Fatico nel trovare qualcosa da dire quando me lo ritrovo davanti così all'improvviso. Entrambi sappiamo la situazione che si è creata poco fa, quando ha deciso di fare il cretino guardandomi mentre scambiava effusione con un'altra.
Devo essere onesta in primis con me stessa: la cosa mi ha infastidita, mi ha colta impreparata e lasciata anche un po' senza parole ma, a prescindere dal fastidio che può avermi recato vederlo così con una conosciuta da due minuti, la cosa che più mi turba e mi innervosisce è il gesto in sé. Che senso logico ha fare una cosa del genere? Ho provato a trovarne uno ma fatico molto.
''Mi lasci passare?'' sputo fuori dopo qualche attimo di silenzio, tenendo un tono impassibile. L'ultima cosa che voglio è che possa anche solo minimamente pensare che sia toccata da quanto successo.
''Sei nervosa stasera? Non mi hai neppure salutato'' mi dice e riesco a sentire il sentore d'alcool a distanza, nonostante sia evidente che non è ubriaco.
''Non venirmi a dire che il mio saluto avrebbe fatto la differenza, visto quanto eri impegnato''
Stupida. Stupida. Stupida. Ma che cavolo dico? Chi sono io per dare una risposta del genere? Non ho assolutamente nessun diritto nel lanciare frecciatine ai suoi gesti o alle sue azioni.
''Sei tu che hai portato una nuova amica, io ho solo fatto gli onori di casa mostrandomi gentile'' mi risponde, inclinando la testa di lato e accennando un sorriso che lascia trasparire tutta la sua sfacciataggine. Che nervi.
Mi scappa un risolino isterico che non riesco proprio a sopprimere: ''Hai finito? Mi lasci passare ora?'' chiedo cercando di fare un passo avanti per sorpassarlo, ma con scarsi risultati. È lui che avanza verso di me, costringendomi ad indietreggiare. Quando sento dietro di me il muro che blocca i miei passi capisco di essere fottuta, come ne esco ora?
''Anche ora mi metterai al tappeto così puoi dartela a gambe?''
Proprio questa sua domanda e il chiaro riferimento all'altra mattinata in pista, mi fanno desistere dal voler trovare un modo di andare via: devo restare, non lasciargli avere la soddisfazione di predominare col suo atteggiamento saccente e da psicanalista che crede di poter prevedere già le mie mosse o di conoscermi dopo poco più di una settimana.
Per tutto questo tempo ho costretto me stessa a non guardarlo più appena dopo averlo riconosciuto, mi sono imposta di evitare il suo sguardo, nonostante sentissi il suo posato su di me senza nessun remore. Ma ora, per fargli realmente capire che con me non può comportarsi da onnisciente, alzo lo sguardo incontrando il suo e il fatto che sia ovviamente più alto di me mi irrita non poco.
''Non hai idea di quello che potrei fare'' gli rispondo, tenendo fissi i miei occhi nei suoi, nonostante io stessa mi meravigli di una risposta così decisa e incalzante.
Lo vedo fare un altro passo verso di me, toccando con la punta delle sue scarpe i miei sandali.
''Permettimi di farmene una allora''
E dopo questa risposta penso che se il muro dietro di me potesse risucchiarmi, glielo lascerei fare volentieri. La mia mente oscilla tra l'assestargli un bel pugno in pieno stomaco, così da fargli rigurgitare tutto l'alcool che ha già assunto, e il continuare a giocare al suo stesso gioco fatto di provocazioni.
Prima di poter prendere una decisione coscientemente e razionalmente, credo che il mio stomaco e la tensione del momento prevalgano su tutto il resto facendomi fare qualcosa che, se potesse vederla Ele, scatenerebbe applausi e ovazioni fino alla mia morte.
"Ho caldo e tu?" gli chiedo improvvisamente. Se vuole provocarmi tanto vale ripagarlo con la stessa moneta e approfittare, finalmente, di tutto l'impegno che ho messo per risultare presentabile stasera: sciolgo i laccetti che tengono ferma la mantella e la lascio cadere a terra rimanendo soltanto in abito.
Il contatto tra la mia schiena nuda e il muro freddo mi fa rabbrividire per un attimo, ma poi diventa quasi confortevole rispetto al caldo appiccicoso che riempie l'aria intorno a noi.
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Nadie dijo que fuera fácil (Nessuno ha detto che è facile).
AléatoireQuando l'ultima delle cose che avevi immaginato diventa un pensiero costante, un desiderio impellente, non puoi fare altro che assecondare questa sensazione. Ricorda una cosa però: nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Vorrei che leggendo le mi...