Cap. 2

503 36 0
                                    

JUNGKOOK's POV


«Hyung sono a disagio! Mi guardano tutti come se fossi un alieno» dissi mugolando.
«Dai Jungkook, la scuola è importante. Dopotutto è solo un anno» disse Yoongi mentre Jin hyung mi buttava giu dal letto.
«Fanculo» sussurrai mugolando.
«Datti tempo Kookie, degli amici te li farai sicuramente, è solo il secondo giorno dopotutto!» disse Jin dolcemente.
Il poliziotto buono e quello cattivo, la personificazione dei miei due fratelli maggiori.
«Si hyung... va bene» dissi alzandomi e vestendomi. Non feci colazione, avevo lo stomaco chiuso per l'ansia.
Scesi le scale trovando i miei due fratelli pronti per andare a lavoro.
«Che corsi frequenterai?» chiese Yoongi
«Non lo so ancora, devo vedere che corsi hanno quest'anno» dissi facendo una smorfia.
«Vedrai che ti ambienterai facilmente qui, non è New York, lo so bene che due trasferimenti sono difficili da affrontare» disse Jin hyung.
Io annuii, avevo faticato tanto ad ambientarmi nella grande mela eppure ero riuscito a farmi degli amici.

Come ogni mattina i miei fratelli mi accompagnarono.
Scesi dalla macchina salutandoli dirigendomi subito verso l'entrata.
C'era Jimin hyung davanti all'entrata con due ragazze vicino, di sicuro sarà uno di quei playboy che se le fa tutte.
Appena mi vide mi fece un enorme sorriso e si diresse verso di me.
«Ecco il nostro maknae» disse sorridendo.
«Ciao hyung» dissi sorridendogli.
«Saliamo assieme, ti presento gli altri della classe ok?» disse mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Io annuii arrossendo leggermente.

«Che corso frequenterai?» chiese mentre camminavamo nei corridoi.
«O-oh io... che corsi ci sono?» chiesi mordendomi il labbro dal nervoso.
«I classici corsi che hanno ovunque solo che qui abbiamo il corso di canto e ballo al posto di teatro» disse sorridendomi.
«Oh! Figo» dissi sorridendo. I miei occhi si erano illuminati a quelle parole.
«Io frequenterò quello, come ogni anno» disse sorridendo «ti iscrivi con me?» chiese.
Io annuii.
«Ora voglio sentirti cantare però hyung» dissi sorridendogli.
«Presto succederà» disse entrando nell'aula.

Mi presentò tutti i compagni evitando le ragazze che facevano cheerleading.
Io rimasi un po a guardarle. Erano tutte vestite uguali e si atteggiavano alla stessa maniera.
«Qui c'è la squadra di atletica?» chiesi voltandomi verso Jimin.
«Ovvio che si!» disse sorridendomi.
«Bene» sussurrai annuendo.
«Sei un tipo sportivo?» chiese sorridendomi.
«Oh io... in Corea facevo atletica quindi» dissi timidamente.

Un ragazzo arrivò alle nostre spalle.
«Jiminie! È arrivato finalmente un ragazzo che ti fa concorrenza in questa scuola!» disse il ragazzo castano dagli occhi chiari.
«Si Marco, puoi giurarci!» disse ridacchiando squadrandomi da testa a piedi ed io arrossii.
«In che senso concorrenza?» chiesi in imbarazzo.
«Com è che si dice in Coreano? Me lo avevi insegnato Jimin...."Una bellezza fuori dal comune"» chiese il castano.
«Ulzzang» sussurrò Jimin.
Io arrossii a quella parola, nessuno mi aveva mai definito così.
«Timido il ragazzo» disse il castano « Sono Marco piacere» continuò stringendomi la mano.
«Piacere mio hyung» dissi timidamente.
«Lascia questo privilegio solo a me Kookie» sussurrò Jimin al mio orecchio.
Io arrossii prepotentemente annuendo.
«Hyung?» chiese Marco.
«Lascia stare tesoro, te lo spiegherò la prossima volta» disse Jimin scompigliandogli incapelli.

La campanella suonò, Marco tornò nella sua aula e noi ci sedemmo.
Io e Jimin ci parlavamo spesso in coreano, soprattutto quando c'erano delle parole che non riuscivo a capire e lui me le spiegava.
Il professore ci rimproverò diverse volte.
«Proff. devo pur spiegarglielo no? Sai il giapponese Kook? Se al proff. da meno fastidio parliamo così» disse Jimin facendo ridere la classe.
Era uno sbruffone eppure mi stava molto simpatico.
«Jimin vuole una punizione?» disse il professore.
«Con che scusante? Per aver aiutato un compagno? Se lei fosse in Corea non le farebbe piacere avere qualcuno che le da una mano?» chiese alzando un sopracciglio.
Il professore sbiancò e sbuffò mollando li il discorso e andando avanti con la lezione.
«Grazie» sussurrai al più grande.
«Questo e altro» disse facendomi l'occhiolino.

La pausa pranzo arrivò in fretta e Jimin mi aveva invitato a rimanere con lui. Quando entrammo nella mensa e ci sedemmo ad un tavolo, Marco assieme a due ragazze si avvicinarono a noi.
«Lei è Claire, la fidanzata di Marco e lei è April» disse Jimin presentandomi i suoi amici.
«April è in classe con noi» dissi.
«Il ragazzo è attento a tutto, mica come questo piccolo smemorato» disse April abbracciando Jimin.
Erano tutti gentili e molto simpatici.
«Come mai ti sei trasferito a Malibù?» chiese Marco sorridendo.
«O-oh beh, in realtà l'anno scorso ero a New York e... problemi in famiglia» dissi mordendomi il labbro nervosamente.
Questo mio gesto fece attirare l'attenzione di tutti e quattro sulle mie labbra ed io arrossii prepotentemente accorgendomene.
«E ora con chi vivi?» chiese Jimin.
«Con i miei due fratelli maggiori» risposi sorridendo.
«Non ti manca la Corea?» chiese April.
«O-oh nono!» dissi «avevo provato a fare un anno di trainee e qui è totalmente diverso il mondo dello spettacolo e lo preferisco !» continuai sorridendo.
«Trainee addirittura? Allora mi stupirai al corso!» disse Jimin sorridendo.
«Che cos è il "trainee"»chiesero gli altri confusi.
«È quello che viene prima dell'essere un idol» disse Claire in coro con Jimin.
Io annuii.
«Cantaci qualcosa!» disse Claire con gli occhi a cuoricino.
«Lei ascolta tanto,ma tanto kpop se non si fosse capito» disse Jimin.
Io annuii.
«Va bene anche in coreano?» chiesi timidamente, tutti annuirono.
Cantai un pezzo di Only Then di Roy Kim e i ragazzi mi regalarono un piccolo applauso sorridendo. Alzai lo sguardo e vidi che avevo colto l'interesse di tante altre persone che guardavano nella mia direzione sorridendomi.

«Abbiamo un Golden Maknae tra quelli dell'ultimo anno» disse Jimin scompigliandomi i capelli.

Golden MaknaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora