Sono trascorse un paio di settimane da quando ho parlato con Mirco riguardo lo scherzo telefonico, purtroppo ancora non si sa nulla di chi fosse, e dopo quell'evento si è creata una situazione di disagio, caos e panico, tanto da non capirci più nulla nemmeno io.
In questi casi, però, meno si sa meglio è.
Sarei curiosa di sapere se lui abbia parlato di questa cosa con il padre, se gli ha riferito ciò che gli ho detto, e soprattutto se mi crede seriamente.
Da quello che ho potuto intuire quando gli parlavo, lui crede a me, e di questo ne sono molto contenta. Non me l'ha detto esplicitamente, anzi, però ho potuto capirlo dal suo sguardo, dal suo atteggiamento.
So che per alcuni risulterebbe complicato credermi, ma io ho sentito così, certe cose non si possono spiegare, si provano e basta, esattamente come le sensazioni.
La situazione è molto simile a quando un bambino chiede a un adulto cosa voglia dire amare: non si può spiegare, si prova e basta. Eppure una cosa non mi torna, come può un bambino chiedere a un adulto come si ami, se molti adulti lo sanno meno di loro?
La verità è che più si cresce più aumentano i sentimenti, che, attenzione, non sono tutti sempre positivi, molte volte con l'età può crescere anche l'odio, il desiderio di vendetta.
Mentre i bambini hanno il cuore pieno di amore e innocenza, e non sanno neanche cosa voglia dire provare rancore verso un'altra persona.
Io personalmente non so se ciò che provo per Mirco sia amore vero o una semplice cotta, so solo che ogni volta che incrocio il suo sguardo il mio stomaco inizia a contorcersi, la sudorazione alle mani aumenta, sento una sensazione di euforia dentro che non riesco a controllare, e il mio cervello va in fumo. So solo che in mezzo a tantissime altre persone, io vedo solo lui.
Ormai sono un paio di settimane che lo vedo di sfuggita, sembra che per il momento le cose tra noi si siano calmate, è un periodo di quiete che spero continui a durare, e che non se ne esca con le sue solite bravate.
Mi incammino verso la piazza, dove mi sta aspettando Francesca, quando la raggiungo ci sediamo in una panchina vicino al bar.
«Novità su quella faccenda?» mi chiede mentre espelle il fumo della sigaretta verso di me, la guardo male ricordandole che il puzzo del fumo è una delle cose che maggiormente odio, lei sorride, alza gli occhi al cielo e sposta la sigaretta dall'altra parte.
«No, ho solo sentito che è successo una sorta di puttanaio, ma niente di che» ammetto scuotendo la testa, vorrei sapere anch'io.
«Sarei proprio curiosa di sapere chi abbia fatto il tuo nome, tu hai qualche sospetto?» domanda curiosa, mentre accavalla le gambe fasciate da un paio di jeans chiari e sistemandosi la camicia.
«Non saprei... e non ne capisco neanche il motivo» lei dopo avermi sentita si gira verso di me con gli occhi spalancati, butta la cicca della sigaretta a terra, poi mi bussa nella testa e ride, io la guardo confusa non capendo cosa stia facendo, e quando lei nota la mia faccia ride.
«Seriamente non hai ancora capito il motivo per cui hanno fatto il tuo nome? Eppure mi sembra abbastanza palese come cosa» afferma sicura di sé, mentre io continuo a non capire cosa intenda.
«A cosa ti riferisci? Non ti seguo più...» mi giro completamente verso di lei, curiosa su ciò che ha notato.
«Cavolo Juli svegliati! Non lo capisci che l'hanno fatto solo perchè volevano metterti contro di lui?» oh, beh ci può anche stare come supposizione.
Rimango per un po' di tempo a pensare a questa cosa in silenzio, fino a quando non sento Franci salutare qualcuno, alzo lo sguardo e vedo che si sta avvicinando Nicola, ci saluta cordialmente, si accende una sigaretta e si unisce a noi.
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Il mistero del domani
Romance"Bastano pochi istanti per cambiare la vita di una persona" Che frase fatta, eppure è così vera che mette i brividi, soprattutto quando accade sulla tua pelle. Quella che sembrava una vita come tante altre, può avere bisogno di un solo attimo per d...