Cap.13

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JIMIN's POV



«Jungkook? Ehi» dissi bussando. So che non era la frase più intelligente che potessi dire.
L'unica risposta che ricevetti fu un singhiozzo.
Il suono del dolore del mio amico che ormai avevo iniziato quasi ad amare quasi mi ruppe il cuore.
Tentai di aprire la porta, ma era chiusa. Sapevo che sarei potuto entrare con facilità, la serratura di quel bagno era davvero fragile.
Atteaversai la casa, mi misi i boxer e presi un cacciavite.
Tornai davanti alla porta del bagno e lo chiamai ancora.
«Jungkook, tutto ok?» dissi.
Lo sentii singhiozzare ancora ma tra le lacrime pronunciò qualcosa.
«Vai via» disse tra i singhiozzi
La sua voce era piena di dolore e quasi mi misi a piangere.

Capii che non avrebbe mai aperto la porta così mi apprestai a farlo io.

Inserii il cacciavite tra lo stipite ed il battente e feci pressione, la porta cedette facilmente aprendosi.
Jungkook era accovacciato per terra con la schiena contro la vasca da bagno. Aveva tirato le ginocchia contro il suo torace le abbracciava.
Il suo viso mostrava sconforto e stava ancora piangendo.
Mi vide entrare ed alzò lo sguardo, uno sguardo di terrore.
Cominciò a balbettare.
«M-mi dispiace cosi t-tanto Jimin, n-non volevo io... so che ora mi odi» disse piangendo.
Era così insopportabilmente triste; mi avvicinai e lui si fece piccolo.
Forse pensava che lo stessi per colpire.
Lo presi da un braccio e lo feci alzare da quel pavimento.
Lui mi guardò sorpreso, sembravo meno forte di ciò che ero in realtà.
Lo portai tra le mie braccia facendolo tornare in camera mia.
Il più piccolo si agitava come un animale.
Lo feci posare sul letto e mi misi di fianco a lui tenendolo stretto tra le mie braccia.

«È tutto ok, io non ce l'ho con te» sussurrai.
Lui smise subito di singhiozzare.
«Cosa intendi? Vuoi dire che non mi odi? B-beh ora sai la verità... sono gay... un frocio del cazzo» disse scendendogli una lacrima solitaria per poi ricominciare a singhiozzare.
Lo zittii.
«Va tutto bene Kook, davvero. Sei in buona compagnia sai?» dissi.
Lui mi guardò.
«Vuoi dire... Oh mio dio... non ci posso credere» disse incredulo.

Come potevo sembrargli etero io?!

Si strinse di più a me, non so per quanto ci abbracciammo così ma, quando lui ricominciò a piangere, non fu il solo.
Rimase aggrappato a me, ripensando entrambi a ciò che ci eravamo appena confessati.
Nessuno dei due voleva rivelarsi all'altro per paura di perderci.

Dopo un po, in qualche punto vicino al mio collo, dove c'era appoggiata la sua faccia, sentii la sua voce.
«Ehi Jimin...» sussurrò.
«Dimmi» risposi.
«Io sono gay» disse.
Sorrisi fingendo di essere sorpreso.
«Ma veramente?» chiesi stringendolo a me.
«Si...» sussurrò
«Anche io sono gay» dissi.
«Per davvero?» anche lui finse di essere sorpreso e lo sentii sorridere.
«Oh si» dissi.

Dopo un paio di minuti lasciò la presa e si sedette sul letto, guardandomi.
«Grazie per aver rotto quella serratura» disse.
«Non c'è di che» ribattei guardandolo.
Si abbassò e mi tirò a se, mi guardò negli occhi per un momento.
«Sei bello sai?» disse.
Prima che avessi l'opportunità di rispondere mi baciò. La sensazione era elettrica,mai prima d'allora mi successe.
Sentire le sue labbra calde contro le mie mi bastava a farmi girare la testa.

Lui salì su di me, mettendosi tra le mie gambe ed io lo avvolsi con le mie braccia. Quel bacio lentamente si trasformò in qualcosa di più. Nel giro di poco finimmo a rotolarci sul letto.
Mi trovai sui suoi fianchi, iniziai a baciargli il collo, il petto e gli mettevo le mani fin dove potevo.
Ci staccammo e ci sedemmo entrambi.
Eravamo sul mio letto sfatto, entrambi in boxer, con delle evidenti erezioni.
Lui sembrava così perfetto. Rimasi a fissarlo per alcuni secondi. Finalmente potevo guardare quel corpo che per così tanto tempo mi aveva ossessionato e mi resi conto che lui stava facendo lo stesso.
Scoppiammo a ridere.

«Non dovevamo fare un'idromassaggio?» chiesi ridacchiando.
«Io non ho ancora provato il mio costume» disse Jungkook.
Presi il costume e gli dissi di alzarsi, così fece.
Gli abbassai i boxer cercando di non guardarlo e mi inginocchiai ai suoi piedi.
«H-hyung che fai?» chiese arrossendo.
Gli misi il costume e lentamente salii lasciandogli dei baci sulle gambe.
Prima di tirarlo totalmente su gli diedi un piccolo bacio vicino alla sua erezione sentendolo fremere.
Gli misi il costume e lo guardai alzandomi.
«Ti sta d'incanto» dissi, gli delineavano in maniera perfetta il pacco.
Lui mi guardò intensamente.
«Ti diverti a stuzzicarmi vero?» chiese sorridendomi.
Io annuii ricambiando il sorriso.

Lui si allontanò e prese il mio costume, poi sorrise. Mi prese il braccio e si mise davanti a me.
Lui fece la stessa identica cosa che feci io, si inginocchiò togliendomi i boxer e lentamente mi mise il costume.
La differenza fu che lui non si fermò affatto.
Fece scorrere la lingua su tutta la lunghezza della mia erezione facendomi fremere. In un secondo lo prese in bocca iniziando a muoversi lentamente.
Era la cosa più incredibile che potessi trovarmi davanti, in vita mia avevo ricevuto davvero pochi pompini.
Continuò per un po per poi salire.
Mi baciò il petto soffermandosi per poco su uno dei miei capezzoli.

Ritornò in ginocchio e mi fece voltare, modellò fra le sue mani le mie natiche baciandole ambedue.
Risalì sulla schiena come aveva fatto prima. Ora la mia schiena era era molto sensibile e fu intensamente erotico essere baciato li.
Ritornò giù e mi fece di nuovo girare riprendendo in bocca la mia erezione.
Iniziò a muoversi velocemente mettendomi le mani sul culo. Gemetti mordendomi il labbro sopraffatto dalle emozioni che provavo in quel momento.
Dopo poco sentii che stavo arrivando al limite ed iniziai a gemere.
Lui si staccò e si alzò dandomi una pacca sul culo mettendomi il costume.
«Ora andiamo» sussurrò.

Rimasi immobile, non capivo.

Lui scappò via dirigendosi verso la vasca idromassaggio scendendo di corsa le scale.
Io rimasi fermo con la mia erezione pulsante e subito dopo realizzai.
«JUNGKOOK SEI UN BASTARDO!» dissi rincorrendolo.

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