QUARANTENA GIORNO 6

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A Vittoria.

A Ludovica.

A tutte le Niall's girls che

avevano quel biglietto in mano

e hanno visto il sogno

sfuggirli via dalle mani

per colpa di un destino bastardo

Tornerete presto a casa,

ne sono sicura.

Quel paio di occhi azzurri

vi aspetteranno sempre.








(Niall)

Niall fu svegliato dal suo pisolino sul divano da un persistente odore di pizza.

Gli si attivò l'olfatto ancora prima di aprire gli occhi.

Annusò l'aria e si stiracchiò come un gatto facendo scivolare a terra la coperta.

Quando si decise ad aprire gli occhi si rese conto che era buio e l'unica luce proveniva dalla televisione accesa.

Doveva essere piuttosto tardi.

Si era addormentato così, quel pomeriggio, guardando il telegiornale.

Le notizie erano tremende.

La gente si ammalava e moriva velocemente.

Troppo velocemente.

In certi paesi, come l'Italia, la situazione era diventata drammatica con le strutture sanitarie al collasso.

E loro non se la stavano cavando meglio.

Si morse le labbra ripromettendosi di chiamare sua madre almeno una volta al giorno e il suo nipotino un paio di volte alla settimana.

Era un mondo che faceva paura.

La vita non gli era mai sembrata così fragile.

Si alzò, ancora pensieroso, seguendo il profumo del suo piatto preferito.

In cucina trovò Liam, rannicchiato sulla sedia, con le ginocchia sotto il mento e l'aria sconsolata mentre guardava qualcosa sul suo telefono.

Sul tavolo da pranzo c'erano almeno quattro teglie di pizza di vari gusti e sul mobile vicino alla porta finestra c'era anche una torta.

Cioccolato e panna.

Niall sorrise entusiasta. "Lee!!" Lo chiamò felice. "Hai fatto la pizza!" Esclamò saltellando come un bambino. "E anche la torta!"

Liam alzò la testa e gli fece un sorriso. "Sono contento che almeno tu ne sia felice."

"Oh andiamo, la pizza rende felice tutti." Disse. "Hai chiamato gli altri?"

L'amico gli rivolse uno sguardo triste. "Non hanno fame." Rispose. "Io speravo che..." iniziò scuotendo la testa.

Si alzò e afferrò il suo giubbotto. "Vado a fare un giro in giardino. Poi credo che andrò a letto."

Niall gli mise una mano sulla spalla. "Mi dispiace, Lee."

Il ragazzo scosse la testa sforzandosi di sorridere. "Mangia quello che vuoi. Ma non esagerare."

Trenta giorni in quarantena (1D/Larry/Ziam/Ot5)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora