorni di agonia.
Parliamo per un'ora. Non smetto di sorridere. Se avessi saputo prima che sarebbe stato così semplice avrei gettato via il mio orgoglio giorni fa. Che me ne faccio dell'orgoglio se non ho te?
Non riesco a dormire per quanto sono sollevata. Il cuore non vuole placarsi. Mi giro nel letto troppo emozionata per trovare il sonno.
Dopodomani mi punirai ed ora siamo tornati come prima. Più di due amanti, meno di due fidanzati, in equilibrio su una lama che forse ferirà entrambi.
Amami, ti prego.

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