Cominciare il martedì mattina con il suono della sveglia che ti strappa via da un sonno profondo è una di quelle cose che devo ricordarmi di dire quando qualcuno mi domanda se c'è una cosa che proprio non tollero: beh, eccola qui.
Ho appuntamento nell'atrio del campus con Christian alle 7:30 e ho giusto mezz'ora per lavarmi velocemente e vestirmi: indosso per l'occasione un leggings verde militare a vita alta e una felpa crop nera. Infilo al volo le scarpe da ginnastica, riempio una borraccia con dell'acqua e mi avvio verso le macchinette per il primo caffè di una lunga serie.
Più che caffè, il mio, è zucchero con caffè ma è più forte di me: il sapore amaro che avrebbe senza un paio di bustine di questi meravigliosi granelli bianchi mi fa vomitare, anche solo il pensiero. Getto il bicchierino di plastica nell'apposito cestino e mi dirigo fuori, dove intravedo già Chris di spalle.
''Buongiorno signor allenatore'' gli dico scherzando e facendolo sussultare un po' dallo spavento per non avermi sentita arrivare. Mi sorride immediatamente dandomi due baci sulla guancia e ricambiando il mio saluto.
''Allora, cosa hai pensato oggi per me?'' gli chiedo sinceramente curiosa del programma della mattinata.
''Direi di fare un paio di giri intorno al campus come riscaldamento, poi ci dirigiamo alla pista da corsa che c'è invece dietro la struttura e facciamo qualche scatto, che dici?''
Metto una mano sulla fronte a mo' di soldato: '' Agli ordini'', sorridiamo entrambi e, dopo aver bevuto qualche sorso d'acqua e poggiato le borracce su un muretto, cominciamo a correre lentamente girando attorno al campus.
Noto che Christian non è timido nel lanciare sguardi scrutatori sul mio corpo in movimento, anzi. La cosa mi lusinga, infondo a tutti fa piacere essere apprezzati fisicamente, ma mi mette anche in imbarazzo perché siamo soli e non so esattamente cosa fare in questa situazione.
''Come vanno le gambe?'' mi chiede lui al terzo giro intorno alla struttura.
''Reggono ancora alla grande'' gli rispondo sorridendogli. Il complesso strutturale del campus è molto grande e ogni giro ci impiega più o meno 6\7 minuti. Sono almeno una ventina di minuti che corriamo, aumentando gradualmente la velocità.
Da piccola ho sempre avuto una spiccata tendenza alla corsa e all'agilità, mio padre adora gli sport e ne pratica diversi trascinandomi sempre con sé, quindi ho una resistenza agli sforzi fisici piuttosto buona. In più mi sono sempre allenata autonomamente, raggiungendo ad oggi una forma fisica che non mi dispiace del tutto.
Quando stiamo per terminare il quinto giro Christian mi avvisa che possiamo fermarci, torniamo nell'atrio e beviamo dell'acqua.
''Pensavo che al secondo giro ti saresti stesa a terra con la lingua da fuori'' mi dice lui ridendo.
''Mi hai sottovalutata allora'' gli rispondo facendo spallucce.
''La tenuta sportiva ti dona molto comunque''
''Anche a te non sta male'' gli dico. Ed è la verità: la maglietta nera ricade perfettamente sulle sue spalle toniche e la tuta grigia risalta le gambe muscolose ed anche un bel fondoschiena, ad essere onesta.
Probabilmente nota che lo sto osservando e per questo mi indica la direzione per la pista da corsa, sorridendo per tutto il tempo imbarazzato.
Ci vogliono pochi minuti per riconoscere le figure di Miguel, Jaime, Rafael, Aron e Omar giocare a basket nel campo alle spalle della pista. Mi sento improvvisamente imbarazzata da questa situazione, specialmente dopo la conversazione avuta ieri sera con Aron. Spero che abbia intenzione di lasciar stare tutta la storia della gara di corsa da un lato, perché mi mette ansia, però sono anche curiosa di vedere cosa succederebbe se la facessimo davvero e come andrebbe a finire la nostra scommessa. Ma più di tutto, una parte del mio cervello e del mio corpo, freme dalla voglia di farla per provare a stracciarlo e vedere la sua faccia delusa e sconfitta.
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Nadie dijo que fuera fácil (Nessuno ha detto che è facile).
De TodoQuando l'ultima delle cose che avevi immaginato diventa un pensiero costante, un desiderio impellente, non puoi fare altro che assecondare questa sensazione. Ricorda una cosa però: nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Vorrei che leggendo le mi...