Cap. 11

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JIMIN's POV


Mio fratello interruppe il mio dolce sonno bruscamente.
«Jiminie, io parto per lavoro questo fine settimana e Josephine si è presa dei giorni, vedi di non fare bordello chiaro?» disse.
Mugolai.
«Quindi sono da solo?» chiesi con la voce assonnata.
«Si, niente sesso, alcolici o droga è chiaro?» disse rimproverandomi.
«Si signore!» risposi cercando di tornare a dormire.
«Ora muoviti ad alzarti che sennò farai tardi a scuola» disse tirando via la coperta.
«Eddai cazzo Namjoon!» dissi.
«Muoviti ti aspetto sotto» disse sbattendo la porta.

Si era alzato di sicuro con il piede sbagliato, che palle.
Mi preparai in fretta e scesi di sotto. Presi una fetta di torta che Josephine ci aveva lasciato e la finii in pochi morsi.
«Gesù cristo ma mastichi!?» disse guardandomi male.
«Non rompere Nam» dissi mettendomi la giacca di pelle e salii in moto assieme a lui.
«Starai da solo?» chiese.
«Molto probabilmente si» dissi mugolando controllando di avere il mio pacchetto di sigarette in tasca.
Il più grande si fermò davanti scuola.
«Buona giornata e buon viaggio» dissi scendendo dirigendoti verso Marco e Claire.
Mi accesi una sigaretta borbottando.
«Cazzo girato?» chiese Claire.
«Oh si! Mio fratello si alza con la coda di paglia e diventa insopportabile cazzo. Quando fa cosi è uguale a mia madre» dissi sbuffando.
«Hai più sognato Kookie?» chiese Marco cercando di cambiare discorso e farmi calmare.
«Purtroppo no, di certo sarei stato felice sennò» dissi ridendo.
«Parli del diavolo...» disse Claire vedendo arrivare il moro.
«Maknae Buongiorno!» dissi sorridendogli.
Marco si voltò stupito verso di me, quando arrivava Jungkook i miei problemi svanivano in un batter d'occhio.
«Buongiorno hyung» mi sorrise per poi salutare gli altri.
Una lampadina si accese nel mio cervello e sorrisi.
«Senti ma... ti andrebbe di venire da me questo fine settimana? Mio fratello è via per lavoro» chiesi sorridendogli.
«Oh! Certo, avverto subito Jin cosi convince Yoongi» disse sorridendomi entusiasta.
«Marco, luce dei miei occhi» mi appoggiai alla sua spalla ridendo.
«Che cosa vuoi Jimin» disse ridendo.
Sapeva che quando facevo così era per chiedergli un favore.
«Ce l'hai mica un po d'erba per questo weekend?» chiesi sbattendo gli occhi.
«Si cucciolo, tu Kook fumi? Perché se si ve ne regalo un po» disse ridendo.
«Oh... io non ho mai...» disse arrossendo.
«Vabbè dai, faccio questo favore a Jimin, cosi nel caso volessi provare» disse mettendomi il sacchettino in tasca.
«Ti amo» dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Jungkook mi guardava stranito e gli sorrisi.
«Non è niente di male vai tranquillo» dissi scompigliandogli i capelli.
«Non dirlo mai a Yoongi questo, ti prego» sussurrò ridendo «come non dirgli che abbiamo bevuto» continuò.
Alzai le mani ridendo.
«Non vado di certo a fare la spia, anche perché poi dovrei raccontargli di me ubriaco in braccio a te» dissi ridendo.

Entrammo in classe e la lezione volò, finii anche interrogato di matematica e ne uscii con una bella B. Ero sempre andato bene di quell'orribile materia, nemmeno mi piaceva.
Forse ero io a piacere al professore.
Uscimmo e Jungkook andò ad allenarsi, il nostro appuntamento era alle 18 sotto casa sua ed andai a prepararmi.

***

Appena arrivarono le 18 suonai il campanello, puntuale come sempre.
Questa volta non mi aprì Jin.
«Tu saresti?» chiese il ragazzo guardandomi male.
«Un amico di Jungkook, tu devi essere Yoongi giusto?» chiesi sorridendo cordialmente.
«Si esatto, entra pure» disse freddo lasciandomi entrare.
«E quindi mio fratello si fermerà da te?» chiese squadrandomi.
«Si esatto» dissi cercando di essere gentile nonostante mi sentissi giudicato.
«E cosa farete?» chiese acido.
«Oh ehm... un film e della pizza penso» dissi facendo una smorfia.
«MA GUARDA CHI CE» urlò Jin sbucando dal terrazzo.
«Lo conosci?» chiese Yoongi.
«Ovvio, dopo tutte le volte che è venuto a prendere Jungkook!» disse appoggiandomi una mano sulla spalla.
Sorrisi a Jin cercando un modo per scampare a tutte quelle domande.
«Hai la macchina?» chiese il ragazzo dagli occhi gelidi.
«Si è qui fuori» dissi.
Lui si affacciò dalla finestra.
«È una macchina da pappone, ma davvero bella. Complimenti. Hai mai guidato da ubriaco?» chiese.
«Ovviamente no» dissi, mentendo.
«Oh dio hyung! Lascialo in pace!» disse Jungkook prendendomi dal braccio.
«È stato un piacere!» dissi mentre venivo trascinato fuori da Jungkook.

«La prossima volta chiamami, almeno non ti farò subire l'interrogatorio di mio fratello» disse ridendo mentre salivamo in macchina.
«Pensavo mi aprisse Jin» dissi ridendo.
«Ti ha torturato?» chiese posandomi le mani sulle spalle.
Scoppiai a ridere dandogli una piccola spinta.
«Vivo e vegeto» dissi.

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